Quando aprii gli occhi non mi trovavo in camera mia, mi girai sul fianco destro e notai Melany sdraiata al mio fianco, alla sua vista mi iniziarono a tornare in mente i flashback del giorno precedente. Mi alzai per andare in bagno a lavarmi e vestirmi per poi dirigermi verso l'uscita. Mentre attraversavo la sala vidi Trevis seduto sul divano che mi fece l'occhiolino, gli sorrisi divertito per poi uscire dalla porta d'ingresso. Sembrava tutto normale fin quando non mi tornò in mente che domani sarei dovuto partire per Miami
Sentii i brividi attraversarmi la schiena, dovevo dirlo ai miei migliori amici, ma non avevo la minima idea di come fare. Saremmo riusciti a rimanere amici non ostante la distanza? non ne avevo la più pallida idea, anche perché io per primo non credevo nelle amicizie a distanza.
Feci tutto il tragitto fino a casa pensando a come avrei potuto dire addio a tutto, e non riuscivo neanch'ora a capacitarmi di tutto quello che stava succedendo.
Aprii la porta di casa ed entrai, speravo fosse tutto uno stupido scherzo ma invece non lo era, e le valige vicino alla porta lo confermavano. Chiusi la porta e mi diressi in fretta e furia verso la mia stanza, ma la voce di mia madre mi fermò. " Dove sei stato?", chiese, " Non sono cazzi tuoi!" affermai freddamente, " Sono tua madre quindi, sì, sono cazzi miei, e ti consiglio di moderare il linguaggio quando parli con me. Prepara le tue valige perché partiamo domattina alle quattro", disse di rimando, cercando di tenere il comando, per poi girarsi e andare via. Io non risposi, ed entrai nella mia camera infuriato, sbattendo la porta alle mie spalle. Alle quattro? seriamente? non ci potevo credere. La pressione mi stava uccidendo, non ce la facevo più a stare lì , così presi le chiavi della mia Bmw e uscii di corsa.
Decisi di andare da Luke, dovevo dirglielo il prima possibile, per lo almeno sarei riuscito a salutarli come si deve, prima di andare a preparare le mie valige. 'Che vita di merda, cazzo ' dissi tra me e me.
Prima di partire scrissi anche a Demon se poteva raggiungerci e mi rispose con un semplice pollice all'insù
Driiin, suonai il campanello del mio amico, " Ciao Daniel, come stai?" , disse la signora Herrison, abbracciandomi con uno dei suoi grandi sorrisi sul viso, era alta circa un metro e settantadue e molto giovane, aveva dei lunghi capelli biondi e occhi verdi, era come una seconda madre per me e Demon. "Abbastanza bene grazie, Luke è qua?" chiesi di rimando, forzando un sorriso.
"Sì certo, è in camera sua, sali pure" disse spostandosi al lato della porta per farmi entrare.
Io non me lo feci ripetere due volte e mi diressi verso la camera da letto del mio migliore amico. Conoscevo a memoria la sua casa, anche se era enorme, aveva tre piani e un sei stanze da letto, quattro bagni, una sala giochi, una palestra, la piscina, una cucina enorme, la sauna, l'idromassaggio e la stanza dove si guardava la tv. Non feci in tempo ad arrivare davanti alla porta di camera sua che Luke uscì dalla stanza, "Hey amico" disse dandomi una pacca sulla spalla. " Devo parlare con te e con Demon urgentemente" dissi fissandolo negli occhi.
"Ok, se vuoi lo chiamo" disse Luke, " Gli ho già scritto quando stavo arrivando, e ha risposto Ok" dissi entrando nella sua camera.
" Va bene, allora aspettiamo, ti va di bere qualcosa intanto?", "No grazie", risposi freddamente. Non sapevo cosa provavo in quel momento, ero così arrabbiato, frustrato, e anche molto agitato.
"Sei sicuro di stare bene?", chiese Luke sedendosi vicino a me. "No, ma non posso farci niente", "Se vuoi puoi iniziare a dirmi cosa succede intanto che aspettiamo Demon", " No, lo devo dire ad entrambi e non mi va di dire le cose due volte", dissi freddamente. Non sapevo il perché parlavo così, la colpa non era loro anzi, ma ogni volta che cerco di non crollare congelo le mie emozioni, e il risultato era quello, sembrava che ce l'avessi con il mondo, ma non era così, era solo il mio modo di mascherare le mie emozioni.
Tutto ad un tratto sentimmo qualcuno suonare il citofono, la voce di Demon che salutava la madre di Luke si sentì fino a qui e si iniziarono a sentire i passi che salivano le scale, il mio cuore accelerava ad ogni passo, man mano che si avvicinavano, sentivo un vuoto dentro di me perché voleva dire che era arrivato il momento di dire addio, e faceva male. Noi tre eravamo come fratelli, ci conoscevamo da quando avevo 2 anni e da lì siamo sempre stati inseparabili, fino a questo momento..
La maniglia della porta si inclinò lasciando intravedere la figura del nostro amico entrare, "Hei raga, come state?" chiese Dem, Luke si girò nella mia direzione e Demon mi guardò confuso.
"Cos'è successo?", "Stavamo aspettando te perc" non lo lasciai finire e dissi senza pensarci due volte, "Domani mi trasferisco a Miami", "COSA???" dissero all'unisono girandosi nella mia direzione.
Io annuii semplicemente confermando quello che avevo detto un attimo prima e gli spiegai il motivo per qui sarei dovuto partire con la mia famiglia. " Quando l'hai saputo?" chiese Demon sconcertato. "Ieri", " E perché non ce lo hai detto ieri?" chiese Luke, " Perché volevo passere per un ultima volta una giornata normale con voi, e non mi andava di rovinarvi la festa" feci spallucce. " Domani a che ore partite?" chiese Dem, "quattro del mattino" risposi.
" Non ti preoccupare, non ti sbarazzerai di noi così facilmente eh, poi Miami è una bella città, chissà quante belle ragazze ci sono" disse tutto ad un tratto Luke smorzando il silenzio. " Lasciane qualcuna anche per noi eh", disse Demon facendomi l'occhiolino. " Non vi prometto niente" dissi alzando le spalle, e ci mettemmo tutti a ridere. Mi mancheranno un sacco.
" Hai già preparato le valige?" Chiese Luke guardandomi, "No" risposi secco, " Come no, parti domani alle quattro del mattino e non hai ancora preparato le valige? " chiese confuso Demon, " A quanto pare" risposi semplicemente. All'improvviso Luke mi spinse giù dal letto per poi alzarsi. " MA CHE CAZZO FAI " gli gridai addosso.
" Su smettila di piagnucolare e andiamo a fare le valige", disse di rimando mentre Dem si sbellicava dalle risate.
"Le posso fare anche dopo" risposi, " Si guarda, falle cinque minuti prima di partire" disse alzando gli occhi al cielo. " Perché no?", "Dimmi che sta scherzando" disse passandosi una mano sulla testa. Demon stava morendo dal ridere dopo quella scena e io lo seguii a ruota, facendo così sorridere anche Luke.
Diedi una mano a Demon per alzarsi, visto che era sdraiato a terra che si teneva la pancia dalle risate, e ci avviammo tutti e tre verso casa mia.
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Cynefin
FanfictionCosa succederebbe se il ragazzo più popolare della scuola di Los Angeles si trasferisse con sua madre e sua sorella a Miami e facesse innamorare tutte le ragazze della nuova scuola ad eccezione di una, l'unica che desidererebbe veramente ?