27. Parlez-vous français, mademoiselle?

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* in questo capitolo ci sono delle frasi e delle parole in francese. so che è un po' scomodo ma non metterò la traduzione affianco per una questione estetica (odiatemi), se avrete bisogno potete tranquillamente cercare su google traduttore. buona lettura :)*


- Cazzo, cazzo, cazzo - borbottò infuriata con se stessa per la decima volta circa. Erano due minuti buoni che vagava per la stanza in cerca di quello stupido foglietto.

Erano le tre e un quindici di venerdì e tra un quarto d'ora sarebbe cominciato il corso di lingua francese per la scuola di Beauxbatons, ma per poter partecipare bisognava mostrare una sorta di permesso firmato dalla Preside McGonagall. Idea stupida avuta da una Tassorosso e stranamente approvata da Minerva.

Hermione quel permesso ce l'aveva, ma non ricordava dove l'aveva messo.

Si buttò esasperata sul letto e chiuse gli occhi massaggiandosi stancamente le tempie. Era stata una settimana difficile e carica di compiti, e perfino lei, Hermione Granger, aveva dovuto sgobbare duro. I professori sembravano dell'idea che aumentando a mille la quantità di studio agli studenti essi sarebbero stati più preparati per gli esami finali, ma tutti i ragazzi erano di un diverso parere.

Hermione stava per decidersi a non andarci proprio a quello stupido corso (stupido perchè lei il francese lo parlava già!) quando sentì picchiettare alla finestra: balzò in piedi e corse ad aprirla, trovandosi davanti un gufo talmente nero da far paura.

Il nuovo gufo di Ginny.

Hermione prese un bel respiro e invitò il pennuto a entrare; gli slegò la busta dalla zampa e lo ricompensò con ciò che desiderava: qualche zellino e un biscotto per gufi alle ciliegie. Si rigirò la busta tra le mani, non sapendo improvvisamente come si facesse ad aprirla.

Era quasi una settimana che non parlava con Ginny, e la cosa la faceva stare malissimo, perchè la rossa era la sua unica ancora di sicurezza. Sapeva di essere lei stessa in torto, aveva esagerato e se ne rendeva conto, ma l'orgoglio la bloccava: da stupida, stupida Grifondoro esso le impediva di andare dall'amica e chiederle scusa. Ma averbbe dovuto farlo, perchè lei aveva bisogno di Ginny come l'amica aveva bisogno di lei. Le risultava troppo strano ormai mangiare assieme a Cormac e Alisha lontani da Ginny. Il ragazzo le aveva ripetuto già molte volte che ignorarsi a vicendanon le avrebbe portate da nessuna parte, e anche la "piccola" Alisha glielo aveva fatto cortesemente notare. Ed Hermione ne era pienamente consapevole.

Prese un bel respiro: le avrebbe parlato. Fanculo l'orogoglio. Ginny era la sua migliore amica e non aveva intenzione di perderla per una stupidata.

Fissò a lungo la piccola busta bianca che aveva tra le mani e poi finalmente la aprì. Al suo interno trovò due foglietti ripiegati, li tirò fuori entrambi e uno alla volta li aprì per vedere cosa contenessero. Un po' titubante iniziò a leggere il primo.

L'avevi lasciato in camera mia l'ultima volta che ci sei stata. Scusa se l'ho piegato ma non ci stava nella busta altrimenti.
Ginny

Hermione fu invasa da un piecevole calore leggendo quelle righe. L'amica, pur essendo rimasta delusa da lei, non le aveva voltato le spalle neanche per una cosa così piccola. Sorrise e spiegò il secondo foglietto, notando con immensa gioia che si trattava del permesso per il corso di francese. Per poco non saltò dalla felicità. Si alzò in piedi e corse a prendere il mantello invernale della divisa e lo indossò; si infilò la bacchetta e il permesso in tasca e si avviò verso la Sala Grande, che per l'occasione ospitava le lezioni. Camminò velocemente e le crebbe un doloroso male alla milza, così fu costretta a rallentare e arrivò due minuti in ritardo.

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