Capitolo 16

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Aaron Ryan POV

Ormai sono tre giorni che sono nascosto fuori città, dal mio vecchio Min Geum-jae che noi amichevolmente chiamiamo Sugone, non so nemmeno bene perchè.

Tutti i giorni, mentre lui è a fare i suoi affari loschi in giro per Los Angeles, io esco dal nascondiglio nella sua cantina, guardo i notiziari e mi rendo conto che sono inesorabilmente sulle mie tracce.

Ne parlo con lui, mentre conta i soldi che ha incassato estorcendoli ai locali giapponesi. Si sa che i coreani odiano i giapponesi e qui la cosa è evidente.

<Ti ringrazio dell'ospitalità, ma devo andarmene da qui, devo trovare un posto più sicuro, qui la polizia è sulle mie tracce.>

<Aaron Ryan, tu sei mio amico dai tempi in cui assaltavamo i nipponici nei loro stupidi sushibar. Ti devo tanto, come quella volta che mi hai salvato dall'avvelenamento da pesce palla. Ora io voglio salvare te.>

<E come puoi salvarmi, Sugone? Qui il cerchio si sta stringendo attorno a me!>

<Senti, mia madre è una ristoratrice, proprietaria di un ristorante di sundaeguk nel distretto di Dalseo, in Corea. Puoi andare lì, mentre qua si calmano le acque.>

<E come raggiungo questo posto?>

<Non temere, ogni settimana mando, ehm... cose in Corea, nessuno ha mai fatto storie, sai, siamo potenti, là.>

<Bella storia, Sugone, sei un vero amico!>


Il viaggio è quanto di più scomodo io abbia mai fatto, nella stiva di una nave in mezzo a dei maiali allevati illegalmente, Sugone non mi ha specificato perchè l'allevamento è illegale ma questi maiali con sei gambe mi danno da pensare.

Arrivati a Busan, il viaggio in camion di due ore almeno lo faccio nella cabina di guida assieme a un tizio macilento e malvestito, con una sdrucita maglietta dei BTS che un tempo doveva essere rosa.

Giungiamo ad un ristorante, scendo al volo con la mia sacca e mi presento alla porta.

<Non vogliamo mendicanti!> mi urla una tizia che si avvicina brandendo una scopa, cerco di spiegarle che sono amico di Sugone ma prima di riuscirci lei mi rifila due scopettate fortissime al fianco.

<Oh, devi scusarmi, non volevo farti male! Ogni amico di Sugone è amico della nostra famiglia!>

Dopo poche spiegazioni, eccomi qua, con un fil di ferro che tiene tirate le orecchie per darmi lo sguardo un po' a mandorla, una divisa da cameriere, ed un lavoro in un ristorante che sembra fare arrosticini abruzzesi, ma in Corea.


Vanessa Amber POV

Sono veramente triste in questi giorni, Aaron Ryan non mi ha fatto sapere nulla di lui, la polizia continua a dire che è sulle sue tracce ed io sono già stata interrogata un paio di volte dall'FBI per estorcermi delle notizie.

I due agenti sono stati veramente terribili, l'interrogatorio è stato lunghissimo, anche se non capisco perchè me lo hanno fatto fare in intimo, bendata e frustandomi sulle natiche.

Susan Chanel e Lily cercano di tirarmi su il morale ma non ci riescono, sono talmente triste e fuori contesto che quando capto una strana euforia in classe, cado dalle nuvole.

<Ehi Lily, ma perchè sono tutti così gasati oggi?>

<Temo che sia perchè domani dobbiamo prendere l'aereo>

Trash Love - Teenfiction interattivaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora