"Che stai facendo?" La testa di Ayeon si girò per vedere Minhyung in piedi lì, con l'asciugamano intorno al suo collo e i capelli gocciolanti a causa della doccia.
Minhyung immediatamente realizzò cosa aveva visto Ayeon e la spinse di lato per poi chiudere le ante sbattendole, ma era già troppo tardi.
"Dovrei chiedertelo io, Mark." Sogghignò Ayeon lanciando un'occhiata a Minhyung. Il ragazzo semplicemente le rivolse le spalle.
"Ayeon, lascia la mia stanza." Chiese Minhyung ma Ayeon incrociò le braccia, rimanendo ferma.
"Ma che diavolo, Minhyung...Mark...chiunque tu sia. Non dovresti essere morto? E perché odi i Phoenixes così tanto quando tu sei uno di loro?" Chiese Ayeon, le domande volavano fuori dalla sua bocca.
"Vattene!" Urlò Minhyung alzando la voce per la prima volta. Quando il ragazzo si voltò, Ayeon potè vedere l'espressione di dolore nei suoi occhi. "Ne parleremo domani."
Ayeon annuì e decise di andarsene diretta verso la sua stanza, ma l'immagine della giacca da Phoenix di Mark era incisa nella sua mente.
...
Quando Ayeon lasciò la sua stanza quella mattina, Mark era già in piedi. In qualche modo era riuscito a preparare una colazione semplice, due piatti sistemati sul tavolo.
"Come hai dormito?" Le chiese Mark. Ayeon alzò le spalle.
"Come al solito, credo."
Mark fece cenno verso il posto della ragazza dove quest'ultima si sistemò. "Puoi mangiare mentre ti spiego, probabilmente hai un miliardo di domande."
Non ha torto.
Ayeon impugnò la forchetta e prese un boccone del suo cibo. Mark fece uscire un sospiro, giocando con la forchetta nella sua mano.
"Suppongo che tu sappia tutto fino a quando caddi dal ponte." Disse Mark. Ayeon annuì confermando.
"Dopo la caduta, che è stata estremamente dolorosa comunque, in qualche modo sono finito sulla riva. Non c'era nessuno nei dintorni ma sono riuscito a risalire."
"Ero completamente da solo e senza casa, non avevo letteralmente niente. Sono stato fortunato abbastanza da essere trovato da una coppia che non aveva idea di cosa significasse la giacca dei Phoenix visto che erano così isolati dal mondo e mi presero con loro. Mi hanno aiutato a guarire e mi hanno provvisto di un tetto e di cibo."
"Quando sono migliorato, volevo ripagarli perciò sono andato in città per vedere se riuscivo a trovare gli altri. Ero in un vicolo quando ho sentito Jaehyun e Taeyong decidere di darmi del morto."
Ayeon potè vedere come era arrabbiato Mark dal modo in cui strinse i pugni.
"Comunque, ero piuttosto arrabbiato. La mia gente, i Phoenixes, mi ritenevano morto senza neanche degnarsi di cercarmi. Da lì è iniziato il mio odio per loro."
"Quando finalmente ritornai alla villetta in cui stavo, la trovai completamente razziata, la coppia era sparita. Ma sai cosa c'era?" Chiese Mark. Ayeon scosse la testa.
"Una fenice. Disegnata sui muri della villetta. Il segno che i Phoenixes erano stati lì. Erano coloro che razziarono la villa e coloro che fecero scappare la coppia."
"Visto che venivo considerato morto comunque, ho deciso di iniziare una nuova vita. Non avevo niente, assolutamente niente tranne la giacca dei Phoenixes e qualsiasi cosa riuscii a trovare nella villetta. In qualche modo, i Phoenixes non avevano trovato i risparmi della coppia perciò usai quelli per prendere questo appartamento, la macchina e poter pagare le lezioni."
"Ho iniziato una nuova vita con il mio nome vero. L'unico vantaggio di essere stato un phoenix è che sono riuscito a falsificare i documenti per creare la mia nuova vita. Onestamente, non mi pento di aver preso questa strada, la vita è molto meglio da solo che con i Phoenixes." Finì Mark.
Ayeon rimase lì, lentamente assorbiva tutto ciò che Mark le aveva detto. "Non ti mancano? Erano la tua famiglia."
Mark venne decisamente colpito dalla sua domanda e pensò prima di rispondere.
"Non hai torto, Ayeon. Mi mancano loro e tutti i ricordi che abbiamo creato insieme, specialmente Haechan, ma non potrò mai dimenticare il fatto che non mi abbiano mai cercato."
"Ma l'hanno fatto." Sbottò Ayeon senza neanche pensarci. "E a loro importa di te, tanto. Donghyuck ha pianto solo pensando a te e hanno lasciato anche uno posto vuoto sulla mensola dei caschi solo per te."
"L'hanno fatto?" Chiese Mark, gli occhi spalancati. Ayeon annuì.
"Donghyuck non lo ammetterebbe mai ma gli manchi da impazzire. Significhi molto per lui."
Mark giocherellò con il cibo sul suo piatto. "Non lo so, Ayeon. Non posso solamente presentarmi dal nulla, pensano che sia morto."
Ayeon tamburellò la forchetta contro il piatto mentre pensava. "Magari potresti."
...
Quando Ayeon entrò dentro lo studio d'arte quella mattina presto, l'unica persona all'interno era Renjun, già al lavoro.
"Buongiorno." Disse Ayeon mentre prendeva posto accanto a lui. "Ho una sorpresa."
"Cosa è- oh mio Dio Mark Lee?" Esclamò Renjun quando si girò e vide Mark. Quest'ultimo gli fece un piccolo sorriso.
"È da molto tempo che non ci vediamo, uh?" Disse Mark con un sorriso imbarazzato.
"Tu idiota, pensavamo fossi morto!" Cosa ci fai qua?" Chiese Renjun.
"Beh, in realtà è una lunga storia." Disse Mark strofinandosi il dietro del collo.
"Bene, abbiamo tempo." Disse Renjun prendendo uno sgabello. "Puoi spiegare mentre io finisco."
Mark annuì prendendo posto in mezzo ai due. Il ragazzo spiegò a Renjun cosa successe dopo che cadde dal ponte.
"Mi sento in colpa per la coppia ora." Disse Renjun quando finì Mark. "Abbiamo razziato la villetta perché pensavamo che ti avessero rapito."
"Nah, si sono presi cura di me molto bene. Ma posso capire come qualcuno potrebbe pensarlo dato che ho dato al marito una delle mie catene." Disse Mark ridacchiando.
"Quale è il tuo piano adesso?" Chiese Renjun.
"Piano?" Disse Mark con un'espressione confusa. Renjun annuì.
"Si, sai che sei sempre il benvenuto. Chenle ha anche sistemato la tua moto quindi è pronta per andare." Lo informò Renjun.
"Non sono molto sicuro di essere pronto a tornare ancora." Ammise Mark.
Renjun annuì. "Si, posso capirlo ma dovresti almeno vedere Haechan."
Mark si congelò sul posto al suono del nome del suo vecchio migliore amico. "Non so esattamente cosa dirgli."
"Non hai bisogno di dire niente." I tre si girarono per vedere Donghyuck in piedi lì, nel suo outfit interamente nero, una busta marrone nella sua mano. Il ragazzo camminò dove Ayeon stava e le passò la busta. La ragazza guardò dentro e vide una ciambella ricoperta di glassa rosa.
"Pensavo che ti potesse servire." Disse Donghyuck con un piccolo sorriso prima di dirigere la sua attenzione verso Mark.
"Haechan, io..." Donghyuck alzò la sua mani prima di fare un sorrisetto a Mark.
"Spiega più tardi quando questi due avranno finito il progetto. Prima vediamo se ti ricordi la nostra stretta di mano." Disse Donghyuck al ragazzo.
Mark sorrise di rimando scrollando le spalle. "Cioè la ricordo, non sono sicuro che la ricorda tu."
"Lo vedremo, Lee."
Mark si alzò in piedi e Ayeon potè soltanto guardare in soggezione mentre i due realizzavano una lunga e fantastica stretta di mano, finendo con piccole risate.
"È bello riaverti indietro, Mark." Disse Donghyuck abbracciando il suo migliore amico.
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Dark Streets | HAECHAN [TRADUZIONE]
Fiksi PenggemarC'erano due regole: 1. Non vagare mai per le strade buie di notte da solo 2. Se vedi una persona che indossa una giacca di pelle nera con una fenice dorata sulla schiena, è meglio girarsi e correre, e non pensare minimamente di guardarti indietro. L...