CAPITOLO 8- CI VOGLIONO CAMBIAMENTI

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NOVEMBRE 2017

Il resto della giornata scolastica continua in questo modo, come da ormai un paio di mesi.

Comincia l'ultima ora di questa frustrante giornata, la professoressa Mighel irrompe nel chiasso creato dagli alunni affermando: "Qui le cose devono cambiare. Tutti in piedi".

Si dirige alla sua cattedra e prende posto con le braccia conserte.

Tutti gli alunni si guardano impauriti, ognuno di essi è  in piedi dietro al proprio banco. È entrato per caso Hitler?

"Bene. Bene. Bene." con un ghigno la professoressa li scruta attentamente.

"Ieri al consiglio di classe abbiamo deciso che è necessario che voi impariate a socializzare" prende un foglio e una penna, comincia a disegnare la piantina della classe con un rettangolo che rappresenta la cattedra e tanti quadratini che rispecchiano la disposizione dei banchi.

"Per questioni di sicurezza non posso disporre tre banchi affiancati, quindi a turno ogni settimana cambierete i posti e ruoterete per il banco singolo"

"Questa nuova disposizione non è necessaria, siamo tutti amici e sappiamo socializzare" puntualizza Mara quasi indispettita.

"Cara Mara prima di parlare è necessario che tu conta fino a 10 e ci ragioni su quello che affermi. Non sono affatto d'accordo con te, e se anche avessi ragione io sono la professoressa e dovete seguire le mie direttive. Per giunta ti dico che tutto il consiglio classe pensa che sia addirittura indispensabile, quindi guardati intorno e valuta tu se davvero siete uniti come tu credi, o almeno come vuoi far credere" severa le risponde la professoressa.

Katy si stava godendo la scena, sapeva benissimo che quel gesto aveva uno scopo: introdurre nel gruppo classe la ragazza nuova. "Potevano pensarci prima, ma meglio tardi che mai" pensa e un cenno di sorriso si presenta sul suo volto.

La professoressa Mighel posiziona gli alunni in relazione alle conoscenze personali: le persone che meno parlano tra loro siedono vicino. Bella tattica.

Katy avverte un sentimento contrario da parte dei suoi compagni classe, ma questa volta, diversamente dal passato, sente di far parte del gruppo, lì al centro accanto ai suoi compagni.

L'ora vola tra la Roma repubblicana e la sua espansione nel Mediterraneo.

La campanella suona e l'uscita non può essere se non elettrizzante poiché Katy ha in programma di passare un pomeriggio in compagnia delle sue migliore amiche: Ronny ed Effe.

Katy si dirige alla fermata del pullman per attendere il mezzo che l'avrebbe portata a destinazione.

Per fortuna questa volta, magicamente, l'attesa non è stata affatto lunga e snervante, la compagnia del suo panino ha giovato sicuramente.

14:15 Ronny: "Verso che ora pensi di arrivare? Avvisami quando devo scendere"

14:16 Katy: "Sono appena salita sul pullman, sta per partire. Penso che tra mezz'ora sono da te, tu sei pronta?"

14:18 Ronny: "Si, sono pronta. Oggi sono uscita da scuola alle 13, quindi sto a casa già da un po'. Ho appena finito di pranzare!!"

14:20 Katy: "Perfetto, a tra poco."

La musica che risuona dalle sue cuffiette accompagna Katy durante il tragitto. È felice.

**nel frattempo**

"Fra quanto tempo viene Katy?" le domanda la madre a Ronny.

"Sarà qui a momenti, però non sale mi avvisa quando devo scendere" puntualizza Ronny.

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