𝑪𝒊𝒏𝒒𝒖𝒆

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OF THE FUCKING CHILDREN

È passata solo una settimana da quando ho portata a casa mia quelle brutte teste di cazzo, e già mi sono rotta i coglioni

Erik non fa altro che piangere, ve lo giuro sembra un bambinone pelato vi faccio degli esempi, se gli rubi il cibo mentre mangia piange e ti mette il muso se deve andare in bagno ma lo trova occupato sbatte i piedi per terra e si lagna

E io che pensavo fosse un assassino cazzuto!!

Michael invece non fa altro che provarci con me e toccarmi il culo rifilandomi la scusa del "mi eri troppo vicina e ti ho toccata accidentalmente" inoltre quando sono in doccia entra in bagno senza permesso mettendosi a parlare con me, e infine come se già tutto questo non fosse abbastanza entra in camera mia mentre dormo

Insomma dove ci sono lui c'è.

Connor si è trasformata in una donna delle pulizie, gli basta vedere qualcosa fuori posto che subito si precipita su di essa e la sistema, passa l'aspirapolvere quattro volte al giorno in tutta casa e fa la polvere ogni giorno e non sia mai che una delle domestiche volesse mettersi a fare il proprio lavoro, lui si incazza e dice che lui fa di meglio facendo rimanere male la poveretta che gli capita sotto mano, ma non è ancora finita l'altro giorno durante una discussione giornaliera con Michael ha bene deciso di rifilargli un cazzotto nello stomaco e una pallottola nel piede.

Non so dove abbia trovato una pistola sinceramente.

Stephen infine evita tutti noi come se avessimo la peste, l'unico momento in cui possiamo essere grati della sua presenza è durante l'allenamento, ma finito esso esce di casa e rientra in tarda notte, non magia con noi oppure lo fa ma in solitaria nella sua camera da letto, ma io di certo non gli sto appresso non me ne frega un cazzo di quello che fa basta che svolga il compito per il quale si trova qui.

Vaffanculo!

Io invece sono esaurita, mi vengono degli scatti di rabbia che sfogo contro chi non paga i debiti o che invece pensa di prendermi per il culo alleandosi con altri facendo il doppio gioco con me

in questa settimana oltre l'allenamento ho fatto anche tanti incontri di boxe e molti ritiri al porto di armi e droga, alla fine è il mio ruolo e non posso venirne meno e poi con tutta sincerità adoro quello che faccio.

L'allenamento per ora va a gonfie vele, li ho fatti allenare solo sul corpo a corpo ma oggi li porterò nel mio poligono di tiro personalizzato per imparare a sparare in ogni situazione e ad affilare i loro riflessi

«Ragazzi venite nel mio ufficio!» urlo dal piano di sopra mentre mi siedo sulla sedia della mia scrivania

il mio ufficio prima di diventare tale era di mio padre, la prima volta che ci entrai avevo sette anni e ricordo che non aveva finestre e le pareti erano bianche e spente senza alcuna emozione e l'aria che si respirava all'interno era quello di erba e tabacco, odiavo entrare lì dentro mi veniva l'ansia

quindi appena e morto ho deciso di cambiarlo totalmente, per prima cosa ho buttato giù un'intera parete trasformandola in una finestra enorme che dava sul giardino di casa, le pareti le ho sostituite da librerie in legno scuro ma lucido, il fondo della stanza venne occupato da tre divani in pelle nera in modo tale da formare una specie di quadrato al centro dove ci si misi un tavolo di vetro nero, mentre la mia scrivania si ergeva dall'altro capo della sala con una scrivania di legno sempre nero e due sedie uguali hai divani, mentre alle spalle della scrivania una parete reversibile.

Appena i ragazzi entrano gli occhi di Michael si accendono di lussuria

«Come siamo sexy dietro quella scrivania piccola, anche se a dire la verità staresti meglio sopra» mi fa l'occhio sedendosi sulla sedia al mio fronte

«Che ci devi dire?» mi chiede Connor ignorando la battutina a sfondo sessuale dell'altro

si siede anche lui sulla sedia mentre gli altri due rimangono in piedi sotto di loro

«Allora oggi faremo un allenamento diverso, non farete più copro a corpo bensì userete le armi, vi porterò in una mia zona privata dove potrete usare qualsiasi arma, fucili, granate, pistole insomma tutto quello che volete» dico con voce allegra mentre incrocio le mani sulla scrivania

guardo le loro reazioni e per la prima volta noto il viso di Stephen estendersi in un piccolo sorrisino

«Si cazzo non vedo l'ora!!» esulta euforico Michael

«Le armi le troviamo già lì?» mi chiede con la sua solita voce burbera Stephen

io in risposta sorrido

«Oh piccolo cucciolo le armi le sceglierete voi» schiaccio un pulsante sotto la scrivania e la parete dietro di me viene sostituita da una specie di bunker di armi

«Porca puttana» si porta le mani tra i capelli Erik che fissa con stupore la stanza

mi alzo dalla sedia e mi faccio da parte

«Rimanete impalati lì come dei babbi o entrate?» lì guardo con la testa inclinata

E come lo dico Connor si fionda all'interno ridendo come un bambino in un negozio di giocattoli, e subito dopo tutti lo seguono ma appena Stephen mi sta per superare si ferma e si china sul mio viso

«Sappi che questa cosa mi fa eccitare» sussurro al mio orecchio con voce rauca

poi mi lascia un morsetto sul collo che mi fa trattenere il respiro, e senza guardarmi mi lascia lì stupefatta da quel suo gesto e da come il mio corpo reagisce alla sua vicinanza

Perché sento dei fottuti elefanti nel mio stomaco?! E perché ho la pelle d'oca?!

Sono esaurita l'ho detto!!!

Dopo che i ragazzi hanno scelto le armi siamo saliti sulle macchine e ci siamo diretti verso il mio luogo magico

«Ragazzi scendete siamo arrivati, Krov e Kio tirate giù le borse con le armi» dico una volta fermata l'auto

Krov è una delle mie guardi più fidate, sin dalla morte di mio padre mi è rimasto vicino proprio come quando ero piccola, potrei anche dire che mi ha cresciuta lui più che il mio vero genitore

scendo dall'auto e prendo le chiavi dell'edificio dal giubbotto, appena entro sento dei versi di stupore alle mie spalle per la seconda volta nell'arco della giornata

«Quante cosa hai ancora da nascondere piccola» Michael mi si avvicina e tira una sculacciata sul mio sedere

Chiudo gli occhi cercando reprimere la volgia di prenderlo a pugni...ma purtroppo non ci riesco

così quando pensa di averla scampata prendo il suo braccio e glielo giro fino a farlo scrocchiare e poi con una mossa lo schiaccio a terra sotto il mio peso

«Non.azzardarti.piú.a.toccarmi» sibilo a denti stretti «Intesi?» faccio pressione sul suo braccio facendogli uscire un lamento dalla bocca

Intanto glia ridono nel vedere il grosso e muscoloso copro di Michel messo al tappeto da una donna piccola come me

«Intesi» dice con voce strozzata e addolorata

«Bravo» mi alzo come se niente fosse pulisco i pantaloni sulle ginocchia, e accendo tutte le luci del caso

mi giro verso di loro e allargo le braccia

«Benvenuti allo Shot» dico con un sorriso sulle labbra

ultimamente sorrido troppo dannazione!

Hola hola spero che il capitolo vi sia piaciuto se così fosse lasciate una stellina o un commento.

Volevo chiedervi se nei capitoli volete che aggiungo anche le foto dei posti che descrivo giusto per darvi un'idea migliore, fatemelo sapere.

🦋Butterfly🦋


𝐁𝐎𝐒𝐒 𝐖𝐎𝐌𝐄𝐍  {𝑺𝒕𝒆𝒑𝒉𝒆𝒏 𝑱𝒂𝒎𝒆𝒔}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora