17. una telefonata che salva il sorriso

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kei's pov

La consapevolezza di stare provando tristezza, soltanto per quella lurida donna, mi fa incazzare ancora di più. Non fraintendete, gli ho voluto bene e forse gliene voglio tutt'ora, ma il problema sono le mie emozioni verso di lei, così contrastanti, così diverse; alcune volte provo malinconia, quando mi succede ho il vizio di baciare, osservare, la sua immagine in una misera foto, sperando fosse lei, lì con me, che mi avesse aiutato a portare avanti la mia adolescenza, l'infanzia di mio fratello, i primi giorni di scuola, i primi amici, i primi nemici, le mie prime sofferenze e le mie prime gioie, che non sono state tante da quando se n'è andata. Altre volte provo rancore, rabbia, tristezza, e sono maggiori queste che altre. Per colpa sua; mio padre è diventato un essere ancor peggiore, per colpa sua; mio fratello è corso per le strade del paese-piangendo- disperato, chiamando il suo nome, alla ricerca della sua mamma, che lo aveva abbandonato, per colpa sua; io ho sofferto come mai: nel vedere mio fratello disperato, nell'osservare mio padre che se ne infischiava di noi, della nostra salute- gli importava soltanto di quel maledetto alcol- e infine, per colpa sua; ho pensato di essere inutile per le altre persone, che nessuno mi volesse, che tutti prima o poi mi avrebbero abbandonato- come ha fatto lei- e questo ha comportato a sbalzi d'umore, a problemi a gestire la rabbia, al non riuscire più a fidarsi di nessuno, a non volere più nessuno di nuovo al mio fianco.

Quindi perchè, perchè da quando ci siamo trasferiti mi sono fatta degli amici? mandando, per giunta, a puttane tutto quello che mi diceva la testa! adesso ho degli amici...qualcuno a cui tengo, mi ero giurata di stare nel mio piccolo cerchio, con delle mura alte e solide, pensando continuamente "non fidarti, non tenere a nessuno, tanto se ne andranno anche loro e soffrirai ancora" eppure da quando ho messo piede in quella scuola senza accorgermene ho abbassato involontariamente quelle mura, lasciandomi trasportare, lasciando che qualcuno che non fosse Akio entrasse nella mia vita, nel mio cuore...

<<dannazione a me...>> lancio via la matita, dopo aver capito che adesso mi è impossibile riuscire a fare i compiti. E per giunta non ho detto niente ad Akio, di quella stravolgente scoperta di ieri...mi sono solamente chiusa nella soffitta a disegnare figure senza senso su dei fogli...se fossi stata una artista astratta avrei detto che quegli inutili scarabocchi sono l'immagine della sofferenza, della passione, fatti a modo io. 

Reki mi ha chiamata...più e più volte, eppure l'ho ignorato, oggi si è perfino presentato a lavoro...ma da totale scema l'ho cacciato via. Potrei dare la colpa al fatto che Joe è scomparso all'improvviso lasciandomi sola al ristorante, e quindi ero nervosa, ma non sono quel genere di persona...la colpa è solo mia, troppo sensibile, troppo confusa, troppo trasportabile. E come una cretina mi sono arrabbiata, sfogata, con la prima persona...che vola soltanto aiutarmi 

"meglio così, meglio stare sola, tanto anche lui ti farà soffrire"  la mia maledetta coscienza...è tornata contorna, che vuole soltanto farmi allontanare da tutti, e ci era perfino riuscita un tempo...Ma io ci tengo, io ci tengo; a Miya, a Langa, perfino a Joe e Cherry, ci tengo a Reki...

Sobbalzo per l'improvviso suonare del mio telefono...e se è Reki? cosa gli dico...lo ignoro? no! devo parlargli...devo scusarmi, rimettere tutto apposto prima che la mia coscienza mi faccia isolare da tutto e da tutti.

Corro veloce a prendere sul comodino il telefono e, con molto coraggio e speranza, guardo chi mi sta chiamando...<<pronto...>> rispondo dall'altra parte del dispositivo, triste per la cruda verità; Reki non mi sta cercando, e come posso biasimarlo, sono stata una stronza...

<<Kei!!>> Langa sembra agitato...forse anche un po' arrabbiato? <<KEI COSA E' SUCCESSO CON REKI E' DEPRESSO E NON VUOLE ANDARE SULLO SKATE>> ho dovuto allontanare velocemente il telefono dall'orecchio...per non rompermi un timpano <<RIPETO; NON. VUOLE. ANDARE. SULLO. SKATE.>> lo dice come se fosse la cosa più strana e stravolgente del mondo...anche se in realtà forse lo è, Reki che non vuole andare sullo skate? impossibile...

reki × reader (oc) il colore dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora