Tutte le navi erano ormeggiate nel porto della piccola isola di Tortuga, si era scatenato un temporale di quelli che avrebbe fatto naufragare anche il più temibile veliero. L'alta marea era insormontabile, chiunque avrebbe avuto l'audacia di prendere la nave quella sera sarebbe stato trascinato via dal possente Poseidone e costretto a servirlo per l'eternità. Tutti i corsari quella sera furono costretti ad abbandonare le navi e rifugiarsi nella locanda più vicina.
-Questa sera avremo un fruttuoso guadagno, muovi quelle gambe fanciulla e servi questi maledetti pirati. Più bevono tanto meglio per noi- urlò l'uomo da dietro al balcone. Un uomo grosso e pieno di peli rossi, Aren il proprietario della locanda, odiava i pirati, non c'era una sera in cui non gli mettessero sotto sopra il locale. Ma se era obbligato a sopportare la vista di tutti quei furfanti pretendeva almeno che gli riempissero le tasche.
Nella locanda c'era un odore orribile, un mix di sudore mascolino e alcol che avrebbero fatto rabbrividire chiunque, gli uomini sul bancone erano pieni di birra e altri barcollavano tra i tavoli, la povera cameriera cercava di scansare le manate dei più viscidi mentre correva tra i tavoli a consegnare gli ordini.
Era tarda sera, la maggior parte delle ciurme si erano ritirate nelle loro camerate a riposare per poi salpare di prima mattina, appena la tempesta fosse finita. La porta della locanda si aprì accompagnata da un tuono, mostrando sull'uscio un uomo con un mantello e il cappuccio, tanto coperto da non far vedere minimamente il volto, un altro pirata si direbbe dalla spada che sbucava dallo spacco del mantello sul fianco, gracile per essere un esperto ma alquanto inquietante per essere alle prime armi. Una fenice accompagnava la figura misteriosa che con le piume bagnate si appoggiò alla sua spalla e agitò le ali per asciugarsi. Non c'erano più dubbi era il capitano Hildr, aveva appena ormeggiato la sua nave al porto ed era riuscito a sopravvivere, anche se solo poco tempo, alle onde di quella notte, per arrivare sano e salvo alla locanda di Aren.
Gli uomini si zittirono tutti a quella scena, presi alla sprovvista sia dalla figura estranea sia dal perfetto tempismo del temporale. L'uomo con il mantello si avvicinò al bancone gli basto alzare una sola mano ricoperta dal guanto ed Aren gli portò immediatamente un Boccale di birra.
"dicono che sia l'uomo che ha cavalcato tutti i sette mari"
"non bisogna scherzare con lui, ha una velocità incredibile ed è abile con la spada"
"la sua ciurma è talmente spaventata che non osa neanche aprire bocca per descriverlo"
"non si è mai tolto il mantello davanti a nessuno tranne che ai suoi nemici in punto di morte"
tutte quelle voci bisbigliate nella locanda... pensavano che la figura incappucciata non li sentisse eppure, sentiva, sentiva tutte le cose che dicevano sul suo conto e chi sa cosa avrebbero pensato se avessero saputo la verità.
Mandava giù la sua birra come se fosse succo di frutta, e quando la appoggiò sul bancone si rese conto che una figura alta e possente con una cicatrice sull'occhio gli si parò affianco, rimase con la testa china per nascondere il suo volto nel cappuccio.
-Cosa ti fa sentire così tanto superiore?- chiese l'uomo con aria di prepotenza. ma la figura tacque. L'uomo con la cicatrice si stava alterando -sono solo voci quelle che girano, guardati non mi arrivi neanche alle spalle, probabilmente sei solo un ragazzino che si crede chi sa chi-
la figura tacque di nuovo mentre l'uomo si avvicinò ancora di più con aria di sfida e disse - fammi vedere cosa sai fare, fammi vedere se sei veramente il pirata più temuto dell'oceano. forza Ragazzino, sto aspettando-
la figura misteriosa scoppio in una breve risata silenziosa - pff... ragazzino- disse tra se e se un po troppo ad alta voce. L'uomo con la cicatrice su un occhio brandì la sua spada e la puntò in faccia al cosiddetto ragazzino il quale non si mosse di un millimetro
- non voglio guai nel mio locale, e tu lo sai bene.- disse Aren guardando la figura incappucciata, che alzo la testa verso di lui e gli fece un sorriso.
-allora?- lo incitò l'uomo con la cicatrice, fece segno con la testa a due uomini della sua ciurma che placarono dalle spalle la figura misteriosa tirandola in piedi e rivolgendola al loro capitano.
-come immaginavo, è così facile placcarti che non sopravviveresti neanche se incontrassi il più scarso dei taglia teste- a quelle parole il mantello della figura iniziò a svolazzare in sintonia alle mosse che faceva il corpo che la indossava. Una gomitata sul naso all'uomo di destra, un'altra gomitata sullo stomaco a quella di sinistra che si piegò in due atterra, l'uomo di destra con il naso che grondava di sangue cercò di placcare la figura da solo afferrandogli anche l'altra spalla ma il risultato fu un'altra testata sul naso che ormai era da considerare rotto. Così facendo la figura misteriosa non pote fare a meno che farsi scivolare il cappuccio di testa è rivelare la sua identità, mentre brandiva la spada per puntarla a sua volta all'uomo con la cicatrice, con un movimento naturate si sciolsero i suoi lunghi capelli castani lungo la schiena, rivelavano un' angelico volto di una giovane donna che di angelico non aveva nulla nel suo sguardo irritato.
La donna si guardò in torno e vide una decina di persone in tutto, nella locanda
-peccato, ora che mi avete visto... dovrò uccidervi tutti.- disse la donna ammiccando un sorriso che face rabbrividire tutti gli uomini presenti, si tolse la toga e la lanciò in un angolo della locanda.
-ci risiamo- disse il vecchio Aren mettendosi le mani sul volto con la consapevolezza che da li a poco il suo locale sarebbe diventato per l'ennesima volta un campo di battaglia..
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La Fenice Dorata
AdventureAlfhild, una ragazza con un sogno preciso; quello di diventare il pirata più temuto dai sette mari. Un solo problema, la società in cui vive reputa le donne fragili e non adatte a solcare i mari. Nonostante questo Alfhild insieme a i suoi 3 amici...