Capitolo 40

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Mike
Cercai di alzarmi dal letto, ma la mia caviglia non me lo permetteva. Ero troppo geloso. Non era la sola a esserlo, ma credo sia normale in una coppia provare gelosia. Io la amavo, ma non riuscivo a sopportare il fatto di vederla con altri ragazzi. Non potevo più continuare a stare su questo letto, mentre lei si trovava lì fuori con mille pericoli.

Will
Io e la mia nuova amica virtuale ci sentivamo sempre tramite gli apparecchi elettronici, ma da qualche giorno non sono più riuscito a contattarla. Era come se volesse smettere di sentirmi.
Decisi di rileggere le chat vecchie e notai qualcosa di strano.

Joyce: Will, posso entrare?
Io: Sì, mamma.
Joyce: Con quella ragazza come va? (Sorride)
Io: Non ci sentiamo più da un po' di tempo. Non capisco il perché. Io le scrivo e lei non mi risponde.
Joyce: Forse non le funziona il telefono.
Io: I messaggi le arrivano...
Joyce: Allora non è la ragazza giusta.
Io: Pensavo di averla trovata. Ho notato qualcosa mentre scorrevo i messaggi.
Joyce: Cosa, Will?
Io: Forse sono pazzo, ma se leggi bene l'ultimo messaggio sembra esserci un codice.
Joyce: Un codice?
Io: Sì, guarda qui. Ho contato i messaggi che mi mandava di seguito e sono 11. Sempre. Dalla prima volta che ci siamo scritti.
Joyce: Sarà una coincidenza, Will. Non farti paranoie.
Io: Mamma, in questa città nulla è coincidenza.
Joyce: Credi davvero che si tratti di una spia?
Io: Dovremmo parlarne con Hopper e proteggere Undi. A proposito dov'è lei?
Joyce: Chiama Mike. Forse è lì.
Io: Probabilmente... Tu vai da Hopper.

Chiamai Mike di corsa.

Mike: Ei, Will.
Io: Amico, Undi è lì?
Mike: No, non è tornata a casa?
Io: Non ancora. Ascolta, credo che sia di nuovo in pericolo.
Mike: Cosa? In che senso?
Io: Non posso parlarne tramite telefono.
Mike: Io non posso venire, Will. Dimmi che sta succedendo.
Io: Non posso ora. Cerca di rintracciare Undici. Passo e chiudo.

Undici
Stavo tornando a casa, quando il telefono iniziò a vibrare.

Io: Pronto?
Mike: Sono io. Qualsiasi cosa tu stia facendo, torna immediatamente a casa.
Io: Mi comandi pure ora?
Mike: Undi, non è uno scherzo. Torna immediatamente a casa.
Io: Che cosa succede? Sono vicino casa di Steve.
Mike: Non fare domande e ascoltami.
Io: Ci sentiamo, Mike.

Staccai la chiamata e andai per la mia strada.

Mike
Mi alzai dal letto nonostante il dolore. Uscii di casa di nascosto e presi la bicicletta. Pedalai con fatica fino casa di Steve, ma non vidi nessuno.

Io: Undi! Undici!

Socchiusi leggermente gli occhi e vidi qualcuno camminare in lontananza. Pedalai verso quella figura. Era lei.

Io: Eccoti, finalmente.
Undici: Ti ho detto che voglio essere lasciata in pace. E poi non dovresti uscire.
Io: Sali a bordo.
Undici: Mike, perché?!
Io: Non so nemmeno io il perché, ma sali.

Riuscii a convincerla e la portai verso casa sforzando la cavigli e stringendo i denti per il dolore.

Undici: Perché sei venuto fino a qui in queste condizioni?
Io: Perché mi ha detto Will che forse sei in pericolo.
Undici: Non era finita la storia con i russi e il Mind Flayer?
Io: Forse con loro sì, ma credo ci sia un altro motivo.
Undici: Vuoi che pedali io?
Io: Non preoccuparti.
Undici: Dai, Mike. Non posso vederti così.
Io: Sto bene.
Undici: Non stai bene invece.
Io: Se sei qui con me e al sicuro sto bene.
Undici: Mike, ci siamo lasciati... Non devi più preoccuparti per me.

Frenai di colpo e sospirai.

Io: Mi preoccuperò sempre per te.
Undici: Siamo arrivati? Perché hai frenato?
Io: Nulla... è solo che... Lascia stare.

Dopo qualche minuto arrivammo a casa di Joyce.

Hopper: Grazie, Mike.
Io: Non c'è di che, Hopper.
Joyce: Entra dentro. Fatti mettere il ghiaccio.
Io: Sono uscito di nascosto. I miei genitori si accorgeranno della mia assenza.
Joyce: Come hai fatto ad arrivare fino a qui?
Io: Volevo assicurarmi che Undi fosse al sicuro e quindi ho deciso di portarla io.
Joyce: Parlerò io con tua madre. Adesso entra dentro però.
Undici: Devi riposarti.

Tirai su con il naso e posai la bici nel giardino. Con l'aiuto di Hopper entrai in casa e mi sedetti sul divano. Will ci raccontò tutto.

Io: Allora si tratta di una specie di Hacker?
Jonathan: Probabilmente sì. Ma non ne siamo certi.
Io: L'importante è che la teniate al sicuro. Indagherò io su questa situazione.
Hopper: È compito mio farlo. Non possiamo dire nulla alla polizia, perché non sappiamo se qualche poliziotto sia complice.
Undici: Alla fine si trattava solo di messaggi... Perché mai pensate che possa riferirsi a me?
Io: Finché non ne siamo sicuri tu devi stare qui.
Joyce: Mike, ha ragione.

Chiusi gli occhi e appoggiai la testa allo schienale del divano.

Joyce: Stai bene, Mike?
Io: Sono solo un po' stanco.

Undici si sedette vicino a me e mi accarezzò i capelli.

Undici: Cerca di rilassarti un po'...
Io: Stai qui con me...?

Dissi con una voce lieve e sospirando.

Undici: Certo...
Joyce: Hopper credi che possa trattarsi dei russi?
Hopper: No, non credo. Qui la situazione è diversa.

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