I giorni seguenti alla loro piccola chiacchierata notturna Harry non li aveva immaginati così. Credeva che il clima teso che entrambi avevano contribuito a creare non avrebbe permesso alcun tipo di progresso
Di certo non si aspettava che Louis si impegnasse così tanto ad aprirsi con lui. Certo, a volte la situazione era ancora piuttosto imbarazzante quando si trovavano in compagnia dei loro amici o di suo padre, ma il castano non perdeva occasione di parlare con Harry, di raccontare piccoli aspetti della sua vita e, cosa che stupì maggiormente il riccio, di fare domande.
Era come se Louis fosse determinato a conoscere ogni cosa di Harry e a far conoscere al riccio ogni cosa di sé, era strano ed era un cambiamento improvviso che lo lasciava così confuso da non sapere mai esattamente come comportarsi
-Hei- il riccio sussultò un po' quando la voce di Louis lo ridestò dal suo mondo -che stai facendo?- il tono curioso del castano lo costrinse a mettere ordine nella sua testa e a prestargli la sua attenzione
-una torta- Harry non aveva intenzione di sembrare evasivo ma l'espressione di Louis gli fece capire di esserlo stato -mi sento in colpa- aggiunse poi -quando mi sento in colpa cucino torte- probabilmente adesso aveva dato troppe informazioni, a Louis di certo non interessava, no? O forse si? Non lo sapeva. Quella situazione lo mandava in crisi
-non vi siete ancora parlati?- chiese Louis avvicinandosi per sbirciare il contenuto della terrina -no, è per questo che faccio la torta- Harry aveva notato come stesse diventando dannatamente facile per Louis captare i suoi pensieri, e lo trovava così strano da sembrare inquietante a volte
-é tuo padre, Haz, dovresti solo parlargli- Harry sospirò sbattendo le uova con più forza del necessario, totalmente indisturbato dall'uso del soprannome. Cominciava ad abituarsi -non ho mai litigato con lui in quel modo- il rumore della frusta che batteva ai lati della terrina faceva eco per tutta la cucina -nemmeno quella volta in cui mi sono fatto sospendere per aver tirato un pugno a Trevis Milton il primo anno di liceo- sbuffò con il braccio dolorante
-tu hai dato un pugno a qualcuno?- rise piano Louis afferrando delicatamente il suo avambraccio per fermarlo dal continuare a sbattere, o torturare, quelle povere uova -chissà perché non riesco ad immaginarlo- continuò quando Harry si voltò a guardarlo con le sopracciglia aggrottate
-é successo solo una volta e lui aveva nascosto i vestiti di Niall mentre faceva la doccia negli spogliatoi- il riccio aveva rimosso quell'episodio dalla sua testa -credo di conoscere la storia- il fatto che Niall lo avesse raccontato a Louis non lo sorprendeva
Travis era solito prenderlo in giro perché Niall non era alto come lui o perché era troppo magro così ogni volta che il ragazzo tornava in città per le vacanze di Natale a Niall piaceva far notare a tutti quanto, adesso, fosse molto più alto rispetto a Travis. Harry era anche abbastanza certo che fosse più basso di Louis.
Harry e Louis stettero in silenzio per un po' mentre il riccio continuava la preparazione della sua torta e il castano continua ad aprire tutti gli scomparti della cucina buttando giù quella che Harry era certo fosse la lista della spesa.
Il riccio si stupì di trovare quel silenzio quasi confortante, era troppo orgoglioso per ammettere a sé stesso che la presenza di Louis lo rasserenasse quindi faceva finta di nulla
-hai bisogno di qualcosa?- chiese poi Louis senza sollevare lo sguardo dalla lista ricontrollando con attenzione -oh si credo si aver finito le mie caramelle a forma di...- Harry si bloccò di colpo in preda all'imbarazzo mentre il castano puntava lo sguardo su di lui con espressione interrogativa -prendi delle caramelle qualsiasi- finì velocemente portando nuovamente la sua attenzione sull'impasto
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A Piece Of Me | Larry Stylinson
Fiksi PenggemarHarry torna a casa per le vacanze estive solo tre anni dopo la morte di sua madre, torna nella sua piccola cittadina d'origine in periferia dove si vive tranquilli e tutti si conoscono, torna perché gli mancano suo padre e i suoi amici, torna perché...