35. Reazioni

474 32 7
                                    

Itachi: Devi farti benedire tu, non fai che attirarti disgrazie.

Sasuke: Bel modo di preoccuparti che hai...

Itachi: Non mi sembri così sconvolto da dover essere consolato. Chiamo subito l'avvocato, voi andate pure a casa.

Naruto: Io chiamerei direttamente un cecchino.

Itachi: Ti capisco. Se preferisci lascia pure quí Kurama, tornerà stasera con me.

Naruto: Va bene.

Itachi: Ah, Nagato era cugino di tua madre, ed avete anche un'altra parente che frequenta la tua scuola, si chiama Karin.

Sasuke: Oddio!

Itachi: Cosa?

Sasuke: Sono anni che evito Karin in ogni maniera, è appiccicosa e molesta.

Naruto: Ah, ho capito chi è. Un'altra fin troppo cotta di Sasuke, ci ho litigato parecchie volte.

Itachi: Dirò a Nagato di farci due chiacchiere quando la vede, abitano vicini.

Naruto: Prima che io le bruci i capelli possibilmente.

Itachi: Fila a casa senza fare danni, mi occupo io di tutto.

Naruto: Ok, papà.

Mio fratello lo guarda male, trascino Naruto fuori dal suo ufficio prima che inizino di nuovo a discutere per questa cosa.
Sono due settimane che il mio ragazzo ha cominciato a chiamarlo così, ed Itachi ogni volta puntualizza che non l'ha adottato perché voleva un figlio ma lo ha fatto per lui e per me...e poi polemizzano a non finire.

Sasuke: Ma perché ti sei impuntato così?

Naruto: Legalmente è mio padre ora, e poi mi diverte la faccia che fa ogni volta.

Sasuke: Se è per questo io sarei tuo zio allora.

Naruto: È vero! Mi faccio mio zio, che spasso!

Sasuke: Così fa impressione!

Naruto: Io lo trovo eccitante.

Sasuke: Tu trovi qualsiasi cosa eccitante...

Naruto: Quasi. Prendiamo il ramen per pranzo?

Sasuke: Prendilo per te, io mangio i pomodori.

Naruto: Va bene.

Dopo aver pranzato non ho molta voglia di studiare, né tantomeno di stare ancora seduto. Mi sembra che il dolore sia aumentato rispetto a stamattina.
Mi stendo sul letto e Naruto si mette in testa di volermi controllare a tutti i costi, e dopo un po' di lotta mi blocca a pancia sotto sul materasso e mi abbassa i pantaloni di colpo.
Appena tocca un punto particolare urlo per l'intenso bruciore, forse sto peggio di ciò che credessi.

Naruto: Hai perso una cifra di sangue, cazzo! Perché non me l'hai detto??

Sasuke: Non potevo, già stavi fuori di te.

Naruto: Così rischi un'infezione. Non ti muovere, vado a prendere le cose per medicarti.

Rimango fermo sul letto con le braccia incrociate sotto il mento.
Sicuramente sa cosa fare e mi affido a lui, mi vergognerei troppo a farmi vedere da un medico per questa cosa.
Stringo i denti per il bruciore non appena inizia a tamponare la zona col disinfettante.

Naruto: Hai un po' di lacerazioni ma grazie al cielo non proseguono troppo internamente.

Sasuke: Posso girarmi ora?

Naruto: Se resti a pancia sotto è meglio.

Si siede sulle mie cosce e mi solleva la maglietta cominciando a massaggiarmi la schiena. Mi rilasso sotto i bellissimi movimenti delle sue mani e mi sento sempre più disteso con i nervi.

Naruto: Prima Sakura ti ha mandato un messaggio di scuse, l'ho chiamata subito e mandata a fanculo.

Sasuke: Solo questo?

Naruto: Le ho pure consigliato di guardarsi le spalle.

Sasuke: Mi sembrava strano.

Naruto: È pure poco. Avrei voluto ammazzarla direttamente ma me lo avete impedito.

Sasuke: Non esistesse la galera stai sicuro che non ti avremmo fermato, ci avrebbe provato solo Lee a salvarla.

Naruto: Non stento a crederci.

Sasuke: Sei così bravo nei massaggi che mi stai facendo venire voglia.

Naruto: Forse perché so fare solo quelli erotici.

Sasuke: Lo sospettavo.

Suona il citofono e Naruto va a vedere chi è ribadendomi di rimanere così. Si preoccupa un po' troppo a mio parere, però, essendo più esperto di me, forse è meglio che lo ascolto.
Ritorna con Gaara al seguito e si seggono entrambi sul letto. Non era in programma che passasse oggi, spero non si sia saputo in giro cosa è successo. Sarebbe davvero umiliante.

Gaara: Come stai?

Sasuke: Letteralmente rotto.

Naruto: È ridotto male, ma non grave per fortuna.

Sasuke: Come lo hai scoperto?

Gaara: Mi è giunta voce che Naruto ha aggredito Sakura, perciò l'ho bloccata all'uscita e costretta a dirmi tutto.

Sasuke: E poi?

Gaara: L'ho presa a pugni nello stomaco e le fatto sputare sangue.

Naruto: Ottimo.

Sasuke: Non vi cacciate nei guai.

Gaara: Magari cerco di non far fare pazzie a Naruto.

Sasuke: Cosa significa?

Gaara: Stasera faccio io una visitina a quel Kiminaro.

Naruto: Dovrei pensarci io.

Gaara: Tu devi solo pensare al tuo ragazzo, non a rischiartela per vendicarlo.

Sasuke: Nemmeno tu dovresti.

Gaara: Io non ho bisogno di frenarmi, e poi ho due amici che si divertirebbero molto a fargliela pagare.

Naruto: Sasori e Deidara?

Gaara: Si, gli faranno passare una nottata indimenticabile.

Sasuke: E tu che ruolo avresti in tutto questo?

Gaara: Voglio solo prenderlo un po' a calci prima di lasciarlo nelle loro mani.

Sasuke: Ma Itachi ha già parlato con l'avvocato per denunciare sia lui che Sakura, così richiamo che facciano valere le loro aggressioni.

Gaara: Non quando il mandante è Suna No Kirā.

Naruto: Allora sì che tremano e non fanno un fiato.

Sasuke: Cos'è, un soprannome da Yakuza?

Gaara: Non faccio parte della mafia ma sono abbastanza temuto.

Sasuke: Ora capisco perché fai paura a mezza scuola...

Gaara: Sospettano che sia io ma nessuno ne ha la certezza.

Naruto: Ancora devi dirmi il perché di questo pseudonimo, visto che non hai mai ucciso nessuno.

Gaara: Non è una storia così interessante.

Sasuke: Perché? Facevi ingoiare la sabbia a quelli che pestavi?

Gaara: Esatto, e ci mettevano parecchio prima di tornare a respirare bene.

Naruto: Ma questo lo sapevo.

Gaara: E cosa ti ci voleva a collegare?

Naruto: Ho altro per la testa in questo momento, e prima non ci ho mai pensato.

Sasuke: Posso mettermi sul fianco? Inizio a stare scomodo così.

Naruto: Si, fai piano però.

Sasuke: Non sono fatto di cristallo.

Naruto: Puoi pure fare le cose senza ribattere ogni tanto.

Sasuke: No.

Sbuffa mentre mi sposto lentamente sul fianco, trovo divertente stuzzicarlo così.

Lui, Il DemonioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora