Sindrome di Febbraio

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Tutto iniziò quando ti incontrai quel giorno, era una sera di gennaio, ero ad una festa di un mio "amico", come al mio solito mi misi da qualche parte lontano da tutti, tu eri lì seduta sul davanzale del terrazzo, stavi per perdere l'equilibrio e cadere, quella è stata la prima volta in cui ho avuto un contatto con te, ti girasti goffamente verso di me e mi ringraziasti, io ti chiesi perché eri sola sul davanzale del terrazzo e tu mi risposi che eri stata costretta dalle tue amiche a venire alla festa, ma loro ti avevano abbandonata lì. Tu mi chiesi la stessa cosa, io detti la tua stessa risposta; diventammo subito amici e scoprimmo di avere molte cose in comune quella sera andammo in riva al lago abbandonando la festa, eravamo rimasti ore ad osservare le stelle insieme e farci domande su noi stessi, ad ogni domanda che ci facevamo più eravamo simili; quella notte volò in un batter d'occhio. Il giorno dopo ci incontrammo sul pullman che usavamo per andare a scuola, tu mi chiesi che facevo lì, io risposi che usavo quel pullman per andare a scuola; quel giorno fu uno shock per entrambi, nessuno dei due si aspettava che frequentassimo la stessa scuola, da quel giorno abbiamo iniziato a passare molto più tempo insieme, facevamo i compiti insieme, andavamo a scuola insieme e giocavamo ai videogiochi insieme. Però come tutte le cose belle prima o poi finiscono, era il primo di febbraio quando tu ti trasferisti; ma questo non ci ha fatti separare, passavamo entrambi la maggior parte del nostro tempo a scriverci.

「La distanza è
impercettibile」

I giorni passavano velocemente, in quei giorni in cui ci scrivevamo sentivo qualcosa di strano, una sensazione che non avevo mai provato prima d'ora, cercai su internet cosa potesse essere, i primi risultati dicevano che potevo essermi innamorato, non volevo crederci, non mi era mai successo prima e non volevo innamorarmi pensavo che questo avrebbe rovinato la nostra amicizia e poi non ero neanche sicuro dei sentimenti che provavo per te, decisi di tenertelo nascosto pensando fosse una semplice cotta passeggera; i giorni continuavano a passare finché non arrivammo al 28 febbraio, l'ultimo giorno di febbraio, quel giorno iniziai a scrivere un diario e la mia probabile cotta per te era svanita, iniziai a scrivere il mio diario giornalmente per vedere delle statistiche sulle mie emozioni. Erano appena finite le idi di marzo quando mi accorsi che la mia cotta non era svanita, era semplicemente andata in pausa. Mancava poco al compimento dei tuoi 18 anni, non vedevi l'ora di compiere 18 anni per poter tornare nella nostra città natale. Anche marzo volò, aspettavamo con ansia il 12 aprile, la data del tuo compleanno. Il 12 aprile ero in stazione ad aspettarti, il mio battito accelerava sempre di più, non vedevo l'ora di rivederti. Quando arrivasti alla stazione mi diedi un abbraccio, era il nostro primo abbraccio tra noi due; prima del tuo trasferimento non ci eravamo mai abbracciati, era una sensazione fantastica eravamo rimasti abbracciati per una manciata di minuti, entrambi volevamo rimanere così per sempre. Ti aiutai a portare le valige in albergo, avevi pianificato di fermarti per una settimana.


「Confessione」

Eri stanca per il viaggio, e non avevi voglia di uscire quindi mi chiesi di restare con te in albergo per vedere un film, ti addormentasti dopo neanche 20 minuti dall'inizio del film, volevo andarmene per non essere invadente però ti eri addormentata sul mio braccio quindi mi è toccato rimanere lì con te; tra me e me riflettevo su cosa provavo per te, non ero sicuro di essere innamorato ma neanche sicuro del contrario, sentivo una specie di istinto materno, volevo proteggerti. Riflettei tra me e me per altri 30 minuti finché non mi addormentai, ci risvegliammo il giorno dopo, tu come al solito avevi ancora sonno e mi costrinsi a rimanere per un altro po', quell'altro po' diventarono 4 ore, prima di riaddormentarti mi dissi che anche tu non sapevi cosa provavi per me, ci abbracciamo entrambi, e tu ti addormentasti abbracciata a me, come al tuo solito mi avevi fregato e mi costrinsi a rimanere lì. Ormai era già notte, avevamo dormito per tutto il giorno, tu mi chiesi di uscire ad osservare le stelle, e come da nostra tradizione ci facevamo domande sotto il cielo stellato, mi chiesi molte cose su di me, ad un certo punto mi sentii la testa pesante, iniziai a vedere tutto offuscato e svenni prima di rispondere alla tua ultima domanda. Mi risvegliai in ospedale, il dottore mi aveva detto che la mia malattia al cuore stava peggiorando, e che mi restava poco tempo per prendere la decisione di fare l'operazione o no, quella operazione aveva il 98% di possibilità di fallire. Tu venni di corsa in ospedale, io ero lì sul lettino e il dottore se ne andò per lasciarci soli, tu molto preoccupata mi chiesi cosa mi era successo e come stavo, io risposi: nulla, sto bene; non volevo dirti nulla della mia malattia al cuore per non farti preoccupare, due giorni dopo mi dimisero dall'ospedale, era l'ultimo giorno che potevo passare con te, quel giorno lo abbiamo concluso vedendo l'ultimo film di ritorno al futuro stando abbracciati, la mattina seguente ti portai in stazione, sapevo che probabilmente quella sarebbe stata l'ultima volta. La mia malattia peggiorò il giorno dopo, fui portato subito in ospedale, ora sono qui nel mio lettino a scriverti questa lettera, ho preso la decisione di fare quella operazione prima che le cose potessero peggiorare ulteriormente, se riceverai questa lettera significa che sono morto, volevo dirti scusa per tutto e sappi che ti ho voluto sempre bene, sei stata l'unica che era sempre disponibile nel momento del bisogno e che ha reso fantastici questi ultimi 4 mesi. Grazie di tutto.

PS: la risposta alla tua domanda è: sì


















questa è la mia seconda one shot,
ed anche la prima storia d'amore che scrivo
spero vi sia piaciuta ><

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