Capitolo 11 - Divisione

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Giuro, il mio cuore smise di battere.

Il silenzio sembrava quasi più assordante delle esultanze di prima. Fissai il signor Potter, che a sua volta fissava la pergamena, come per decidere se fosse tutto reale. Per un momento, provai a convincermi del contrario. Era solo un sogno. Mi ero addormentata dopo la partita, di sicuro, e stavo sognando.

Tutti mi stavano fissando. Potevo sentire il peso dei loro occhi. Non era un sogno. Qualcosa era andato tremendamente, orribilmente sbagliato.

Mi girai verso Albus. "Io non ho... Sapete che io non..."

Al, e Colette dietro di lui, poterono solo fissarmi a bocca aperta. Guardai Wren, che sembrava terrorizzata.

Pouri scosse la testa, perdendo in parte l'espressione sconvolta, e chiamò, "Astra? Fatti avanti, per favore."

"Vai," Wren sussurrò, spingendomi.

Mi alzai lentamente, come in trance. C'era qualcosa di più rumoroso del silenzio che stava iniziando in fondo alla sala. Un ronzio di voci attutite, sguardi rabbiosi. Doveva esserci stato un errore. Il signor Potter avrebbe messo tutto a posto, ne ero certa. E poi sarei tornata dai miei amici, avremmo celebrato Faith tutti insieme, e questi cinque minuti da incubo sarebbero finiti.

Finalmente, raggiunsi il preside. Pouri si accigliò. "Attraversa la porta, prego."

I piedi si mossero senza il mio comando. Non riuscivo a riflettere. Superai il tavolo dei professori, sentendo gli sguardi rabbiosi di quelli a cui stavo antipatica, e quelli confusi di quelli a cui stavo simpatica. Fu quasi un sollievo sparire dietro la porta, anche se non mi andava molto di vedere cosa c'era dall'altra parte.

La stanza era piccola. La luce era molto soffusa, eccetto per il camino acceso proprio di fronte a me. Le fiamme tracciavano i contorni dei tre campioni, che parevano tutti piuttosto imponenti se confrontati con me. Quando la porta mi si chiuse alle spalle, tutti e tre alzarono lo sguardo.

"Uhm... Vogliono farci tornare in sala?" Kirsten chiese, accigliandosi.

Anche Étienne pareva confuso, ma Faith stava scuotendo la testa. "Non ci credo. No. Non puoi... Non può essere..."

"Cosa?" Chiese Ètienne, sempre più confuso.

Il volto di Faith era nascosto nell'ombra, quindi non riuscii a vedere che espressione aveva quando disse, "Astra è sempre coinvolta in tutto... Cioè, insomma, non tutto, ma... Tutte le cose importanti... Qualcosa non torna..." Guardò Étienne e Kirsten. "Non li leggete i giornali? Non vi sembra familiare?"

Prima che qualcuno potesse rispondere, la porta si aprì dietro di me, ed io sentii la voce di Roger Davies, capo dell'Ufficio per i Giochi e gli Sport Magici, che diceva, "La storia si ripete, eh? Come hai vecchi tempi, eh Pot?" Rise mentre la porta si chiudeva, poi sentii qualcuno darmi una pacca sulla spalla, ed eccolo lì, di fianco a me. "Signore e... Signore, permettetemi di presentarvi la quarta Campionessa Tremaghi!"

Faith gemette, borbottando qualcosa di simile a, "Ve l'avevo detto!" Kirsten ed Étienne si limitarono a fissarmi, poi si guardarono l'un l'altra. 

"Molto... Molto divertonte," Ètienne disse, ridendo nervoso. "Sul serio, pourquoi è qui?"

"Sono serio!" Davies esclamò. "Il Calice l'ha scelta, proprio come voi!"

"Non possibile, signor Davies," Kirsten disse, accigliandosi. "Troppo piccola. Non può partecipare."

"Immagino dovremmo fare un'eccezione!" Mi diede un'altra pacca sulla spalla. "Emozionante, non è vero, Astra? E poi ora è troppo tardi per tirarsi indietro, con le regole e tutto, quindi dovrai solo fare del tuo meglio-"

Champions - Star of Gryffindor libro 4 - TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora