Sono totalmente assorta da libro che, davanti ai miei occhi, si animano i personaggi, le loro storie, i loro amori. Mi rivedo nella giovane Anna Karenina, quando dopo un amore forzato e privo di emozioni, incontra il giovane Aleksej che le cambierà la vita per sempre. L'amore per lui le riempirà il cuore, l'anima, i polmoni e per la prima volta, si troverà a scoprire un sentimento vero, forte e puro. Un amore che mi ricorda quello che provo per Can, e questo mi fa emozionare. Continuo a leggere, a divorare quelle pagine senza riuscire a staccargli gli occhi di dosso.
"Capì che, non solo ella gli era vicina, ma che ora non sapeva più dove finiva lei e dove cominciava lui."
Leggo in quelle pagine e in un attimo, sul mio viso, si forma un sorriso vero, sincero, di quelli che facevo quando la mente navigava a vele spiegate verso di lui. Non so per quanto tempo resto così, a leggere persa in quell'amore che tanto mi ricorda il mio, il nostro e solo quando sento bussare alla porta, torno alla realtà. Giro appena la testa per cercare di capire chi sia e, quando vedo la Signora Mihriban accompagnata dal Signor Aziz, poso il libro, faccio un sorriso e mi alzo dal divano per raggiungerli. «Sorella Mihriban, benvenuta!» le dico euforica e felice di vederla. Mi fa subito cenno di tacere e di fare piano. A primo impatto, la sua reazione mi spaventa e quindi, chiedo nervosamente cosa sia successo e, solo quando vedo la bambina che ha con sè, il mio cuore si riempie di meraviglia e non posso far altro che sorridere. «È la bambina di Cansu!» mi dice Mihriban entusiasta, «Ah Mihriban! Hai di nuovo questa meraviglia?» le chiedo guardando quella bimba meravigliosa, mentre aiuto il Signor Aziz ad adagiarla sul divano. «Si, ce l'ho di nuovo io...» mi dice guardando Aziz, ma i suoi occhi sono strani. Lo guarda come se cercasse appoggio, come se volesse chiedermi qualcosa e mi chiedo perché si comportino in modo così strano entrambi. Ad un certo punto prende coraggio. Mihriban mi guarda e poi, dopo aver detto ad Aziz che parlerà lei, prende parola. «Sanem cara, io ed Aziz vorremmo chiederti un piccolo favore» dice. Mihriban è stata per me fondamentale, mi ha aiutata molto durante l'anno appena trascorso e le sono debitrice. Non mi tiro mai indietro se posso sdebitarmi, anche solo in piccola parte, così ascolto attentamente quello che vuole chiedermi. Il Signor Aziz, prende la parola sfregandosi le mani e, anche se lo conosco da poco tempo, ho la sensazione che si senta in imbarazzo. Non voglio interromperlo, così aspetto che inizi a parlare. «Sanem cara, è da molto tempo che voglio portare Mihriban a cena al ristorante» confessa e a quelle parole, guardo entrambi con una leggera malizia, sorridendo quasi impercettibilmente e, senza dire niente, continuo ad ascoltare il Signor Aziz. «Mi chiedevo se stasera tu possa prenderti cura di questa bambina al posto nostro» aggiunge. Un momento, un momento, un momento.... Cosa? Avrò certamente capito male....
A quelle parole mi gelo. Li guardo per cercare una conferma di ciò che ho sentito, li guardo per essere davvero sicura di ciò che ho capito di dover fare e, quando mi rendo conto che la domanda è uscita davvero dalla bocca del Signor Aziz, continuo ad osservarli incredula. «Della bambina?» chiedo preoccupata mentre loro confermano. Non so cosa rispondere, sono confusa e spaventata perché prima d'ora non mi sono mai occupata di bambini così piccoli e temo di non esserne in grado. Ho paura di non riuscire a badare ad un altro essere umano, soprattutto se così piccolo. Così dopo aver preso un respiro e, guardando Mihriban e il Signor Aziz, esprimo i miei dubbi. «Non lo so, voglio dire.. Non mi sono mai presa cura di un bebè prima d'ora». Mi guardano entrambi e non fanno altro che ripetere che si tratta di un bebè, dando quasi per scontato che prendersi cura di un neonato sia semplice. Mihriban mi dice che è una bimba tranquilla, che non piange mai e che se le do il latte, dormirà fino a domani mattina. Ma io non sono ancora convinta, nonostante lei cerchi di convincermi, dicendo che lei stessa la tiene spesso e mi promette che non piangerà. Guardo ancora MIhriban mordendomi l'interno della bocca per capirci di più, per cercare di capire cosa dovrei fare, poi la vedo chiedere al Signor Aziz di parlare, così spostando lo sguardo su di lui, aspetto che dica qualcosa. «Mi piacerebbe cancellare la prenotazione, ma ho depositato molti soldi per riuscire ad avere un tavolo perché è molto difficile da trovare. Ma se tu non te la senti..». Lascia la frase in sospeso e Mihriban interviene dicendo che stanno insistendo e che devono andarsene, perché non è giusto che si comportino così e io ho la sensazione che loro, non si fidino di me. Dai loro gesti e dalle loro parole, percepisco che non pensano che io possa occuparmi di una bambina. Così, sentendomi ferita nell'orgoglio, metto la mano sull'ovetto della bambina. «Un minuto!» dico lasciandoli di stucco. Adesso vediamo chi non è in grado..
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GOCCE D'AMBRA (SOSPESA)
FanficCosa succede a due anime quando, a causa di una tempesta, sono state costrette a dividersi? Può un amore, che sembrava fosse inossidabile, sopravvivere ad una separazione di un anno? "Vai via" "Addio" La storia di Can e Sanem riparte da qui. Nuovi...