Amati Sempre 2 - Alessandro Casillo

Capitolo 4

"Devo trovare un modo di dirlo a Emily" dico io.

"Quando lo farai?" mi chiede lui.

"Sta sera, non voglio aspettare più" dico "Quindi...ecco...Vuoi venire a cena? dico nervosamente.

Lui sorride leggermente e dice:

"Si, certo"

Guardo l'ora e sono le 19.

"Emily! E' ora di andare!" dico e lei annuisce facendomi segno di aspettare un attimo "Sempre la stessa storia"

"Sono contento che tu l'abbia chiamata cosi" dice sorridendoo leggermente "Lei era una persona fantastica"

"Si, lo era" sussurro.

Non è stato semplice per me, ero incinta e non avevo nessuno che mi aiutasse, anche se per fortuna ogni tanto venivano Zine e Fede.

Quando sei incinta senti tutto amplificato, e io avevo appena perso mia mamma.

Dopo 5 minuti arriva ed è sfinita.

Si fionda tra le mie braccia.

"Sono stanca, mi prendi in braccio?" dice lei.

"Vieni" dico e si aggrappa a me.

Ci alziamo e Ale dice che andiamo in macchina.

"Se non ti dispiace prima devo passare in libreria a prendere il cellulare" dico io.

"Che libreria?" chiede lui.

"La mia" dico.

Gli indico la strada e quando arriviamo lascio Emily in macchina ed entro in libreria.

"Ciao Nina, il cellulare eh?" dice Alice sorridendo, e io annuisco.

"Grazie" sorrido salutandola e tornando in macchina.

Quando entro vedo Emily che tocca il braccio destro di Alessandro e ne ammira i tatuaggi.

"Che bello quest'occhio" dice lei toccando il tatuaggio.

Lei li osserva attentamente con occhi pieni di gioia.

"Mamma li voglio anche io" dice lei.

"Sei ancora troppo piccola" dico io e Alessandro ride.

Tale padre tale figlia insomma.

"Ma quando sarò grande li potrò fare vero?" chiede.

"Si, certo" dico io.

A me sono sempre piaciuti, quindi perchè non lasciarli fare anche a lei se le piacciono? Ma c'è ancora tempo per fortuna.

Alessandro mette in moto la macchina, e dopo un paio di indicazioni, arriviamo a casa.

Quando guardo il telefono vedo che Zine mi ha mandato un messaggio.

"Noi ceniamo fuori sta sera e dopo andiamo a farci un giretto"

Allora io rispondo:

"Va bene, divertitevi, tornate quando volete.

Ps. Alessandro è qui e sa tutto"

"Sta sera non torniamo allora"

Bene, sta sera me la dovrò cavare da sola.

Saliamo in ascensore e arriviamo al 6 piano.

Apro la porta ed Emily corre dentro.

"Accomodati pure" dico io ad Ale.

Lui entra, si leva le scarpe e viene con me in cucina, sedendosi su una sedia, mentre io comincio a preparare da mangiare.

"Vuoi qualcosa da bere?" chiedo.

"Un pò d'acqua grazie" dice lui.

Gli verso dell'acqua nel bicchiere e glielo passo.

Io lo guardo.

"Non sei cambiato di una virgola" dico io.

"Tu si invece, sei ancora più bella, se è possibile" dice lui e io arrossisco.

Dopo poco arriva Emily.

"Mamma mi leghi i capelli? Mi vanno sugli occhi" dice lei cercando di spostarseli dal viso.

Allora mi avvicino e con un elastico che mi ha portato le faccio una mezza coda.

"Ora va meglio" sospira andandosi a sedere sulla sedia davanti a quella di Ale.

Butto la pasta nell'acqua, apparecchio e mi vado a sedere anch'io.

"Mamma, perchè lui è qui?" indica Alessandro.

"Un pò di giorni fa mi hai chiesto chi fosse il tuo papà, giusto?" chiedo e lei annuisce "Ecco...il tuo papà è Alessandro"

"Davvero!?" esclama felice "Si!" saltella contenta "Mi sei subito piaciuto, ma non potevo dirlo visto che alla mamma non stai molto simpatico"

Io scoppio a ridere, si sarà accorta di come ho reagito quando l'ho visto.

"Oh no invece, alla tua mamma sto molto simpatico" dice lui.

Io scuoto la testa alzando gli occhi al cielo e lui mi sorride.

"Ma tu dove vivi?" gli chiede Emily.

"Io vivo a Milano" dice lui.

"Dove sono nata io!" esclama Emily.

"Davvero?" chiede Ale.

"Si, ho voluto partorire a Milano" dico io e lui sorride contento.

Immagino che per lui sia importante.

Metto la pasta su tre piatti e la metto davanti ad ognuno.

Mangiamo mentre Emily e Ale si fanno domande su domande.

Quando finiamo mando Emily a lavarsi faccia e denti per poi metterla a dormire.

"Buonanotte" dice lei timida.

"Buonanotte piccola" dice Ale intenerito.