Sfiorando la morte

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*praticamente vi ho spompato il capitolo con il titolo ma pazienza, buon lettura!*

La giornata scolastica passò molto veloce stranamente, stavo uscendo quando vidi Thomas
"Ei Tommi" andai verso di lui
"Bea!" Mi abbracciò
"Allora sei pronto a passare i 4 giorni migliori della tua vita?" Dissi emozionata
"Sempre pronto!"
"Perfetto! Hai visto Dylan per caso? Li ho mandato dei messaggi ma non mi ha risposto...ho paura che li sia successo qualcosa"
"Ma no sta tranquilla, avrà saltato l'ultima ora...dai andiamo!" Mi prese la mano e mi portò nella sua macchina
"Direzione casa Louge" disse mentre accendeva l'auto
" che stupido...dai andiamo" dissi ridacchiando
L'auto di Dylan era ancora nel parcheggio della scuola e questo mi faceva preoccupare ancora di più
Arrivata a casa entrammo
"Vado a cambiarti le coperte e sistemare la tua camera perché i miei sono andati via oggi, quindi non ho avuto il tempo di fare niente"
Sistemai la camera e poi Thomas aggiustò tutte le sue cose
"Che mangiamo?" Chiesi buttandomi sul divano insieme a lui
"Pizza? Sushi?"
"No ti prego da quando sono qui mangio solo quelle cose, ti va un piatto di pasta? Semplice e veloce..."
" va benissimo"
Passammo il pomeriggio fuori sui divanetti a parlare e a fare la maratona di Harry Potter
"Bea che dici se andiamo a dormire?" Chiese sbadigliando, ormai era l'una di notte
"Va bene, tu vai io rimango un altro pochino qui"
"Come vuoi...notte" mi diede un bacio sulla guancia e rientrò in casa
Cercai di chiamare Dylan ma niente, iniziavo a preoccuparmi davvero tanto, decisi di prendere la moto e andare a cercarlo, andai a scuola e la sua macchina non c'era più, allora decisi di andare a casa sua, la macchina non c'era quindi non bussai per non disturbare, girai a vuoto per tutta la città ma invano, allora decisi di tornare a casa, mi misi il pigiama e mi infilai a letto con il telefono accanto sulla chat di Dylan, ero troppo preoccupata per dormire
Le 3 di notte, niente Dylan ancora non mi ha risposto...l'avrò chiamato minimo 20 volte...
Le 4 di notte, sentì bussare violentemente alla porta, corsi giù e aprì la porta, mi si congelò il sangue, vidi Dylan pieno di sangue, lividi ed era bagnato e infreddolito
"Oh mio dio...Dylan" mi cadde tra le braccia, cercai di trascinarlo fino al divano e lo sdraiai, mi inginocchiai vicino a lui
"Dyl...ei ei guardami Dylan..." sembrava  morto, li tocca il collo e sentì i battiti e tornai a respirare
Alzai la maglietta è vidi un taglio profondo nello stomaco
"Ma chi tu ha ridotto così..." le lacrime mi rigarono il viso
"Ei Bea...oh mio dio che gli è successo" Thomas si avvicinò a Dylan
"Thomas vai in bagno ci dovrebbe essere una cassetta prendila devo assolutamente chiudere questa ferita" dissi mentre continuavo a piangere
Lui corse su e poi scese e me la diede
" okay...Bea respira l'hai già fatto una volta lo farai di nuovo" dissi tra me è me, le mani mi tremavano ma riuscì a prendere il filo e iniziai a chiudere la sua ferita, Thomas mi continuava a guardare e notai che anche i suoi occhi erano lucidi
"Finito..." vidi che il suo petto non si abbassa e alzava più "Dyl...Dylan!" Non respirava più
"No no ti prego, Dylan svegliati! Per favore non lasciarmi..." non riuscì più a controllare le lacrime
"Thomas aiutami a metterlo a terra" mi aiutò io lo presi dalle spalle e lui dai piedi e lo poggiammo a terra mi misi in ginocchio e iniziai a schiacciare sul suo petto con forza
"Dylan! Ti prego!" Li tappai il naso e iniziai a fare la respirazione bocca a bocca, continuai così per un po fino a quando Thomas non si avvicinò a me
"Bea..."
"No non può morire...lui non può abbandonarmi!" Continua con la rianimazione
"Non puoi fare più niente..."
"No lui non può morire!" Li diedi un colpo forte al petto, spalancò gli occhi e prese un forte respiro
"Ei ei...si si Dylan ci sono io...guardami..." li presi il volto tra le mani e lo guardai negli occhi
"Bea..."
"Shhh, non parlare è tutto okay stai bene adesso..." le lacrime si trasformarono in lacrime di gioia
Mi asciugò una lacrime con il pollice
"Grazie..." disse quasi in un sussurro

"amico sei un coglione" si avvicinò Thomas

"Vieni ti porto in camera...mi hai fatto spaventare brutto stronzo" disse mentre cercava di portarlo in camera

Amore non corrispostoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora