«Buongiorno!» Lashrael salutò Daw. «Ho sentito un rumore sospetto provenire dal tuo stomaco,» gli disse ridacchiando.
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Lo stregone sorrise, stropicciandosi gli occhi, che sentiva un po' gonfi. «Ho fame, mi mangerei un intero bue in questo momento! Al sangue, possibilmente!»
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«Forse uno intero no, ma una porzione abbondante riusciamo ancora a trovarla,» commentò. «Al di là di questo come ti senti? Pensi di riuscire a scendere le scale?»
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Si mise seduto. «Lasciami lavare il viso con acqua fresca, comunque sto bene, grazie.» Quando anche Lashrael si mise a sedere lo cinse tra le braccia.
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Ricambiò l'abbraccio, strisciando una guancia contro quella di Daw.
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«Sì, decisamente ora sto bene!» Si alzò, seppur con cautela, usò un po' d'acqua della brocca per bagnarsi il volto. Si asciugò e infine prese la pergamena tra le mani. L'inchiostro era asciutto, di un colore rosso vivo con sfumature più cupe del sangue, ma era praticamente perfetta. L'arrotolò e la chiuse in un nastro di canapa grezzo, riponendola nella sacca. «Possiamo andare,» disse, tornando verso Lashrael.
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Era da poco trascorsa l'ora del pranzo, quindi non ebbero problemi a trovare qualcosa. Lashrael rimase impressionato da quante cose aveva ordinato Daw, ma non commentò, si limitò a mangiare la sua porzione di arrosto in silenzio.
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Quel pomeriggio giunse Ben con la convocazione per il nuovo consiglio di guerra che si sarebbe tenuto la mattina dopo. C'era una certa urgenza di agire, a quanto pareva.
Daw guardò Lashrael.
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Accolse la notizia con freddezza, come se non lo riguardasse. Del resto non sapeva di cosa avrebbero veramente parlato, per questo non disse niente.
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Daw sospirò e assicurò che sarebbero stati presenti. «Mi fa piacere sapere che hai rivolto la tua irritazione su Warren, ma tu lo conosci da molto più tempo di me, sai come lavora e sai che avrà avuto le sue ragioni. A volte tu e Dyra sembrate davvero parenti.»
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Lo guardò, giocherellando con il boccale. «Cosa ti fa credere che io sia irritato soltanto con lui?»
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«Ahi! Questo ha fatto male,» mormorò il Fey'ri. «Sei stato dolce come sempre, ho pensato che non ce l'avessi più con me.»
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«Il fatto che tu abbia avuto bisogno di aiuto e che io ti ami non ha niente a che vedere con la mia incazzatura, Daw. Sono incazzato con tutti e due, se è per questo,» gli disse pacato.
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«D'accordo, va bene, al posto tuo lo sarei anche io,» disse e poi sospirò. E temo che lo sarai ancora di più quando scoprirai il piano.
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«Almeno lo riconosci di essere uno stronzo, te ne rendo atto!» gli disse alzando il boccale verso di lui.
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«No, aspetta, non ritengo affatto di essere uno stronzo, sto solo facendo il possibile per far sì che tutto questo abbia successo! Capisco la tua frustrazione, ma ogni singola decisione presa non è stata presa con leggerezza! Tutt'altro!»
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Bevve un lungo sorso prima di posare la birra sul tavolo. «Immagino che domani sarete in grado di spiegarmelo,» replicò, sforzandosi di mantenere il solito contegno.
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Non replicò, cos'altro avrebbe potuto dirgli, del resto? L'indomani avrebbero discusso, forse litigato, ma non c'era spazio per i compromessi e Lashrael l'avrebbe capito. «Cosa pensi di fare nel frattempo?»
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«Mi dedicherò alla mia nuova amicizia,» disse, sorridendo mentre portava di nuovo il boccale alle labbra. «Vuoi conoscerla?»
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Sollevò le sopracciglia, sorpreso e perplesso. «La tua nuova amicizia? Chi sarebbe? Devo essere geloso?»
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Lo guardò inizialmente senza capire, poi frenò la risata che sorse spontanea. «Avrei dei problemi ad andarci a letto!» replicò ilare. «Ma se vuoi provarci tu...»
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«Cosa? No! Perché dovrei voler andare a letto con il tuo nuovo amico o, forse, amica?» Lo guardò corrucciandosi.
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«Ora che mi ci fai pensare, non mi sono preoccupato di sapere se è maschio o femmina!» sghignazzò. «Magari possiamo controllare insieme!»
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Sollevò un sopracciglio. «Non riesci a capire se è maschio o femmina? Ma che razza di creatura sarebbe? Perché poi dovrei guardare i suoi genitali?!»
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«Sei tu che hai posto la domanda e in effetti hai ragione: sarebbe il caso di saperlo, potrebbe essere un problema non essere preparati nell'eventualità che figliasse.»
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«Sì può sapere di cosa diavolo stai parlando?» Chiese infine, sempre più confuso.
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«Beh, posso presentartela, non sono geloso,» replicò. «Ti consiglio però di muoverti con cautela, è suscettibile e potrebbe avere una reazione un po'... velenosa!»
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Si alzò in piedi. «Ok, ti stai divertendo a prendermi in giro, eh? Andiamo a conoscere questo misterioso essere dal dubbio sesso!»
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Sorrise contento. «Vieni, è uno spettacolo!» Esclamò, mentre lo spingeva fuori della locanda. Lo trascinò verso il boschetto e gli disse di muoversi cauto e di non impressionarsi. «Ripeto, è suscettibile,» gli ricordò. Si concentrò e cercò di richiamare la vedova nera incontrata durante la notte, quando la sentì vicina, allungò un braccio per permetterle di salire sul dorso della mano. Un classico esemplare nero con una macchia rosso sangue sull'addome. «Non è meravigliosa?» mormorò mentre gliela mostrava estasiato.
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Daw spalancò gli occhi inorridito. «Meravigliosa?» Si allontanò di un passo. «È grosso, nero, peloso e... Grosso!»
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«Assolutamente, sta nel palmo della mano. Comunque è femmina, i maschi sono più piccoli e chiari,» mormorò osservandola. «Non so se mi seguirà, di solito sono affezionate alla loro tana.»
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«Seguirti dove?» Gli occhi dello stregone saettavano dal ragno a Lashrael. «Non a casa, vero? Quell'essere può stare fuori, a qualche miglio di distanza, no?»
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Gli lanciò un'occhiata perplessa. «Credi che vicino a casa non ve ne siano? Mi parrebbe alquanto strano.» La avvicinò al ramo di un albero e la lasciò andare per la sua strada. «Un lupo, una vipera e una vedova nera. Ah, vero. E un Fey'ri! Non ho una famiglia meravigliosa?» disse.
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Sollevò gli occhi al cielo. «Grazie di avermi accomunato a delle bestie. Comunque passi il lupo e la vipera, ma, un ragno? Seriamente?» Scosse la testa. «Immagino che abbia una sua utilità, comunque.»
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«Beh, ho accomunato anche me stesso a delle bestie,» replicò quasi offeso. «Non è che l'ho cercata, ci siamo incontrati per caso e così abbiamo fatto amicizia,» puntualizzò. «Certo che è utile, hai mai conosciuto nessuno morso da una vedova nera? Esistono dei sopravvissuti ai suoi morsi, in effetti.»
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Rabbrividì. «Non ho un buon rapporto con gli insetti, anche se so che i ragni non sono insetti, ma sei tu il ranger. Dunque come pensi di approfondire l'amicizia?»
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«Non ne ho idea.» Si strinse nelle spalle. «Se riesco a convincerla la faccio avvicinare al lago, ma non sarà semplice. Però adesso abbiamo un alleato insospettabile,» disse soddisfatto.
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Sorrise istintivamente, notando quanto Lashrael si fosse disteso. «In effetti ha un suo fascino,» ammise.
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«È fondamentale farsela amica, non mi piacerebbe essere morso da uno di quei ragni,» sospirò. «Torniamo verso la locanda?»
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Daw annuì e lo seguì, aumentò il passo e lo prese per mano.
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Quella sera la locanda era piuttosto popolata. Evidentemente la riunione del giorno dopo era aperta a tutta la compagnia. Da una parte gli faceva piacere, dall'altra l'irritazione era ancora prevalente. Vi erano pochi posti liberi e Nik fece segno loro di accomodarsi al tavolo che aveva riservato. Quando si avvicinarono la brutta aria era palpabile. «Naturalmente, siete i benvenuti, ma dovrete sopportare i musi lunghi,» disse loro, aggiudicandosi un'occhiataccia velenosa da Dyra.
«Lashrael è sicuramente il benvenuto, pure lui è stato preso per il culo come me,» rispose la donna imbronciata.
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Daw sedette, quella serata si prospettava complicata. Incerto se rispondere o far finta di niente, alla fine decise di seguire la via più impervia. «Nessuno è stato preso per il culo, sono state fatte delle scelte logiche. È questo che si fa quando si progetta un'azione complessa e dai risvolti rischiosi. Immagino che domani Warren vi darà tutte le spiegazioni del caso.»
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Lashrael fu contento di trovarsi in una locanda dove non erano consentite armi, perché lo scatto fulmineo di Dyra non faceva prevedere niente di buono. «Immagini,» replicò la donna con le vene del collo in evidenza. «Preparate una delle missioni più importanti degli ultimi dieci anni e non ci cagate se non per fare la carne da macello. Veramente lodevole.»
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Daw scattò all'indietro colto di sorpresa. «Sei completamente fuori strada,» disse, ricomponendosi e mantenendo la calma. «È proprio per evitare inutili spargimenti di sangue che Warren ha preferito agire con discrezione e, vista la situazione, io sono stato totalmente concorde. Lavorate insieme da quanto? Trenta anni? Perché devi pensare che vi abbia voluto escludere invece che tutelare?»
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«Perché, appunto, lavoro con lui da trent'anni. Mi ha salvato da morte certa non so quante volte e io nel mio piccolo ho sempre cercato di stargli al fianco.» Guardò incerta Nik che le sorrise incoraggiante, forse consapevole di cosa stava per dire. «Anche quando mi ha fatto scoprire di essermi innamorata di uno stronzo, e non mi riferisco a Nik. Permettimi di sentirmi messa da parte, nel momento in cui viene finalmente trovato il modo di supportare uno dei miei migliori amici e non vengo presa in considerazione per decidere come aiutarlo.»
Lashrael abbassò lo sguardo, avrebbe dovuto provare gratitudine, ma in quel momento era emotivamente più vicino a Dyra e, di conseguenza, non avrebbe arginato il suo sfogo.
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«Lo capisco, Dyra, credimi, immagino che al tuo posto, al posto di Lashrael, sarei ugualmente arrabbiato, ma ti assicuro che niente di quello che è stato fatto è stato fatto in mala fede. Non è Warren che non ha fiducia in voi, ma siete voi che dovete aver fiducia in lui. I contatti che avete nel Sottosuolo sono schivi ed erano alquanto scettici a riguardo, prima di coinvolgere tutti era necessario capire come e quando si poteva agire,» cercò di spiegare.
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«Prendersi la briga di introdurre persone armate nel Sottosuolo per attaccare una matrona richiede una dose di incoscienza che non tutti hanno, lo riconosco,» intervenne Lashrael. «E tuttavia il messaggio che riceviamo è, diciamo, spiacevole. Per dirla con parole gentili, il messaggio è "siete degli incapaci e quindi fate come vi viene ordinato". Non fa piacere.»
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«Ma non è questo il messaggio!» sospirò Daw e si massaggiò l'arco nasale. Cosa doveva dire? Che aveva pregato lui Warren di non farne parola fino a che non avessero avuto un piano definitivo? Che sapeva che Lashrael avrebbe dato di matto all'idea che lui si sarebbe consegnato volontariamente nelle mani della sacerdotessa? E che probabilmente anche Dyra sarebbe stata contraria. Che sembrava una follia, ma era l'unica follia che avrebbe potuto funzionare? «Posso solo sperare che domani le idee siano più chiare per tutti,» disse, arrendendosi. «Ora, se volete scusarmi, ho mangiato fin troppo a pranzo.» Si alzò e si allontanò, non poteva rischiare di dire più di quanto aveva già detto, non poteva rischiare di mettere in discussione tutto, sperava solo che Lashrael avrebbe capito e magari perdonato, qualunque cosa fosse successa nei giorni a venire.
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Sospirò. Era evidente che certi dettagli del piano avrebbero dovuto rimanere nascosti, e in un certo senso lo capiva. Tuttavia era consapevole del fatto che lui era la causa principale dei rischi di cui la compagnia si stava facendo carico e questo gli pesava. Chiese a Nik di far mettere da parte i loro piatti, dette un bacio veloce a Dyra e inseguì Daw.
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Salì le scale verso la camera, ma poco prima di aprire la porta fu intercettato da Lashrael. Lo guardò. «Non era necessario che mi seguissi, Lashrael, torna a mangiare insieme agli altri, non ho fame, dico sul serio. Potete pure sfogarvi tra di voi, esprimere la rabbia è salutare, almeno fino a quando non si tirano fuori i coltelli e, visto che stasera c'è l'arrosto, non mi sento tranquillo a stare seduto vicino a Dyra che ha a portata una lama.» Fece un sorriso nel blando tentativo di scherzare.
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Ricambiò il sorriso con la medesima forzatura. «Non sacrificherebbe mai il coltello con cui deve mangiare, te lo assicuro,» replicò. «E non ho fame neanche io. Preferisci che vada a cercare il mio nuovo famiglio?» gli chiese.
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«Passare la serata in compagnia di un grosso ragno velenoso? Ti dirò, questa prospettiva mi sembra quasi più salutare che tornare al tavolo.» Scosse il capo. «Non devi preoccuparti, non sono arrabbiato o offeso con nessuno, è solo che non posso continuare a dare spiegazioni, né a trovare giustificazioni.» Posso solo augurarmi che tra qualche settimana ci ritroveremo qui a brindare per la buona riuscita della missione e a ridere di questi litigi.
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«Potrei essere arrabbiato io, forse.» sorrise mesto. «Ma mi farò bastare la compagnia del ragno, se non altro non cercherà scuse. Fai buon riposo,» gli disse, voltandosi per tornare al piano di sotto.
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Non sto cercando scuse, sto cercando di salvarti! Avrebbe voluto dirgli. Ma lasciò perdere ed entrò nella stanza, chiudendo la porta alle sue spalle e appoggiandosi a essa. Forse stava sbagliando, ma era determinato più che mai a non permettere più a nessuno di fare del male a Lashrael.
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Una volta al piano di sotto, pensò che, forse, condividere con Dyra la notizia del nuovo famiglio e soprattutto la sua natura l'avrebbe fatta ridere, non distrarre, del resto si trattava di un ragno e quindi rimandava comunque a loro. Ma lui stesso rimandava a loro, non poteva farci niente, così tornò nella sala comune e si sedette nuovamente al tavolo, dove ora Dyra stava discutendo animatamente con Nik e Ben che si era unito a loro. Sarebbe stata una lunga notte.
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Daw sedette sul letto, senza spogliarsi e chiuse gli occhi, troppi pensieri, continuava a discutere con Dyra e Lashrael nella sua testa, discuteva con se stesso, con la matrona Drow. Decisamente troppi pensieri! E forse l'unico modo per zittirli era provare a dormire, così si coricò. Gli ci volle tempo, ma alla fine riuscì ad addormentarsi, anche in quel caso non senza sogni molesti.
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Dyra mostrò di apprezzare il famiglio, a differenza di Ben che non sembrava neanche propenso a incontrare il ragno. Se non altro l'argomento di conversazione si spostò proprio sui famigli e su quanto fossero bizzarri quelli del Drow. Ma, a parte il lupo, gli altri due avrebbero potuto partecipare a determinate missioni. Rimasero in piedi tutta la notte, per buona pace dell'oste, che almeno continuò a spillare birre e quindi a guadagnare. Soltanto all'alba, quando ormai mancavano poche ore alla riunione, si salutarono e Lashrael tornò in camera. Alla fine aveva iniziato a sentire la stanchezza, e forse era un bene.
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Strange Story - Daw e Lashrael
FantasyDaw è un Fey'ri e Lashrael un mezzo Drow, due creature improbabili le cui strade si intrecciano casualmente sullo sfondo di una terra fantasy, popolata da umani, elfi, goblin e altri esseri con cui avranno a che fare. Daw e Lashrael sono abituati a...