POV CLARISSA
"CLARY SVEGLIATI CHE HAI SCUOLA", gridò mia madre dal piano di sotto, io roteai gli occhi e tirai le coperto sopra il mio viso, volevo rimanere ancora un po' sotto le coperte. Non mi dispiaceva arrivare in ritardo a scuola anzi, meno tempo passavo in quella gabbia di matti e più ero felice.
"VADO AL LAVORO, CERCA DI NON FARE TARDI A SCUOLA", "OK" gridai di rimando per poi alzarmi per andare in bagno a prepararmi, mi misi una felpa larga nera della Nike ed un paio di jeans azzurri anch'essi abbastanza larghi, strappati sulle ginocchia. Non mi piaceva molto il mio fisico, per questo amavo i vestiti larghi, perché non mostravano le imperfezioni, non mi sentivo grassa, ma allo stesso tempo non mi sentivo nemmeno magra, e questo mi dava sui nervi. Presi il mio cellulare, le cuffie e lo zaino per poi uscire di casa.
Ah non mi sono ancora presentata, che idiota. Mi chiamo Clarissa Smith, ho sedici anni ma compio i diciassette il quindici gennaio, vivo a Miami con mia madre da praticamente tutta la vita, lei lavora come Manager di uno degli Hotel più lussuosi di Miami. Non sono ne il tipo di ragazza super popolare ne la sfigata di turno, sinceramente mi piaceva essere invisibile a scuola, quando avevo undici anni feci una promessa a me stessa, decisi di smetterla di fidarmi delle persone, tutti quelli che consideravo amici mi avevano voltato le spalle quando ne avevo più bisogno, e fu proprio in quel preciso istante che capii di dover cavarmela da sola. A differenza degli altri miei coetanei, non sentivo il bisogno di appartenere ad un gruppo, o di voler sempre avere qualcuno vicino anzi, più mi stavano lontano e più stavo bene.
Dopo circa dieci minuti arrivai a scuola, mancavano solo tre minuti all'inizio della lezione, così mi diressi verso la mia classe. Alla prima ora avremmo avuto il Professor Johnson, l'insegnante di letteratura inglese, era uno dei pochi insegnanti che non mi davano sui nervi, anzi sotto alcuni aspetti di vista mi stava pure simpatico, è merito suo se adesso mi piaceva così tanto leggere libri e scrivere, beh ecco, sì mi piaceva scrivere, in genere scrivevo canzoni ma solo per me, non ho mai fatto leggere a nessuno i miei testi e mi piaceva così, perché quando scrivevo esprimevo tutta me stessa e farli leggere avrebbe voluto dire mettermi a nudo davanti a tutti e non mi andava proprio.
Arrivai in classe giusto due secondi prima che entrasse il professore, accompagnato da una ragazza che non avevo mai visto, era alta circa un metro e settanta e aveva dei lunghi capelli biondi e degli occhi azzurri penetranti. Portava una gonna nera che le arrivava sopra il ginocchio, e che faceva vedere le sue gambe perfette e una camicetta bianca che risaltava le sue forme, non mi stupivo che tutti i ragazzi della classe le stavano praticamente sbavando dietro, mentre le ragazze la guardavano con ammirazione, tutte tranne Ashley e le sue cagnoline, Tracy e Loren, che la guardavano con disprezzo, beh ci credo Ashley era la capo cheerleader non che la ragazza più popolare della scuola, e qualcosa mi diceva che si sentiva minacciata dalla nuova ragazza, e questo mi divertiva molto.
"Buongiorno ragazzi, vi presento la vostra nuova compagna di classe, prego, presentati ai tuoi nuovi compagni", disse il professore incitandola a parlare.
" Hey, mi chiamo Emily Williams, ho 16 anni, e mi sono appena trasferita da Los Angeles con la mia famiglia", disse semplicemente per poi sfoggiare uno dei suoi sorrisi migliori.
" Mi raccomando ragazzi, fatela sentire a suo agio", " Tranquillo prof, la faremo sentire più che a suo agio", rispose Trevis facendo l'occhiolino a Emily, lei roteò gli occhi al cielo e si girò verso il professore.
"Vai pure a sederti vicino a, (ispezionò un attimo la classe cercando un posto libero, ma l'unico che c'era era vicino a me e, 'oh cazzo nooo, mi piaceva così tanto stare da sola, sedia vuota mi mancherai' dissi mentalmente) Clarissa Smith" disse indicandomi. Perfetto direi, presi il libro dallo zaino e lo misi sul banco facendo finta che lei non esistesse. Lei mi guardò un po' stranita dal mio comportamento, ma non disse niente, e la ringrazio per questo.
"Secondo te mi ucciderà nel sonno?", sussurrò tutto d'un tratto, io non capivo di cosa parlasse, quindi decisi di girarmi nella sua direzione, e notai Ashley che la stava fulminando con gli occhi e per poco non scoppiai a ridere. " Molto probabile" risposi semplicemente tornando a guardare il mio libro.
" Ma perché mi guarda in quel modo?", chiese di nuovo lei, "Sai, se tu fossi la ragazza più popolare della scuola, e tutto d'un tratto si trasferisse una ragazza che faceva andare fuori di testa tutti i ragazzi te come la prenderesti?", le feci una domanda retorica, " Il discorso non fa una piega, ma le consiglio di rilassarsi, se no a furia di abbaiare rischia di mordersi la lingua", disse scoppiando a ridere e io la seguii a ruota, mi stava iniziando a stare simpatica.
La lezione era appena finita e io e Emily stavamo rimettendo in cartella le nostre cose, fin quando una voce che mi era molto familiare e che mi irritava molto iniziò a parlare con la mia compagna, "Hey" disse Ashley alla nostra nuova compagna ma sembrava quasi che quest'ultima la ignorasse. "Hey sto parlando con te" ripeté la vipera. "E tu saresti??" chiese la mia vicina di banco squadrando Ashley da testa a piedi, "Ashley, la ragazza più popolare della scuola, non che la capo cheerleader. ( era molto modesta a parer mio, puahahha ma chi prendo ingiro?). Se ti va puoi pranzare con noi più tardi", disse con un sorriso forzato, stava usando proprio la tecnica del tieniti stretti gli amici ma ancora di più i nemici, era divertente. " Mi dispiace ma pranzo con Clary", aspettate un attimo COSAA?, primo chi gli ha detto che può chiamarmi Clary e secondo chi gli ha detto che pranziamo assieme? io non lo so, questa è completamente fuori strada.
Le tre galline scoppiarono a ridere di colpo, " E tu diresti di no a noi per lei, ma l'hai vista, sembra che si è vestita con il sacco della spazzatura oggi", mi alzai di colpo e mi avvicinai alla sua faccia. " Sarò pur vestita il sacco della spazzatura ma almeno non sono una troia che lo succhia a tutti", le sputai le parole in faccia. " Che tra l'altro è vestita meglio di voi, vi informo che l'abbinamento rosso e rosa è fuori moda, vi do un consiglio, prima di giudicate guardatevi allo specchio" puntualizzo Emily, oddio ok si mi sta moolto simpatica, non penso che ci farò amicizia ma almeno c'è qualcuno che posso sopportare in questa scuola piena di figli di papà.
Diedi una spallata al capo vipera e uscii dalla classe seguita dalla nuova arrivata. " Ci vediamo alle dodici in mensa Ok", disse, "Ma.. " cercai di trovare una scusa per dirle di no, " a dopo" disse per andarsene senza ascoltarmi, a quanto pare la nuova ragazza ha un bel caratterino e di certo non gli piace avere un no come risposta, ci mancava solo questa..
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Cynefin
FanfictionCosa succederebbe se il ragazzo più popolare della scuola di Los Angeles si trasferisse con sua madre e sua sorella a Miami e facesse innamorare tutte le ragazze della nuova scuola ad eccezione di una, l'unica che desidererebbe veramente ?