𝕔𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝟝𝟝

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Adesso sembriamo due amici

Adesso noi siamo felici

Si litiga quello è normale

Ma poi si fa sempre l'amore

Parlando di tutto e di tutti

Facciamo duemila progetti

Tu a volte ritorni bambino

Ti stringo e ti tengo vicino

-Sincerità (Arisa)

 I due fidanzati erano in viaggio, verso Busan, da un'ora circa, senza rivolgersi la parola, ascoltando la radio che trasmetteva le canzoni dell'ultimo momento.
<<Jungkookie la tua è una bella famiglia>> il biondino gli sorrise facendo arrossire, di poco, il maggiore, che non sapeva come trattare l'argomento. Subito dopo l'accaduto di ieri sera, Jungkook aveva chiamato il fratello, che si era stato zitto tutto il tempo, e gli aveva rinfacciato cose davvero orribili, che davvero il fratello aveva svolto, e che puntualmente non voleva sentirselo dire. Come dice il detto, si dice il peccato e non il peccatore. 
<<Amore come ti senti?>> chiese appoggiano la mano libera sulla coscia del minore che lo guardò felice <<Mi sento molto bene, ma sono anche stanco. La visita dal ginecologo è stata spostata, giusto? Non vedo l'ora di sapere come sta il nostro pulcino>> disse accarezzandosi il ventre <<Si, è stata spostata, ma non ricordo il giorno. Comunque anche io sono emozionato, vedremo dopo tanto tempo il nostro pulcino>> ripetè lo stesso nomignolo e Jimin ridacchiò <<Siamo arrivati?>> sospirò Jimin sbadigliando <<Dobbiamo svoltare l'angolo e siamo arrivati>> annuì e chiuse per poco gli occhi 

***

Le gambe di Jimin chiedevano pietà, e in quel momento si chiedeva chi cavolo avesse creato un palazzo, di dieci piani, con un ascenzore rotta, e con delle lumache per assistenti della manutenzione. <<Jimin vuoi che ti prenda in braccio?>> chiese Jungkook e il biondino esitò per poi negare. Sapeva benissimo che tutti i borsoni più pesanti li stava portando Jungkook, e non voleva essere anche lui un peso, visto che era ingrassato di qualche kilo. Appena arrivarono davanti alla loro porta si stupirono di incontrare Yoongi e Tae, che li stavano aspettando da non  molto tempo <<Yoongi? Taehyung?>> il biondino subito si buttò verso il castano che lo strinse fortemente. Taehyung e Jimin avevano legato più di quanto si potesse immaginare, erano davvero diventati ottimi amici, e la loro lontananza li aveva davvero distrutti, invece Jungkook, appena vide Yoongi, gli tese una mano che subito venne poi presa dal grigio.
<<Da quanto tempo siete rimasti qui?>> Jimin si staccò dalle braccia di Tae e lo guardò negli occhi <<Da poco più di un'ora, ma non preoccupatevi. Va tutto bene>> Jungkook aprì l'appartamento e li fece accomodare nel salotto, che era perfettamente in ordine, e Yoongi prese subito parola <<E' davvero molto cambiato questo posto, c'è molto più ordine adesso>> fece una battuta e Jimin rise subito <<Colpa mia, non amo il disordine, e voglio sempre tutto sotto controllo>> Tae si girò e guardò una fotografia, che si trovava sulla parete attrezzata, e sorrise al ricordo di quel momento <<Qui eravamo tutti insieme, giusto Jungkkie?>> lo chiamò e il moro si incamminò verso di lui <<Si, eravamo al compleanno di Yugyeom.>> Jimin appena sentì quel nome si voltò e andò verso Taehyung e guardò la foto, e annunciò <<Ah ma c'ero anch'io!>> Jungkook lo guardò scioccato <<Come?! Dove stai tu?!>> Jimin prese la foto dalle mani di Tae e si indicò <<Sono questo qui. Yugyeom mi aveva invitato perché quando sono arrivato in Corea, non sapevo come guadagnare dei soldi, e suo padre mi aveva preso come cameriere nel suo locale. Lo avevo conosciuto per puro caso e, dopo nemmeno due settimane, mi aveva invitato al suo compleanno. Ma sapevo benissimo dove lui volesse andare a parare, così me ne sono andato prima che lui potesse parlarmene. Dopo quella festa non mi sono più presentato in quel locale, mi sono licenziato, e mi hanno assunto nel locale dove mi sto lavorando adesso>> Jimin appena finì di parlare vide i volti sconvolti dei tre presenti se subito si mise a ridere <<Quindi mi stai dicendo che io e te ci siamo conosciuti, ancor prima del nostro incontro?>> Jungkook era sconvolto e Jimin per calmarlo lo baciò e gli accarezzo i capelli <<Si, ma ero molto timido, forse più di adesso, e non ti avrei mai parlato, non ero nemmeno in grado di guardarmi allo specchio>> si sedette sul divano ma venne fermato ancora una volta dal moro <<Cosa significa che sapevi dove lui voleva andare a parare>> Jimin si fece rosso in volto e Jungkook gli strinse la braccia in vita per fargli conprendere che era suo <<Mi aveva chiesto di diventare il suo ragazzo ed io non ho accettato. Non avevo bisogno di un fidanto, ero appena uscito da una relazione tossica e non volevo ricadere in quel circolo vizioso>> Tae si avvicinò a Jimin e gli accarezzò i capelli mentre Jungkook gli baciò la guancia <<Yugyeom è sempre stato così, non lo sto giustificando, ma penso che non aver una figura materna al suo fianco, l'ha fatto sempre pensare di avere il mondo sul palmo della mano, quando poi era il contrario>> Yoongi prese parola e si sedette a terra con ancora la fotografia in mano <<Mi ricordo che dopo aver scattato questa foto, ci siamo tutti ubriacati come non mai. C'eri anche tu - si rivolse a Jungkook - quando Namjoon ci confessò che era innamorato di Jin?>> il moro annuì e guardò  quella foto, di pochi anni fa, e abbassò lo sguardo sul corpo di Jimin che voleva solo per lui, solo per lui.
<<Tae e Yoongi ascoltate quello che sto per dire>> incominciò il discorso Jungkook, prendendogli subito la sua piccola mano, <<E' successo qualcosa?>> si allarmarono entrambi e porsero tutta la loro attenzione su lui <<Si, una cosa che ancora non riesco a pronciare senza piangere come un coccodrillo. - alzò gli occhi al cielo e sbuffò per far passare questa tempesta di emozioni che lo attraversavano, ogni volta che parlava del loro pulcino - Io e Jungkook aspettiamo un bambino>> disse e senza neanche voltarsi verso di loro si ritrovò sommerso da quattro braccia che lo tenevano stretto e che insieme a lui piangevano <<Jungkookie>> affermò Tae facendo un salto verso di lui e abbracciandolo. Jimin, che in quel momento si stava sciugando le lacrime dal viso, si rivolse a uno dei due e disse <<Noi vorremmo che uno dei due faccia da padrino a nostro figlio>> 

𝚃𝚊𝚍𝚋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora