Capitolo 19

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 Appena varcò la soglia del suo ufficio, Can decise che Cemal Yilmaz non gli piaceva. Tuttavia cercò di non farsi influenzare da una semplice prima impressione e, dopo essersi presentato, lo invitò ad accomodarsi stringendogli educatamente la mano.

"Mi auguro che il suo viaggio fuori città sia andato bene... era per lavoro, immagino.." lo punzecchiò.

"Anche" rispose conciso Cemal "ascolti, non ho molto tempo, come sa sono molto occupato...perché voleva vedermi con così tanta urgenza?" chiese sostenuto.

Can, che difficilmente si lasciava intimidire, gli rispose a tono: "Sig. Cemal sappiamo entrambi che il suo prezioso tempo solo in minima parte viene impiegato nell'interesse di questa azienda, per cui, se non vuole che la sua sedia salti seduta stante, sarà meglio che cambi atteggiamento..."

Nella stanza calò un silenzio colmo di tensione.

I due uomini si studiarono attentamente, finché Cemal distolse lo sguardo. "Le chiedo scusa sig. Divit. Non era mia intenzione apparire scortese, ma tutta questa situazione mi sta creando un grande stress..."

"Faccio finta di crederle Cemal...Comunque per tornare alla sua domanda, ho voluto vederla perché grazie all'intuito e alla dedizione di sua sorella la Green Cosmetics è riuscita a creare una nuova profumazione ed ora mi aspetto che lei ne curi il lancio sul mercato. Come saprà, questo progetto è finanziato dalla Turkey Cosmetics, che io rappresento, perciò è interesse comune che la campagna pubblicitaria sia un successo..."

"Ho capito. Che budget ho a disposizione?"

"La Turkey Cosmetics non ha posto limiti di spesa ma è sottinteso che prima di partire è necessario stilare un preventivo dei costi e ottenere la loro approvazione."

"Certamente! Mi metto subito al lavoro e quanto prima le farò avere un prospetto dettagliati delle spese."

"Ah quasi dimenticavo" lo fermò Can " c'è una sola condizione: testimonial sarà la modella Melis Demir"

"Ho visto alcune sue foto...una gran bella donna. E' una fortuna averla con noi..." commentò Cemal "Se è tutto io andrei a lavorare nel mio ufficio con Guliz."

"Guliz?" fece eco Can

"Sì la mia assistente"

"A dir la verità, al momento è la MIA assistente" precisò Can "chieda a Sanem di darle una mano."

"La signorina Aydin?...No, no, impossibile" disse Cemal scuotendo la testa.

"Perché?"

"Beh perché lei è...lei è...insomma ha visto anche lei com'è Sanem e poi non ha esperienza in questo campo.." cercò di giustificarsi Cemal.

Can lo fissò disgustato, ma preferì lasciar perdere ed acconsentire alla sua richiesta per non creare inutili dissapori.

"D'accordo si prenda pure Guliz, non c'è problema."

Certo era strano, pensò Can, il sig. Ferit sembrava stravedere per Sanem, mentre il figlio era l'opposto: ne provava quasi repulsione.

Quella sensazione che qualcosa non quadrasse lo perseguitò per tutta la giornata come un tarlo che si era insinuato nella sua mente e di cui doveva assolutamente liberarsi.

Quando arrivò a casa, suo padre si accorse che era preoccupato e distratto e gli domandò cosa ci fosse che lo tormentasse e lui decise di confidarsi.

"Cemal Yilmaz hai detto?" chiese meditabondo il sig. Aziz.

"Sì proprio lui...perché?"

"Se non ricordo male la famiglia Yilmaz, qualche anno fa, ha rischiato un grosso scandalo proprio a causa del figlio maschio..."

Can si raddrizzò sulla sedia, improvvisamente molto interessato ed incitò suo padre a raccontare.

LA MAGIA DELL'IMPERFEZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora