don't call it a fight if you know it's a war // OS

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L'erba tra i capelli e le goccioline di rugiada sulle guancie.
La sua mano sotto la mia nuca e le labbra socchiuse mentre sbuffi di respiro caldo si trasformavano in vapore.
Lui era piu che bello quella sera,
i capelli neri gli scendevano sulla fronte sudata e il collo era ancora violaceo a causa dei continui baci che mi ostinavo a dargli nonostante le continue lamentele.
Mi rigirai a pancia in giu, così da guardare meglio quel viso pacato sotto la luce pallida della luna.
Quella sera mi aveva portara lì, dopo tutto, dopo la yellow fight e tutti i casini che avevamo passato.
Matt portò la mano vicino il mio orecchio e cominciò ad accarezzarmi,
mentre io, stanca, mi appoggiavo sul suo petto.
Aveva ancora l'odore di sangue secco e a causa del bagnato la maglia nera era attaccata al torace, che si muoveva ritmicamente sotto il mio cranio.
"E ora?" Sussurrai con quel poco di voce che mi rimaneva.
"E ora si va avanti Eveene, si va avanti."
So come si sentiva adesso Matty,
so come si sentiva dopo aver dovuto uccidere una ragazza a causa di quel fottutissimo gioco di merda tra gang.
Chi si scola piu birra e marijuana vince,
ma chi perde sgozza la prima puttana che trova per la strada.
Lui non l'aveva mai fatto, eppure quella volta la dose di cocaina aveva fatto troppo effetto e lui aveva ucciso davvero una ragazza.
Sette coltellate,
poi sangue.
Io? Io ero la.
Urlavo? Si.
Lo fermavo? No.
Avrei finito per prendermi qualche coltellata anche io.
Pensai che il riccioluto nero ne aveva passate davvero troppe, io lo amavo, lui mi amava, ma per il bene di tutti e due era meglio smetterla.
Io non ce la facevo piu a fasciare ferite, e nemmeno lui a tornare a casa con qualche cicatrice in piu.

"Devo andare da Shapens"

Si alzò e interruppe i miei pensieri, mentre cominciava a camminare verso la strada.

"Vengo con te!" Urlai. "Quella merda è ancora in pieno effetto."

Corremmo verso Shapens, il supermercato delle "meraviglie", cosi lo chiamava lo stronzetto, e caricammo le pistole.
Lo feci d'istinto: se Matty lo faceva, dovevi anche tu.
La porta scorrevole si aprì al nostro passaggio e cominciai ad urlare.
Piu casino c'era, piu era facile rubare qualche birra e scappare.
Fermarlo sarebbe significato accendere la miccia di una bomba,
una bomba che io non volevo far esplodere di nuovo.
Vetri spaccati, un urlo, e poi uno, due, tre colpi.
La pistola sotto le mie mani sembrava sempre piu pesante ad ogni colpo, fin quando la mia testa iniziò a girare.
Ero a terra e l'aria sembrava fosse corsa via, i polmomi bruciavano e forse i miei occhi potevano chiudersi da un momento all'altro.
La testa pulsava mentre fissavo immobile la lampada alogena fissata al soffitto.
Alzai il collo e vidi sangue, rosso intenso.
Matt corse da me ma io decisi che quella vita era la sua, non piu la mia.
Avrebbe dovuto aiutarmi ma non lo fece.
Posò la sua mano sulle mie palpebre e le chiuse,
io non vedevo piu,
e avevo paura,
paura,
tanta paura.

MADONNA CHE HO CREATO.
sto piangendo porca la troia!
non so se forse si era capito ma la parte finale è ispirata un pochino al video di Robbers, dei The 1975 (no, ma vaa).
Spero che amiate questa OS come la sto amando io,
love ya,
rebs 🔪

matty ‹ one shootDove le storie prendono vita. Scoprilo ora