Prologo - Per conoscere meglio le due famiglie

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Parte 1

C'era una volta un uomo molto povero che di cognome faceva Nobile

Egli amava la sua donna più d'ogni altra cosa.

La signora Nobile indossava stracci sporchi di fango, aveva gli occhi pieni di vita e le guance rosee.

Il signor Nobile camminava a piedi scalzi e con dei vestiti malconci. 


C'era una volta il Sovrano della citta del signor Nobile.

Il Sovrano non amava la sua donna. Egli vestiva con una lunga mantella rossa. In capo, una corona pesante quanto il suo popolo.

La Sovrana, sempre insultata dal marito, vestiva ogni giorno un abito nuovo e non dormiva quasi mai assieme al sovrano.


I signori Nobile avevano un figlio, la più grande e potente fonte di ricchezza e benessere che potessero avere, la strada splendeva al passaggio di quel Piccolo Sole come lo chiamavano i genitori che lo amavano più di loro stessi. 

Purtoppo però, anche il figlio era povero e quando nelle miniere andava a lavorare, rideva.

Si, esatto rideva, rideva o almeno sorrideva al pensiro che dopo aver finito il suo lavoro sarebbe stato meno povero.


Anche i sovrani avevano un figlio, il Principino come lo chiamavano quasi tutti, molti con un tono dispreggiativo

Il Principino viveva diversamente dal Piccolo Sole. I Sovrani non si curavano di lui. Arrivati a questo punto c'è chi direbbe:"Il Principino vive meglio del Piccolo Sole!" e chi invece direbbe "Il Piccolo Sole vive meglio del Principino perchè ha una famiglia unita. La solita sciocchezza da favola per bambini".

Ebbene si, il Principino non era felice, era ricco e tutto ciò che chiedeva era come se gli fosse dovuto, ma non era felice. Non dovete credere che il fatto che il Principino avesse dei genitori che non lo amavano sia una cosa possibile solo nelle favole. Esistono genitori che non sopportano i loro figli, il sangue del loro sangue. Viviamo nella realtà, nelle favole vi è chiusa la magia.                    

Parte 2 -Dove si parla dell'abitazione delle due famiglie                                                                                                            

 Il signore e la signora Nobile ed il Piccolo Sole vivevano in una misera casetta con due stanze: Una da letto ed una camera che fungeva da salotto e bagno.

La stanza da letto era composta da un po' di pagliericcio ammuchiato ed una scodella il cui utilizzo preferisco non comunicarlo apertamente sicchè comunque ai giorni d'oggi sarebbe uno strumento assurdo*. Ad ogni modo, il poco pagliericcio rimediato, doveva bastare e solo di rado, nei giorni in cui il freddo non poteva essere sconfitto, si prendeva una coperta di lana vecchia di almeno due generazioni ma calda.

L'altra camera era divisa in parti, la piccola parte del bagno era formata da un grande cesto di legno riempito d'acqua presa dal fiume che scorreva poco lontano dall'abitazione ed era utilizzata per lavarsi, *mentre la scodella vuota che era riempita con gli scarti si trovava in camera per mancanza di spazio. L'altra parte della camera era il salotto ornata con due poltrone eleganti ma rotte trovate sotto la finestra di un ricco.

Per quanto quella casetta però possa essere considerata misera, era sicura, i signori Nobile ed il Piccolo Sole si sentivano protetti al suo interno. Niente di pericoloso poteva o voleva entrarci.


Il Sovrano, la Sovrana ed il Principino invece vivevano a corte. Essa era composta da corridoi, stanze, stanzette, camera dei giochi, cucine, bagni, camere da toeletta, stanza dei cani, saloni da pranzo, stanza del tesoro, camere da letto ed altre stanze che spesso erano aperte solo per essere spolverate. Non sarò certo io a perdere tempo a descrivervi tutte le stanze che vi erano a corte. Nè tantomeno quelle elencate!

La Corte non era un posto sicuro, i Sovrani ed il Principino rischiavano di morire in quanto il popolo scontento poteva irrompere nelle loro camere! 

Parte 3- Per raccontare di una giornata tipo dei sovrani e della famiglia Nobile 

Tutte le mattine il signor Nobile ed il Piccolo Sole si svegliavano molto presto. La signora Nobile era già a lavorare nei campi poichè i soldi guadagnati nelle miniere non bastavano ed il cibo di conseguenza era coltivato nel piccolo orticello sul retro della loro misera casetta.

Dopo essersi sciacquati la faccia con le ultime gocce d'acqua, il Piccolo Sole ed il padre si vestivano e raggiungevano la signora Nobile.

Il marito la baciava amorevolmente ed il Piccolo Sole attendeva il suo turno per i baci e quando arrivava, quasi veniva soffocato dalle dolci coccole dei genitori.


Il Sovrano si alzava, come tutti gli uomini che non devono lavorare presto, piuttosto tardi, ancora in pantofole svegliava la moglie con degli insulti, accompagnati da qualche impreco gridati a voce troppo alta che spesso svegliavano il Principino il quale dormiva poco lontano.

La famiglia si lavava e di cattivo umore, si dirigeva a fare colazione nell'immenso salone da pranzo.


Secondo il signor nobile ogni giorno era un dono, come ben si sa, è cattiva educazione mostrarsi disgustati per un regalo e per l'appunto il signor Nobile si svegliava ed era entusiasta di vivere seppur in condizioni di miseria. Lui era fatto così, la tristezza era il nemico dell'umanità. Con il figlioletto che saltellava allegramente si dirigeva al lavoro e fino alla fine del loro mestiere sudavano e sorridevano al pensiero che dopo sarebbero stati ancor più felici.


Il sovrano, intanto, dopo aver completato la sua abbondante colazione, si preparava alla toeletta e finalmente, verso mezzogiorno, si avviava verso il suo trono d'oro e pietre incastonate. Nelle due ore che dividevano l'inizio e la fine del suo lavoro di sovrano, i sudditi dovevano affrettarsi ad esporre lui le problematiche nelle quali spesso affogava il popolo di un tempo.


L'alba del sole opacoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora