L'incontro☘

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Capitolo 1.

Ciao,mi chiamo Ilaria e ho 16 anni, e sono una ginnasta da quando avevo 4 anni.
Sono molto agitata perché tra due giorni avrò una gara molto importante, in questo momento gli allenamenti sono molto stancanti e ogni giorno mi distruggono, ma d'altronde la ginnastica è la mia vita.
Nella ginnastica ci sono tre regole fondamentali:
1. I sacrifici devi iniziarli a fare fin da quando sei piccola.
2. Per te la palestra è una seconda casa e non puoi permetterti di perdere uno.
3. I ragazzi non ci devono essere perché senò ti distraggono.

Queste per me sono le regole FONDAMENTALI che fin da piccola mi avevano insegnato.
Avevo già avuto qualche ragazzo ma diciamo che con le relazioni ero proprio una frana e sinceramente per ora nella mia vita volevo avere solo la mia passione, la famiglia e gli amici.

Manca un giorno alla partenza di Roma, dove ci sarà la gara, e detto sinceramente ho una gran paura perché se sbaglio qui, sarò finita e non potrò mai diventare nessuno in futuro.
Il mio sogno è sempre stato di diventare una ginnasta professionista, se vincessi la gara non so bene descrivere cosa proverei in quel momento, sicuramente mi sarei buttata per terra piangendo e poi ridendo.
Ormai sono le 14.00 ed è ora che vado in palestra, la mia società si chiama Yuppies Zavattaro e secondo me è una squadra davvero fantastica, sopratutto se ho delle persone fantastiche al mio fianco.
Appena metto piede in palestra le mie due migliori amiche Beatrice e Greta mi assaliscono e mi danno un forte abbraccio e ovviamente mi salutano.
Bea: oh guarda chi c'è
Io: salve
Gre: ma salve!!
Bea & Gre: sei pronta per la gara di domani??
Io: si si gli esercizi sono tutti "perfetti"
Bea: sicuramente la vincerai tu!
Io: nono ci sono ginnaste di altri livelli fidati
Gre: tranquilla tu fai il tuo e andrà tutto bene
Io: speriamo...

Entrai in spogliatoio, mi cambiai e mi misi il mio body preferito, era tutto azzurro con delle fiamme blu, nere e bianche, sotto mi misi dei pantaloncini neri, presi la mia roba e mi avviai per entrare in palestra.
Entrai, e lì che mi aspettava di trovava il mio allenatore Carlo, un ex ginnasta che arrivò a fare le olimpiadi di Atene del 2004, ma poi dopo un incidente si ritirò e iniziò ad allenare.
Inizialmente di allenatore non c'era lui ma un uomo che non era una gran che,non mi ricordo neanche come si chiama, vabbè insomma Carlo ci aveva portato ad un livello molto alto infatti la gara di domani sono le qualificazioni per andare in serie A2.
Carlo: ila muoviti! Sei in ritardo!
Io: si arrivo

E li iniziai a correre per tutto il tavolato, e iniziai a fare gli esercizi.

Sono le 18.00 e per fortuna è finito, sono distrutta ma ansiosa e non so se stanotte riuscirò a dormire.
Tornai a casa e iniziai a fare i compiti, studiai talmente tanto che mi resi conto che erano già le 20.30 ed era ora ormai di cena.
Cenai e filai subito in camera per sperare di riuscire a dormire, e visto che mi annoiavo e che in tv non c'era niente, decisi di infilarmi le cuffie e ascoltare "When i was your man", è una canzone molto significativa per me e quando è sera, se non mi addormento me l'ascolto sempre, ma la mia tranquillità viene disturbata da 5 idioti probabilmente gli conoscete, bhe sono i Dear Jack e davvero li odio, ma uno in particolare, Alessio, io non capisco perché tutte quelle galline gli vanno dietro, penso che sia una persona falsa.
Sono sempre stata una ragazza che diceva sempre le cose che pensava e che non si è mai intimidita.

Sono le 00.00 e domani devo svegliarmi alle 6.00 del mattino, in quel momento mi venne in mente di preparare la roba per il mattino, ma ad un certo punto sembrava che le gambe mi cedessero, forse perché non avevo mangiato tanto o per la stanchezza, allora decisi di andare a letto.

Sono le 6.00 del mattino, mi sembra un incubo ma invece è la realtà
Mamma: ila vieni a fare colazione!
Io: sisi arrivo.
Mamma: ti va bene pane e Nutella?
Io: certamente.
Mamma: come stai?
Io: sono stanca ma provo di trasformare la stanchezza in carica.
Mamma: brava! Ah hai il treno alle 8.00
Io: sisi
Mangiai il panino velocemente e mi andai a preparare, mi misi il body nero lucido con dei lustrini che formavano una specie di fiore.
Mi feci la coda, una riga di eye-liner e un po' di rossetto rosso,mi sentivo pronta per gareggiare, ma mia madre mi chiamò.
Mamma:ila spacca tutto ti voglio bene, ci vediamo tra due giorni
Io: ok mamma

I giorni di gara erano 3:
1. Le selezioni
2. Gara a squadre
3. Individuale
Uscii di casa e andai alla fermata per prendere il 13, per poi andare in stazione.
Sono arrivata in stazione, e mi misi a sedere su una panchina e aspettai...
L'attesa era lunga ma ad un certo punto sentii delle voci provenire da lontano e li vidi 5 ragazzi che venivano alla mia stessa fermata.
Ad un certo punto ho riconosciuto Alessio.
Alessio: fra o guarda che figa quella alla fermata.
Francesco: si molto bella.
Alessio: guarda è alla stessa nostra fermata.

Ad un certo punto notai un po' più in là da me una ragazza molto bella, e li mi rassicurai.
Finalmente arrivò il treno, ci salii sopra e mi sedetti vicino al finestrino, perché amo vedere il paesaggio all'esterno,
Avevo appena tirato fuori il mio libro di Tim Barton, quando vedo entrare dalla porta Alessio.
In quel momento stavo pensando che fosse un incubo e cercavo di ignorarlo in tutti i modi, ma non so perché non gli riuscivo a staccare gli occhi di dosso, anche perché lo odiavo a morte.
Lui si sedette di fianco a me, sentii un leggero colpetto sulla spalla sinistra, mi girai e lo vidi.
Alessio: ehi scusa è occupato?
Io: nono
Alessio: ok grazie mille!

Mi stavo per rimettere a leggere, mah sentii che bisbigliava qualcosa...
Io: scusa hai detto qualcosa??
Alessio: si ti ho chiesto se volevi che ti mettessi la borsa su.
Io: si grazie, io non ci arrivo.
Alessio: di niente, ti piace Tim Barton?
Io: si... come fai a saperlo?
Alessio: ho letto il titolo del tuo libro, comunque è il mio regista preferito.
Io gli risposi freddamente, ma lui niente, mi continuava a sorridere e a guardare.
Io: ma che hai da guardare?
Alessio: è che sei bella.
Io: Ahahha se è una prova per provarci hai sbagliato persona.
Alessio: no io dico le cose come stanno
Io: si per portarmi a letto e basta.
Alessio: mah non sono quel tipo di ragazzo.
Io: li conosco i ragazzi come te.
A quella risposta presi e andai in bagno, mentre mi alzi il laccio del cappuccio si incastrò nella mia collana di jack e si staccò.
Arrivai in bagno e pensai, mi rilassai un po' e pensai alla gara.
Ritornai al mio posto, mi toccai la gola ma la collana non c'era più.
Ero veramente preoccupata.
Io: hai per caso trovato una collana??
Alessio: dici questa?
Io: si grazie.
Alessio: ti piace jack?
Io: è il mio film preferito
Alessio: anche il mio!!
Sembrava sorpreso dalla mia risposta
Alessio: ma sei una nostra fan?
Io: Bhe veramente no, diciamo che tu non mi vai a genio

Non volevo dirgli che lo odiavo perché forse l'avrei ferito.
Alessio: ah ok, ma hai mai sentito qualche nostra canzone?
Io: bhe si certo
Alessio: perfetto, come mai vai a Roma?
Io: ho una gara di ginnastica artistica molto importante.
Alessio: che bello mi piacerebbe venire... sai non ci sono mai andato...

Ciao ragazzi e ragazze, questa è la mia prima storia, premetto che è completamente inventata, spero che vi piaccia, un bacio♡
•ila•

Il giorno in cui tutto cambiòDove le storie prendono vita. Scoprilo ora