CAPITOLO 6- LA RITARDATARIA SOLITARIA

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Il tempo passò veloce, giorno dopo giorno, il bene che provavano l’una per l’altra aumentò sempre più. La loro amicizia fu indescrivibile, una di quelle invidiata da tutti ma compresa da nessuno. 

Da quel giorno le loro vite si intrecciarono, nessuno mai era stato per loro ciò che furono l’una per l’altra.
Qui comincia la nostra storia, e la sottoscritta sarà lieta di accompagnarvi in questo viaggio intrapreso dalla nostra giovane Katy. 

L’inizio della nostra storia di cui sono la voce narrante avviene con l’incontro tra Katy ed Effe, con il quale la nostra protagonista  ha subito un radicale cambiamento. In precedenza vi ho raccontato di uno dei periodi più bui di Katy, ma avremo tempo di ritornarci, per adesso cominciamo  a raccontare da questo punto..

NOVEMBRE 2017

La sveglia suona ed è ora di prepararsi per andare a scuola. Katy vorrebbe che si facessero subito le 16:00 per andare dalle sue migliori amiche Ronny ed Effe, oramai sono diventate un trio.

Riguardo quest’ultima novità  Katy ne è entusiasta, anche se un po’ di dubbi persistono nella sua mente. In passato già ha fatto parte di un trio di amiche e non si è conclusa ai fin di bene: il gruppo si è sfasciato e ognuna ha intrapreso la propria strada lasciandosi in disparte l’una con l’altra. Lessy e Tina si chiamavano, e ad oggi Katy non conosce neppure l’indirizzo di studi intrapreso dalle due ragazze.

Katy è intimorita dalla possibile perdita di una delle sue migliore amiche attuali ed è consapevole del rischio formatosi dalla gelosia e dalle preferenze che si potrebbero creare in un gruppo di amiche. A causa del suo passato è terrorizzata dal pensiero di essere esclusa dalla loro amicizia e di essere messa da parte dalla loro vita. Fino a quel momento Katy si era promessa di avere solo e unicamente amiche “solitarie”, ma adesso è costretta dalla vita e dalle circostanze a non mantenere tale promessa: Ronny ed Effe erano amiche, quindi, o sceglie di essere amica ad una delle due oppure deve cedere alla sua promessa e ufficializzare il trio. Quest’ultima opzione ha avuto la meglio.

In fondo, non tutti i trii si sfasciano, giusto?

Katy si alza dal suo morbido letto e corre subito in bagno per prepararsi, poiché vedendo l’ora si rende conto di essersi persa nei suoi pensieri ancora una volta. Si guarda allo specchio ed è tutta spettinata e con un pigiama alquanto denunciabile per il suo essere anormale e infantile. Ci sono delle mucchette rosa disegnate, per intenderci.

“Qui ci vuole un restauro totale” pensa. Non perché gli interessi del giudizio altrui, ma bisogna dare giustizia al proprio occhio ed agli occhi degli altri, giusto per non sembrare trasandata e non curante della propria persona. Inoltre, Katy, nonostante non gli interessi del parere altrui, crede che la prima immagine con la quale ci presentiamo ad un nuovo gruppo sia importante e ci verrà in qualche modo incisa sulla nostra immagine a vita. Vuoi o non vuoi noi essere umani involontariamente etichettiamo una persona dal suo aspetto esteriore, dopodiché ci concentriamo e ci impegniamo a conoscerla interiormente.

Siamo realistici, se una persona sbandata, scorbutica, menefreghista ed egocentrica ti si presenta davanti, non saresti un po’ meno voglioso di conoscerla?  Pensò sia normale che se una persona ci si presenti e ci si comporti in modo positivo sia più accettato da un gruppo nuovo. Il tempo, poi, rivelerà il resto e smaschererà la vera persona, ma la prima immagine conta più del dovuto.

Katy è al secondo anno della scuola secondaria di secondo grado, le superiori, il periodo più bello e più contorto della fase adolescenziale. L’anno precedente si trovava in un’altra scuola, ma a causa  di sentimenti negativi provati e dovuti dai comportamenti  dei suoi “compagni di classe” e dei suoi “professori” ha deciso di prendere le redini in mano della sua vita e lottare. Vi dirò di più del suo primo anno, ma in tempi seguenti.

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