Tɪ ᴀᴍᴏ.

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"Mettimi subito giù!"
Mi aveva preso in braccio e mi stava portando in camera, ma non volevo che ci fosse sveglio qualcuno che potesse vederci.
Avevo già abbastanza casini.

Levi:"Sei così buffa da arrabbiata"

"EHI!"
Era quasi strano vederlo così con me.

Da una parte ero felice, perché era quello che avevo sempre voluto,dall'altra speravo solo che stavolta non si sarebbe comportato di merda come suo solito.
Finalmente mi mise giù, eravamo arrivati in camera sua.

E per fortuna nessuno si era accorto di noi.

Incredibile come quella stanza fosse ordinata.
Era più pulita di tutte le nostre stanze messe insieme, e questo mi fece scappare una risatina.

Levi:"Cosa ti fa ridere esattamente?"
Lui si era appena seduto sul bordo del letto e mi stava fissando abbastanza incuriosito.
"La tua fissa per la pulizia"

Levi:"Tsk. E ti sembra il caso di pensarci adesso?"

Beh, effettivamente..

Mi avvicinai a lui e mi sedetti al suo fianco.
Rimasi sorpresa dall'espressione calma e rilassata che aveva.
Di solito non lasciava trapelare emozioni o sembrava costantemente arrabbiato con il mondo, mentre ora si poteva benissimo vedere quanto invece fosse sereno e tranquillo, azzarderei dire felice.

Levi:"Sei sorpesa vero? Non mostro mai le mie emozioni. Non farmene pentire."

"Non hai idea di quanto io sia felice di questa cosa. Aspettavo questo momento da tanto.."

Abbassai la testa e mi tornarono in mente i momenti brutti passati.
Probabilmente aveva capito che qualcosa non andava, perché mi mise un dito sotto al mento e mi alzó la faccia in modo che potessi guardarlo.

Levi:"Ti ripeto che per me possiamo anche solo dormire, basta che ti metti in testa che non voglio solo quello da te."
"E cosa vuoi da me Levi?"

L'avevo colto alla sprovvista.
Era rimasto stupito dalla mia domanda, e in risposta mi abbracció, restando peró in silenzio.
Solo dopo qualche minuto parló.

Levi:"Non lo so. É tutto nuovo per me. Vorrei che fossi sempre vicino a me, in qualsiasi cosa io faccia. Vorrei che dormissi con me ogni notte. Vorrei doverti buttare giù dal letto ogni mattina perché non ti vuoi svegliare. Vorrei essere lì con te quando sei a scherzare e ridere con i tuoi amici, sei così bella quando lo fai. Vorrei che Jaeger ti stesse molto lontano."

Dio mio.
Cosa avevo appena sentito?

Altro che farfalle nello stomaco.

"Levi Ackerman. Sei per caso ubriaco?"
Sbuffó.
Levi:"Sono serio. E sono sobrio. Non ripeterò mai più queste cose è troppo imbarazzante. Accontentati di questa volta."

Eccolo tornato in sè.
Forse questa serata mi stava facendo aprire gli occhi su tante cose.
Gli presi il viso tra le mani e lo baciai.

In due secondi eravamo uno sopra l'altro, e ci stavamo togliendo i vestiti, non volevo nient'altro in questo momento.
Non avevo mai desiderato nessuno in quel modo.

Quando finalmente rimanemmo entrambi nudi, entró con due dita dentro di me facendomi gemere.
Inizió a muoverle sempre più velocemente.
Mi aggrappai alla sua schiena e lo graffiai.

"Mi volevi così tanto?" Mi sussurró in un orecchio, probabilmente si era accorto che ero giá bagnata.
"Ti ho sempre voluto così tanto."

Tolse le dita e finalmente entró dentro di me, lo sentii fare un gemito e subito dopo inizió a spingere sempre più forte.
In quel momento mi soffermai a guardarlo.

𝚄𝚗 𝚌𝚞𝚘𝚛𝚎 𝚍𝚒𝚟𝚒𝚜𝚘 𝚒𝚗 𝚍𝚞𝚎.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora