♡IMMAGINA♡

Cedric Diggory- Harry Potter

- Oh Harry salvalo, proteggilo, uuuu Cedric non morire davanti ai mei occhi, oh Diggory torna da me -

T/n non ce la faceva più, era da un anno che lui era morto ed un anno che tutti non facevano altro che prenderla in giro. 

-Stai zitto Dudley-

Harry conosceva la situazione di sua sorella, aveva visto il ragazzo che amava morire per via di Tu Sai Chi, ed aveva visto suo fratello impotente davanti a quella scena.

La sorella maggiore sfoderò la bacchetta e la puntò al collo grassoccio del cugino; il clima si fece freddo e buio e delle gocce caddero sulle spalle dei due fratelli. Gli amici del Dursley se la svignarono mentre loro tre correvano verso una galleria illuminata.

Un'ombra nera, che i Potter conoscevano fin troppo bene, si destò davanti ai loro occhi. La prima vittima fu T/n, poi Harry e Dudley. Il ragazzo con la cicatrice prese la bacchetta.

-EXPECTO PATRONUM-

Una luce azzurra illuminò tutto e subito i dissennatori furono andati via.

I fratelli portarono il babbano al numero 4 di Privet Drive accompagnati dalla loro vicina di casa.

Zia petunia e zio Vernon se ne andarono chiudendo gli orfani nella loro camera, dove entrambi si sfogarono contro qualcosa. La ragazza si accorse che la chiave posta nel nottolino della porta cominciò a girare, fino a quando Alastor Moody aprì la porta e si sporse verso gli adolescenti.

A cavallo delle scope volarono sul Tamigi, fianco a fianco verso qualcosa di cui i fratelli non erano a conoscenza. Ninphadora guardava la ragazza che sorrideva dopo tanto tempo, con il vento fra i capelli.

Il professor Moody battè sull'asfalto il suo bastone facendo apparire un altra casa in mezzo a degli appartamenti di alcuni babbani. Il quartier generale dell'Ordine della Fenice.

Tra i corridoi polverosi, cianfrusaglie ornate di ragnatele e elfi domestici la signora Weasley riuscì ad avvicinare la ragazza e ad abbracciarla.

-Oh, cara, stai bene! Mancavi molto ai gemelli.-

-Salve signora Weasley! Anche a me mancavano i miei rossi preferiti, non lo dica però a Ron.-

Li condussero verso una stanza nel piano rialzato dove c'erano Ron ed Hermione ad aspettare il ragazzo, che venne subito travolto da un goffo abbraccio. Lei si sentiva fuori posto senza i gemelli, i tre parlavano tra di loro e lei si rigirava i pollici rovinati dalle pellicine mangiucchiate non sapendo cosa fare; fortunatamente quando la conversazione stava sfociando in temi scomodi per la ragazza, quali la morte del tassorosso e il ritorno del Signore Oscuro, arrivarono i re degli scherzi. Purtroppo non riuscirono a distogliere i pensieri della ragazza da ciò che era successo e che l'aveva distrutta, e lei se ne andò piangendo fuori dal quartier generale dell' Ordine.

Seduta sul gradino rimuginava sugli avvenimenti dell'ultimo anno e cercava di aggrapparsi a ciò che le restava di lui per tenersi in vita.

- Cara, come stai? so che è una domanda scontata per alcuni, ma per te non lo è. Ho capito osservandoti l'anno scorso dopo il torneo ed ora che ti serve una figura materna, quella che hai perso e che non potrai più avere indietro. Non voglio in alcun modo rimpiazzare Lily o James ma tu hai davvero bisogno di una persona che ti protegga e ti supporti da mamma, e se non ti dispiace quella persona vorrei essere io. Sei come una figlia per me.-

La ragazza si girò verso la signora Weasley con il naso rosso e gli occhi umidi. I capelli castani le ricadevano sul viso ed erano bagnati dalla pioggia londinese mentre osservava attentamente la donna davanti a se, una donna unica, forte e con uno spirito da non sottovalutare.