Sia benedetta la mattina, ammesso che vostro fratello non vi bussi a casa di colpo irrompendo con valige colme di roba. Mathias è tornato ed io non credo di essere capace di sostenere la sua presenza qui, non prima di un paio di settimane dalla rottura con Niccolò.« Andiamo, non sei felice che io sia qui? »
« Non sto bene al momento. » lo guardo sull'uscio.
« È successo qualcosa di grave? »
« No. Entra, non stare lì. »
« Sì, scusa. » si trascina dietro i bagagli.Siamo molto simili io e lui. È quasi impossibile confonderci considerando quanto mamma si sia impegnata a crearmi come la sua copia perfetta.
Si sbatte la porta alle spalle e si muove goffamente dentro una camicia che gli aderisce al petto. Puzza di fumo, ma credo che se ne sia accorto, per questo è corso in bagno come un forsennato.« Vuoi qualcosa da mangiare? » gli urlo dal piano di sotto mentre sposto la sua roba accanto al divano.
« Sì, sto morendo di fame! »
« Ti va bene una piadina? »
« No, mi serve una buona carbonara. »« Guarda questo. Torna come se nulla fosse, senza neanche un avviso e pretende che gli cuocia una maledetta carbonara! » biascico tra me e me.
Sento l'acqua scorrere nel silenzio e nel frattempo mi sposto verso i fornelli. Cerco l'occorrente e mi metto all'opera, ma solo perché non ho le forze di discutere con lui ed urlargli tanti, troppi insulti.
Dovrei vestirmi. Indosso solo i boxer e a dirla tutta, mi sento nudo quando mi guarda, evidentemente perché non è stato presente come avrebbe dovuto.Il pavimento sotto ai piedi è fresco, ma non eccessivamente freddo da spingermi a prendere delle pantofole. Se mia madre vedesse che passeggio per casa a piedi nudi, mi ucciderebbe di sicuro.
È a York per il momento e continua a mandarmi un sacco di foto che io non le ho richiesto. Poco fa ha cercato anche di video chiamarmi, ma ho riattaccato.« Valerio! » urla Mathias dal bagno.
« Cosa vuoi? » urlo di rimando.
« Potrei aver dimenticato i miei vestiti. »
« Sto cucinando, non salirò a portarteli. »
« Ti prego fratellino. »
« No. Non ci provare. » ridacchio.
« Sei uno stronzo! » fa capolino dall'alto ed è nudo.« Si può sapere che hai che non va? Copriti! »
« Ti avevo avvertito. Dovresti darmi ascolto. »
« Non è mica colpa mia se sei privo di pudore. »
« Guardati, come sei saccente! » ride.
« Non ne saresti così stupito se fossi stato con me durante tutto questo tempo. Lo sono sempre stato. »
« Per quanto vuoi rinfacciarmelo? » sbuffa.
« Fino a quando sarà necessario. »
« Perciò funziona così? »
« Sì, sono arrabbiato con te. » gli lancio un' occhiataccia e poi torno sui fornelli.« Ti ho già detto che mi dispiace. »
« Mi piacciono di gran lunga i fatti. »
« Sono qui per una ragione. »
« Sei qui per me? »
« Sì. Mi mancavi. » sorride.
« Sei tenero, ma copriti. »
« Giusto. » ride e gocciola sul pavimento.
« Giusto per precisare. Il bagnato lo pulisci te. »
« D'accordo, mammina. » ride ancora e si attorciglia un asciugamano attorno al bacino.Sbatto i tuorli con forza e ci aggiungo anche il pecorino gradualmente. Lui nel mentre sale al piano di sopra, asciuga i suoi ricci e poi torna ad infastidirmi standomi dietro e guardando se sto facendo bene il mio lavoro.
Non mi piace che mi si fissi, perciò mi volto con la ciotola in mano, sbuffo e lui mi guarda interdetto.« Cosa c'è? »
« Smettila di fissarmi, distraiti con altro. »
« Sto osservando. Voglio imparare. » fa spallucce.
« Ci sono un sacco di tutorial su internet. » sorrido ironicamente e mi volto di nuovo.
« Non mi importa dei tutorial. Puoi non trattarmi come se fossi colpevole? »
« No. Tu sei colpevole. »
« Ho detto che mi dispiace, Niccolò. »
« E credi di poter sistemare tutto così? »
« No. Cerco di trovare un modo, ma tu continui ad odiarmi come se fosse la cosa che ti riesce meglio. »
STAI LEGGENDO
TIENIMI LONTANO
Roman pour Adolescents© Tienimi Lontano [ SEQUEL DI SO BADARE A ME STESSO ] --- Lontano dagli occhi, lontano dal cuore non è un principio che vale per quegli amori che bruciano ardenti nel petto degli innamorati nonostante la rottura. Questo Niccolò e Valerio lo hanno ap...