Capitolo 18

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Non smetto di fissare il punto in cui ho visto quegli occhi ambrati, anche quando la creatura scompare. Il mio cuore si rifiuta di credere che quello sia Jackson, ma la mia mente dice tutto il contrario, lei sa che dietro il color ambra e le pupille da gatto, si celano gli occhi blu del ragazzo. A volte la forma che assumi, riflette la persona che sei. Me lo aveva detto Derek tempo fa e ora non faccio che pensare alle sue teorie e supposizioni. Aveva ragione, era Jackson. Dopotutto, aveva ragione. Prendo un lungo respiro di incoraggiamento per quello che sto per fare. Mi giro verso Derek, quest'ultimo mi rivolge uno sguardo veloce come a dire ''te l'avevo detto'' e si dà alla fuga. Persino i suoi beta sono confusi, indecisi se seguire il loro alfa o starsene fermi. Loro potranno non saperlo, ma io sì.
-Stiles, accompagna Lydia a casa. Subito- ordino, prima di correre ripercorrendo i passi del mio alfa. Non può farcela da solo contro un essere che ha una coda paralizzante, anche se fosse il migliore tra i lupi mannari. Ripercorro metà città prima di arrivare davanti al porto, grigio e sporco. Derek sta combattendo contro quello che dovrebbe essere Jackson, ma non ottiene molti risultati. Senza accorgermene anche Scott mi ha seguita e sta aiutando il mio alfa a sconfiggere il Kanima. Io invece, mi concentro a sviluppare un piano decente per uscire da questa situazione, qualsiasi piano. Siamo in un porto, con luce scarsa e un essere che può paralizzare le persone. Quali sono le sue debolezze?. Improvvisamente mi illumino, ricordandomi uno dei suoi punti deboli. Siamo in un porto, Lexy. Dove c'è un porto c'è dell'acqua, e lui ne ha paura. Così, mentre i due cercano di fermare Jackson, io prego tutti gli dei che l'acqua mi obbedisca ancora una volta. Allungo una mano d'istinto e con tutta la concentrazione possibile, sollevo litri d'acqua, indirizzandoli verso il Kanima. Derek e Scott sembrano capire il mio piano, infatti prendono la rincorsa e ognuno tiene una spalla del rettile, costringendolo al muro esattamente nel momento in cui l'acqua si scatena contro Jackson. Inevitabilmente finisce per bagnare anche Derek e Scott, che senza lamentarsi, mi guardano stupiti mentre mi avvicino al Kanima.
-Ironico come tu sia il capitano della squadra di nuoto, eppure tu abbia paura dell'acqua- dico lui, scaricando la tensione che avevo in corpo.
-Lexy, come hai...- tenta di chiedere Scott, ma una serie di proiettili volano verso di noi, mancandoci di poco. Derek mi stringe fra le sue braccia, coprendomi la testa e facendomi da scudo.
-Ho già detto che odio i proiettili?- urlo ai due lupi. Scott è già fuori dalla portata di tiro ed in qualche strano modo, anche io e Derek ne usciamo illesi. Il kanima invece, non ha altrettanta fortuna, perché viene colpito da almeno 5 proiettili e devo attingere a tutto il mio contegno per non andare verso di lui. Chris è al centro del porto, con due pistole sollevate e lo sguardo invincibile, come se avesse catturato la sua preda e ne andasse fiero.
-Lo ucciderà- sussuro a Derek.
-Non lo hai capito che è questo il suo destino?- mi chiede. Scuoto la testa. No, non può esserlo. Jackson non è una delle persone più simpatiche sul pianeta, ma non significa che meriti di morire.
-Ti prego, ti chiedo di fidarti di me per una volta. Noi possiamo risolvere tutto senza ucciderlo- lo prego come non ho mai fatto. -Per favore, Derek-. Non so cosa provoca il cambiamento d'espressione sul suo volto, ma la speranza cresce dentro il mio petto mentre vedo che ci sta pensando.
-D'accordo, ma non farmene pentire- mi avvisa con la massima serietà, stringendo le labbra come è solito fare in situazioni come queste. Un urlo disumano riempie il porto, sovrastando persino il rumore dell'acqua in movimento. La pelle del Kanima è completamente guarita, nessuno avrebbe mai detto che prima ci fossero 5 proiettili, e lui sembra più arrabbiato di prima. Il rettile compie un movimento repentino e atterra Chris in un battito di ciglia. Un'altra macchina giunge nel porto, da essa ne esce Gerard che si pone davanti al Kanima. Nessuno dei due sembra volersi attaccare, restano a guardarsi a lungo, quasi fossero in sintonia. Me lo sto sicuramente immaginando. Scott si lancia verso Jackson, facendolo scappare e ottenendo un'occhiata da parte da Argent, come se avesse interrotto un evento importante. O forse l'ha fatto davvero.
-Io vado di là, voi controllate a destra- dice Derek con tono pungente. Così, prendo per braccio Scott e insieme corriamo verso destra, in un vicolo sudicio, ma familiare. Sono già stata qui.
-Sbaglio, o non ha alcun odore?- chiedo al beta mentre corriamo senza alcuna traccia. Siamo finiti in una stradina dove si trova un locale per gay. Il locale di Danny.
-Non sbagli- risponde sospirando. Una mano si appoggia sulla mia spalla e convinta che sia Scott, mi giro sorridendo. Peccato che non sia lui, ma quel idiota di mio fratello.
-Trovato niente?- domanda curioso.
-No. Lydia?-. Devo sapere se la mia migliore amica sta bene dopo quello che ha visto.
-Sta bene, ma stavo pensando ad una cosa che ha detto Derek-. Io e Scott ci guardiamo a lungo.
-Cioè?- chiede Scott.
-Un serpente non può essere avvelenato dal suo veleno, ma quando il kanima non è il kanima?-. Appena ce lo domanda, so già la risposta. L'ho sempre saputa involontariamente.
-Quando è Jackson-.
Jackson non sa di essere il kanima, crede che sia immune, e invece si trasforma in una creatura piena di squame che paralizza la gente.
-Ragazzi..-. Ad interrompere i miei pensieri è Stiles. Vorrei rimproverarlo, ma il suo sguardo spaventato sta fissando una delle finestre dell'edificio. Una lunga e sottile coda, striscia dentro il locale senza che nessuno la veda.
-So chi sta cercando- annuncia Scott, lasciando me e mio fratello sorpresi.
-Chi?- chiedo insistente. Davanti a noi si è formata una fila per la festa di stasera, e a capo c'è Danny.
-Allison è riuscita a tradurre il bestiario. Il Kanima cerca un amico- detto questo, indica Danny, confermando i miei peggiori presentimenti.
-Vuole Danny?- domanda Stiles, guardando il ragazzo in questione.
-Beh, allora dobbiamo muoverci-. Senza aspettarli, entro nel grande locale. Una musica tecno mi colpisce subito, insieme a milioni di luci led. In mezzo alla sala decine e decine di persone stanno ballando.
-Siamo in un locale per gay!- urla il beta, cercando di farsi sentire sopra la musica.
-Wow, come hai fatto a capirlo?!- chiedo ironica. Certo che è un locale per gay!. -Non vorrei rovinarvi la festa, ma credo di aver visto Jackson-. I miei occhi sono posati sulle travi soprastanti, da dove due occhi gialli mi guardano minacciosi. Il kanima non ci lascia nemmeno il tempo di agire, che colpisce una decina di ragazzi, immobilizzandoli e facendoli cadere a terra.
-Danny!- grido preoccupata, ma non lo vedo tra la folla di persone che ballano. È a quel punto che decido di cercare tra i feriti e lo individuo a terra. Corro verso il mio amico, ma Jackson è più veloce e si avvicina al corpo immobile di Danny. -Jackson, no!-. Sollevo una mano, facendomi crescere gli artigli e graffiandolo alla sprovvista. Non credevo sarebbe funzionato, eppure lui si ritrae e scappa verso quella che sembra l'uscita del club. Lo seguo, sperando che nessuno ci abbia visti, anche se è molto improbabile in un locale frequentato come questo. Sono persa in una città di creature soprannaturali, a cercare una lucertola gigante che ho appena colpito con i miei artigli. E no, non sto sognando.
Non è molto difficile trovarlo, la ferita che gli ho causato ha lasciato delle tracce sull'asfalto, iniziando dalla porta dell'uscita e finendo dietro ad una rover nera. Jackson, in sembianze umane, si trova a terra, con gli occhi chiusi e la ferita sanguinante.
-Oh mio dio. Scusami, Jackson- dico, mentre mi sforzo di trattenere le lacrime.
-Hey, mettiamolo nella Jeep!- esclama Stiles, mentre io tiro un sospiro di sollievo appena lo vedo. Vivere in una città come Beacon Hills è difficile, ma lo è ancora di più se sei solo. -Arrivo subito-.
Come promesso, ritorna con la nostra Jeep fumante, apre la porta e Scott si occupa di appoggiare Jackson sul sedile posteriore. Il mio sedile. Sento le sirene delle ambulanze parcheggiate nel retro del locale e mi affretto a cercare Danny, giusto per assicurarmi che stia bene. Dovrebbe essere solo paralizzato, niente che non si possa risolvere in poco tempo.
-Danny, stai bene?-. Lo raggiungo, mentre viene trasportato su una barella. La sua fronte è imperlata di sudore, ma sembra stare bene.
-Ha colpito anche il mio ex?- mi chiede con un sorriso. Scoppio a ridere, ricordandomi del suo ex che io odiavo e ancora odio tanto. Il biondo si trova su un'altra barella, paralizzato e senza quel sorriso maligno che ha di solito.
-Sì, ha colpito anche Jay- annuisco divertita.
-Allora sto benissimo- dice, prima che lo mettino in ambulanza. Ora che avevamo Jackson e Danny stava bene, non poteva peggiorare la situazione. Giusto?. Beh, sbagliato. Un'auto di polizia si ferma ad un metro da me e di nuovo mi ritrovo sotto lo sguardo severo di mio papà. Stiles, da bravo fratello qual è, mi raggiunge, schierandosi dalla mia parte.
-Che ci fate qui?- chiede papà, ormai esasperato. Scusa papà.
-Beh, è un locale. Ci divertivamo nel locale-. Davvero Stiles? Non potevi trovare qualche scusa più credibile?.
-Veramente Stiles si divertiva, io no- lo correggo.
-Non è il tuo genere, mi sembra- dice papà, dopo aver osservato il tipo di locale che ha di fronte. Stringo la mano a pugno e mi copro la bocca. Non ridere.
-Beh, papà...c'è un discorso che dovremmo...-.
-Non sei gay!- lo interrompe lui.
-Andiamo, papà. Siamo una famiglia aperta, a Stiles potrebbero piacere i maschi e detta sinceramente, ce ne sono di davvero belli qui- dico lui, ma realizzo subito dopo che forse, ma forse, non avrei dovuto dirlo. Mi guarda come se gli avessi appena tirato uno schiaffo. -Ok, me ne starò zitta-.
-Non sei gay- ripete un altra volta.
-Ma potrei esserlo!- urla Stiles, mentre agita le mani su e giù. Sono sicura che i nostri antenati fossero italiani, altrimenti non mi spiego il motivo del suo continuo gesticolare.
-Non vestito così- risponde papà, facendomi ridere. -È la seconda volta che ti trovo sulla scena del crimine. Dimmi la verità, Stiles-.
Oh, no. Escogita qualcosa, Lexy. Ce la puoi fare.
-Eravamo qui con Danny! Il suo ex ragazzo lo ha trattato malissimo e cercavamo di farlo divertire- dico, giustificando me e Stiles. All'inizio ho paura che non ci creda, per via del suo sguardo corrucciato, ma poi sembra rilassarsi.
-È carino da parte vostra- dice dolcemente. Si, proprio carino. Sai cos'altro è carino? Evitare che Jackson uccida qualcuno!.

Lost in Beacon Hills || tw ff Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora