Se maya non fosse andata via

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3 x 15 - da minuto 15:18 a 16:51 - La prima parte è la tascrizione di questi minuti della serie

[casa di Maya: cucina, fuori dalla porta d'ingresso, davanti alla porta d'ingresso ,camera da letto]

Maya sta tagliando delle verdure su un'assetta in piedi in cucina e Carina è seduta davanti a lei

Carina: ok per quanto intendi tagliare rabbiosamente davanti a me?

Maya: sto solo tagliando

Carina: mio padre è un bipolare di tipo 1 e il mio dolce fratello minore lo ha, ereditato

Maya: io, stai parlando di te o vuoi creare una sorta di parallelismo. Se parli di te a me va bene ma non ci sono disturbi mentali nella mia famiglia

Carina: con o senza disturbi mentali il cervello umano è geniale e ,subdolo e nasconde tutto ciò che vuole ignorare

Maya: chiaro, quindi parli di me

Carina: quello che voglio dire Maya è che hai una mente geniale e forse credi di essere troppo in gamba per essere in negazione, forse credi di essere troppo in gamba per aver subito degli abusi

Maya: ok io non ho voglia di parlare! (dice alzando la voce e sbattendo il coltello sull'assetta con forza)

Carina: cerco di aiutarti

Maya: non mi ha mai picchiata! (prima che Carina finisca di parlare)

Carina: non è l'unico modo di abusare di qualcuno Maya, neanche mio padre mi ha mai picchiata, non ha mai picchiato mio fratello ma, non per questo non abbiamo subito abusi. L'abuso psicologico e quello verbale, esistono davvero (dice con tono fermo e serio ma anche preoccupato)

Maya: non voglio litigare con te (dice con tono stufo ma cercando di mantenere la calma, ma si vede che è arrabbiata

Carina: neanche io voglio

Maya: allora forse dovresti andare via (dice con tono stufo ma cercando di mantenere la calma, ma si vede che è arrabbiata)

Carina: cosa?! Non è così che si gestisce una lite ma, Maya io, io sono qui per te, non me ne vado. (è preoccupata ed agitata)

Maya: ok, ok, io, vado vado io, io devo, devo andare a correre, quindi vado, vado a correre (esce di casa)

DA QUA  E' INVENTATO DA ME 

Carina rimane seduta sulla sedia con lo sguardo perso a fissare il vuoto

Maya è ferma fuori dalla porta di casa, si vede che è arrabbiata: i suoi occhi sono spalancati e ha il respiro pesante. Continua a pensare a quello che Carina le ha detto. La sua testa parte, comincia ricordare alcuni momenti della sua infanzia e dopo poco li inizia a vedere in modo diverso (flashback).
Il suo cuore batte sempre più velocemente, il suo respiro è sempre più affannoso, le sue mani tremano, e dopo poco una lacrima le riga il viso. Di getto si gira e riapre la porta di casa.

Carina appena sente la porta aprirsi si volta di scatto e vede Maya. Appena capisce in che condizioni è si alza e si avvicina con cautela a lei.

Carina: Maya... (dice con dolcezza)

Maya: lui...tu, (si mette le mani sul collo, i suoi occhi continuano a cambiare traiettoria ), io non.... (dice con fatica)

Maya trema sempre di più, respira sempre peggio e quando Carina si avvicina a lei fa un passo indietro e allunga una mano, sia per scacciarla che per farla avvicinare a se. Continua a sbattere gli occhi, è confusa.

Carina: Ehi, sono qua, sono qua (le dice prendendole una mano e guardandola negli occhi con dolcezza)

Maya la fissa

Maya: tu, tu non lo conosci, tu non sai chi e come è (lascia la mano di Carina e inizia a guardarsi attorno), lui mi ha resa forte e determinata, lui... io non sarei, non sarei nulla se, se lui non (il suo cuore batte così veloce e i suoi respiri sono così affannosi che fa fatica a parlare)

Carina la guarda con tenerezza e preoccupazione. Le sta a due metri di distanza sia per lasciarle un po' di spazio ma anche per farle capire che c'è e che non è sola

Carina: si, si è vero, tu sei forte e determinata perché lui ti ha insegnato ad esserlo. Ma è il modo in cui te lo ha insegnato che non va bene; essere fragili a volte va bene, non è sbagliato essere stanchi, voler riposare, aver bisogno di una pausa. Non è.. (mentre sta parlando Maya continua a tremare e a respirare male e poco dopo cade per terra scoppiando a piangere)

Carina smette di parlare e si piega su di lei stringendola forte, Maya all'inizio si dimena ma poi si lascia cullare da lei. Rimangono così, con Maya che piange appoggiata al petto di Carina.

Dopo un po' Carina nota che Maya si sta addormentando, la fa alzare con calma e la accompagna a letto: la fa sdraiare, le scioglie la coda, la copre, le asciuga le lacrime, le da un bacio sulla fronte e poi si mette di fianco a lei abbracciandola.

Carina: ti amo, non vado da nessuna parte (lo dice sussurrando pensando che Maya stia già dormendo)

Maya: ti amo anche io... hai ragione tu, scusa se ho fatto la pazza (dice con la voce impastata girandosi verso di lei tenendo sempre gli occhi chiusi; poi le lascia un leggerissimo e dolcissimo bacio sulle labbra prima di riappoggiare la testa sul petto di Carina)

Carina è stupita e poi sorride chiudendo anche lei gli occhi continuando al abbracciare Maya.

Se Maya non fosse andata via...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora