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A quel punto mi arresi, non riuscivo più ad individuare Liam,la pioggia continuava battere,dire che ero bagnato fradicio era poco. Perciò tornai a casa.
Appena arrivato feci una doccia calda, che mi rilassò tantissimo, mi dimenticai tutti i problemi che mi passavano per la testa, ma ancora non riuscivo a scordarmi di quell'incontro, era troppo strano.
Uscito dalla doccia, senza curarmi del mio aspetto, asciugandomi il giusto necessario, metto il pigiama e mi poso sul letto, cerco di rilassarmi non pensando a niente, ma il viso dello sconosciuto e la scomparsa di Liam non uscivano proprio fuori dalla mia testa. Ad un tratto mi arrivò una chiamata da Liam. Ne fui sollevato in un primo momento.
"Zayn, oddio, per favore vieni a prendere sto malissimo, sono a casa di Josh!" A quelle parole iniziai ad andare fuori di testa, non riuscivo a capire più niente, ero preoccupato, in ansia, sensazioni, brutte sensazioni, crescevano sempre di più in me.
Non sapevo che fare, ero impanicato, preso dalla paura. Iniziai a mettermi le prime cose che mi capitavano nelle mani, un pantalone e una maglietta, non mi ero neanche aggiustato i capelli, quindi ero orrendo.
Mi dirigo verso la casa di Josh, e una volta arrivato, vidi Liam sdraiato nel divano, che stava davvero male. Tra tutto quello che pensavo di vedere, una volta davanti a Liam, non mi sarei aspettato di certo lui disteso su di un letto senza forze e privo di ogni espressività. Decisi di portarlo in ospedale, forse potevano aiutarlo. Lo speravo davvero con tutto il cuore. Una volta arrivati, lo portarono in stanza e io tornai a casa. Anche se ero uno stronzo totale e il mio carattere faceva schifo, provavo anche io dolore in quel momento e non ce la facevo a passare la notte dentro quel posto. Arrivato a casa, decisi di mettermi a letto per vedere se riuscivo ad addormentarmi ma troppo preoccupato per dormire.
Il giorno dopo, arrivato al lavoro, la prima cosa che feci fu chiamare Liam, ma non ebbi nessuna risposta, allora preoccupato lasciai il lavoro e corsi subito in ospedale.
Arrivato, non volevo credere a ciò che vedevo: la stanza vuota. Lui non c'era, ero preoccupatissimo.

You are my skin ||ZiallDove le storie prendono vita. Scoprilo ora