Capitolo Quattordici - Cos'hanno

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Harry si mise una mano sul viso cercando di alleviare il dolore, Zayn scosse la testa e andò in cucina.

"Te lo meritavi;" osservò Niall. "Che diavolo stavi pensando? Non sei più un bambino Harry. Non puoi semplicemente "scappare" quando succede qualcosa di brutto. Rimani e affronti la cosa come l'adulto che dovresti essere!"

Harry sussultò alle dure parole. "Mi dispiace! Dovevo restare qui e sentirmi dire che non ero altro che un obbligo nei confronti dell'uomo che amo? Anch'io sono un umano, Niall. E il mio cuore si spezza proprio come quello di tutti gli altri. E poi per lui non sono un adulto, sono solo un bambino che non si riesce a gestire da solo", Harry guardò a terra e disse dolcemente, "Sono debole".

Niall sospirò: "Non intendeva questo, sai che non l'ha fatto."

"Mi ha guardato negli occhi e ha detto queste cose. Io non ho inteso niente di sbagliato."

Niall spostò Harry sul divano. "Era il momento caldo della situazione. Ha represso tanta rabbia e tradimento e ha lasciato andare tutto."

Harry si prese la testa tra le mani. "Ho provato a spiegare-"

"Ha bisogno di più di questo. HA il terrore di farsi male di nuovo. E nonostante tutto io ti voglio bene, Harry."

Harry sorrise dolcemente. "Ti voglio bene anch'io, Niall."

"Allora chi è Ashton? Chiese Niall spingendo indietro i capelli di Harry dalla sua faccia.

-

LA mattina dopo, Louis uscì dalla sua stanza molto più calmo. Entrò nel salotto e vide Harry e Niall che si coccolavano sul divano. Resistette alla tentazione di spingere via Niall dal diano e continuò a camminare verso la cucina.

Mise un bollitore sul fornello e si sedette sull'isola della cucina. Nel mentre che aspettava tirò fuori il telefono dalla tasca e sfogliò Twitter.

Niall si girò e cadde a terra con un tonfo. Si mise a sedere e si stiracchiò prima di guardare Harry. Niall si sentiva come il protettore di Harry. Era lì per salvare Harry da pensieri e parole meschine. Niall afferrò la coperta che era caduta con lui e rimboccò Harry. Poi andò in cucina.

"Buongiorno."

"Buongiorno Louis. Hai idea di cosa dovremmo fare oggi?" Chiese Niall.

Louis mise giù il telefono e scosse la testa.

"Be', dovresti parlare con Harry."

Louis alzò gli occhi al cielo e nel mentre Harry entrava in cucina con l'aria di un cucciolo preso a calci.

"Perchè quella facci triste,H?"

Harry fece il broncio: "Te ne sei ansato e sono diventato freddo e solo"?

Niall rise e scompigliò i capelli di Harry. "Vai a farti una doccia, Harry."

Harry annuì e se ne andò. Il bollitore del tè iniziò a fischire così Niall prese una tazza per Louis.

Louis iniziò a preparare il suo tè quando un telefono iniziò a squillare. Niall lo prese e vide il contatto "Ashton" e si rese conto che era quello di Harry. Rispose e mise il vivavoce in modo che potesse fare il caffè mentre parlava.

"Ciao?"

"Harry, io e Micheal vogliamo di nuovo uscire con te presto! Forse più tardi oggi? So che piove quindi potremmo giocare a FIFA o qualcosa del genere. Forse non FIFA dato che mi fa schifo però a Micheal piace." Ashton divagò.

"Penso che dovremmo."

"Harry, sembri irlandese a telefono, sei malato?"

"Be', questo non è Harry in telefono. Sono il suo migliore amico."

When We Were UsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora