La foresta era di per sé fitta, ma la via che il cacciatore intendeva seguire pareva uno scorcio generoso, libero e privo di ostacoli, in quella selva maledetta. Segnata dal malocchio, come tutte le foreste del continente, dominio di streghe in secoli perduti, i malefici originari e gli echi di rituali arcani erano ancora percepibili. Un odore ineffabile, al di là del sentore di foglie morte e terra, pizzicava il naso del cacciatore e ne impastava la bocca. Il riverbero degli orrori e delle atrocità a cui quella foresta aveva assistito, operati dalle streghe e dai cacciatori durante i secoli delle cacce e delle epurazioni. I cacciatori di Eedwik si erano dati da fare per eliminarle tutte, per allargare i confini della Chiesa, bruciandole e scorticandole, ma la streghe avevano combattuto, rapendo i figli e le figlie degli uomini, costringendoli a servirle, divorando e sacrificando coloro che non si erano dimostrati utili, o che i sudditi dell'Abisso avevano preteso per sé. Non potevano combattere i cacciatori, armati delle loro asce e delle loro lance incendiare, ma potevano inclinarne la volontà, in certi casi fino a spezzarla. Ma le inquisizioni si erano svolte, e col sacrificio di molti dei cacciatori dagli elmi a punta e di molti figli, le foreste erano state liberate. Eppure, nonostante tutto, come la reminiscenza di un incubo durato una notte intera, che dopo anni continua a riaffiorare nella nostra mente, un fetore oscuro e diafano flagellava ancora quelle regioni. Forse un ultimo ricordo, una memoria che odorava di liturgie nere e grida fiammeggianti. I sabba delle streghe e i roghi dei cacciatori, per quanto svoltisi in secoli ricordati solo nelle pagine di libri deperiti pronti a sgretolarsi in polvere, potevano ancora attirare qualcuno. E una creatura rinnegata aveva assorbito quella vestigia mefitica, l'evocazione di un passato perduto. E adesso attendeva, forse la fine della sua condanna, forse la fine del mondo, nella foresta. Il cacciatore l'aveva seguita.
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Il cacciatore nella foresta
TerrorLo foreste non sono mai bei luoghi da visitare di notte. La costante sensazione che qualcosa pesi su quelle tenebre, e prema per uscirne, in attesa del momento più opportuno per trascinarci tra quei lugubri alberi, ci ha sempre fatto desistere dall'...