io ci credo

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"non ci credo...quindi tu vorresti dirmi che hai incontrato Tony Stark!" dissi mangiando dello zucchero filato

"si, per uno stage...una storia lunga" era così dolce

Abbiamo parlato davvero tanto, ha vinto per me un pupazzo davvero carino, stavo bene qui con lui, per un po' mi tolsi dalla testa Dylan...

"ti va di fare un giro sulla ruota panoramica?" indicò la giostra

"non ci sono mai salita...è davvero alta" non volevo dirlo...ma io soffro di vertigini

"dai vieni, sarà divertente" mi prese la mano, per poi andare a prendere due biglietti

Salimmo sulla giostra, e stranamente non avevo tanta paura...solo quando eravamo sul punto più alto... lì mi sarei fatta la pipì addosso ogni 2 secondi

"ei tutto okay?" mi chiese Peter girandosi verso di me

"non tanto...soffro di vertigini" dissi timidamente, lui mi strinse la mano che avevo poggiato sulla mia coscia

"o dio Bea...sei congelata, tieni" si tolse la giacca per poggiarmela sulle spalle, era una serata davvero fredda...

"grazie" lo guardai e vidi i suoi occhi che guardavano le mie labbra per poi passare a i miei occhi, mi mise una mano sulla guancia mentre l'altra la mise sul mio fianco, mi vennero dei brividi, sentivo le farfalle nello stomaco...ma poi la mia testa pensò a Dylan, abbassai la testa

 "em...scusami, io..." non sapevo cosa dire

"oh...si capisco, scusami tu, non volevo"

"tranquillo tu non...non è colpa tua..."

Dylan aveva ragione...odio quando ha ragione

"capisco...Dylan vero? Ma Thomas mi ha detto che non state più insieme"

"no, ma io ancora ci credo...e non sono pronta ad iniziare un'altra relazione"

"okay..." lo disse con un sorriso ma il tono della sua voce era triste

Fantastico Beatrice hai spezzato il cuore a due ragazzi! Ottimo

La giostra si fermò per farci scendere

"Peter...mi accompagneresti a casa?"

"tutto per te..." è stato così dolce, mi dispiace averlo ferito

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"grazie" mi accompagnò fino alla porta

"prego" mi diede un bacio sulla guancia e andò verso la sua macchina, ma si fermò a metà strada "Bea..."

Lo guardai

"parlali, non aspettare...notte" e salì in macchina.

In quelle parole notavo uno strato di tristezza, ma aveva ragione...forse non mi diceva tutto per proteggermi...

Entrai in caso e salì su in camera buttando la borsa sul letto

"ai!" una voce gridò

"ma che caz..." accesi la luce "santo cielo! Dylan!" era sdraiato sul mio letto "che ci fai ancora qui?"

"Anna si è addormentata allora ho pensato..."

"tranquillo...mi sono solo spaventata, pensavo fossi sola in casa"

Si mise seduto poggiando la schiena sul muro dietro, era senza maglietta... rimasi per un bel po' di tempo a fissare quei pettorali e addominali che sembravano scolpiti da Picasso, distolsi lo sguardo e mi tolsi il giubbotto

Amore non corrispostoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora