NOVE

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La giornata è continuata in maniera estenuante. Allenarmi e seguire le lezioni con un bambino annoiato è la cosa peggiore del mondo, probabilmente. Ma non poteva arrabbiarsi con Izuku, dopottutto non è nemmeno colpa sua.
Durante la pausa dell'intervallo l'ha portato un po' fuori, a prendere una boccata d'aria e tutti li guardavano, bisbigliavano che il ragazzo attaccato dai villain fosse lui, quanto provassero pena per lui. E Bakugou non sopportava più quella situazione, quei bisbigli, quegli sguardi troppo pesanti.
"Si può sapere cosa avete da guardare? Cosa c'è di così interessante? Uno di noi, un alunno che sta cercando di diventare un Hero, come tutti noi qui, è stato attaccato da dei Villain senza poter fare niente, senza chiedere aiuto. E voi cosa fate? State lì che lo guardate adesso provando pena. Izuku non è debole, non ha bisogno della vostra pena, della vostra compassione. Quindi smettetela, perchè sinceramente state dando fastidio" gli urla dietro, ovviamente con moderazione sia perchè si trova all'aperto e davanti a tutti sia perchè altrimenti spaventerebbe Deku.
"Che succede qui, giovane Bakugou?"
Si gira verso la voce ed è All Might, che lo guarda abbastanza preoccupato.
"Nulla, All... prof Toshinori" si corregge e lo chiama per il cognome. Izuku non sa e non deve sapere che quello è All Might, si spaventerebbe e ne rimarrebbe traumatizzato, così in accordo con tutti gli insegnanti lui e il resto della classe lo avrebbero chiamato in questo modo, spacciandolo per un professore qualunque. Ma non ha messo in conto che Izuku è sempre stato sveglio, troppo per essere un bambino di 5 anni.
"Kacchan"
"Dimmi Deku"
"Senti ma... in questi anni è spuntato un nuovo Hero? Sai che sono fissato e li conosco tutti, anche perchè ho sempre desiderato di diventare uno di loro, ma come ben sai non posso..." abbassa lo sguardo tristemente.
Si sente male, Bakugou, al pensiero che il suo amico d'infanzia sia stato così male perchè non aveva un quirk e non poteva seguire il suo sogno, ma poi sappiamo tutti com'è andata.
"Perchè questa domanda?"
"Beh..." comincia "non l'ho mai visto, lui" dice mentre alza lo sguardo su All Might, che gli sorride dolcemente e perchè no, anche un po' tristemente.
"Vedi Deku, lui..." cerca le parole, cosa inventarsi. Ma non lo sa proprio, è stato preso alla sprovvista e non era preparato a questa eventuale domanda.
"Lui è un poliziotto, è qui per insegnare agli studenti quanto il lavoro della polizia sia molto utile per gli Hero, quanto è prezioso il loro aiuto" interviene una voce dietro di lui.
Si gira ed è il preside.
"Signor Preside" lo saluta All Might con formalità.
"Topo" lo saluta, invece, lui.
"Kacchan! Saluta con educazione" viene ripreso da Izuku. Lo guarda stranito, confuso e senza parole. Alza il sopracciglio e osserva l'espressione arrabbiata di Deku. Certo è che non si sarebbe aspettato di essere ripreso da un bambino di cinque anni.
"Senti, moccioso. Non ti permetto di riprendermi, chiaro?"
"Sisi, tutto quello che vuoi. Ma devi salutare per bene. Hai sentito no? E' il preside, sii un po' più rispettoso"
"Non mi devi dire quello che devo fare. E' sempre stato così, anche quando eravamo mocciosi. Tu lo sei diventato di nuovo per una tua stupida distrazione, sei solo un'inutile nerd. Quindi non mi faccio dire quello che devo fare da te, un moccioso che manco sa difendersi da solo"
E solo dopo si rende conto di quello che ha detto, di quello che ha combinato. Lo vede sgranare gli occhi e iniziare a piangere.
"Katsuki Bakugou" si gira spaventato verso il preside "sistema quello che hai combinato e sappi che non accetto che gli si vengano dette queste cose, bambino o adolescente. Spero vivamente che non pensi queste cose seriamente e che le abbia dette spinto dalla rabbia che stavi sentendo per essere ripreso da un bambino. Sistema questo e poi vieni nel mio ufficio che ti devo parlare, senza Midoriya." dice, guardandolo poi dargli le spalle e incamminarsi verso l'interno dell'edificio.
Nota che anche All Might se n'è andato e si riconcentra su Deku.
"Deku..." comincia accarezzandogli i capelli, andandosi a sedere sotto un albero "non volevo dirti quelle cose, ero solo arrabbiato. Sai che odio essere ripreso, lo sai meglio di tutti. Non le penso seriamente, non è colpa tua. Sei stato preso alla sprovvista da quei Villain, non sei riuscito a fare nulla"
"Ma c-cosa avrei p-potuto fare? Non ho un quirk, a prescindere non avrei potuto fare niente"
"E invece sei più forte di quanto immagini. Non è solo mia questa scuola, è anche tua"
"I-io vengo alla UA? Com'è possibile?"
"De...Izuku" cambia all'improvviso, notando il suo stupore del tutto normale. Poce volte, se non nessuna, l'ha chiamato per nome "non posso dirtelo, sai che ci sono cose che non posso comunicarti perchè probabilmente ti sentiresti male e poi questa cosa la sappiamo solo io, te ed un'altra persona e se la sentisse qualcun altro sarebbero guai"
"Ah, ma è così segreta?"
"Assolutamente si, e dovresti essere onorato di saperla sai?"
"Uuuh, sono curioso adesso"
"Nerd, frena la curiosità okay?"
"Si" lo vede pensieroso e lui è abbastanza confuso.
"Nerd, che hai? A che stai pensando ora?"
"Kacchan, ma... noi siamo rimasti amici?"
Lo guarda stupito da quella domanda e non sa come rispondere. Come può anche solo pensare di dirgli che in realtà in tutti quegli anni lui lo ha odiato, maltrattato, preso in giro, picchiato, bullizzato.
Sospira e comincia ad accarezzargli i capelli. Si è appena reso conto di tutto il male che ha fatto a quel ragazzo, di tutto il dolore che gli ha causato e ha ancora per la testa la frase che sua madre ha detto la sera prima di andarlo a cercare

"C'è un motivo se ci preoccupiamo così, nonostante lui sia grande e sappia ragionare. C'è un dannato motivo"

Qual'è questo motivo ancora non lo sa, non glielo ha più detto e sarà la prima cosa che chiederà a sua madre appena la vede.
"Kacchan?" si risveglia dai pensieri al richiamo di Deku
"Ecco... abbiamo avuto parecchi litigi, ovviamente a causa mia. Tu mi sei sempre rimasto accanto nonostante il mio continuo urlarti contro, come succedeva quando eravamo due mocciosi. Perciò direi di no, Deku. Non siamo rimasti amici, a causa mia ripeto, ma ci stiamo riprovando adesso. Cioè, io ci sto riprovando, a te non risultava così difficile essermi amico."
"Ah. Vabbè, ci saranno stati dei motivi per urlarmi dietro, no?"
"In realtà no. Non c'erano, volevo solo dimostrarti che io ero il migliore e che tu non eri nessuno"
Lo vede stupirsi, ma poi ridacchiare.
"Cos'hai da ridere, nerd?"
"E' la stessa cosa che fai con me. Nel senso, facevi? Mi mette così confusione sentirti parlare e parlare io stesso al passato, perchè non è passato il tempo, non che io ricordi. Comunque... lo facevi anche da piccolo, Kacchan. Mi urlavi addosso perchè volevi dimostrarmi che tu fossi migliore di me in qualsiasi cosa facessimo. Quindi presumo sia normale il mio continuare a starti vicino anche quando siamo cresciuti, perchè credo di essermi abituato a questo tuo comportamento, Kacchan, e quindi è altrettanto normale che per me non risulti difficile esserti amico"
Lo guarda stupito dal ragionamento che è riuscito a fare e che trova molto logico. E quindi si spiega molte cose: il non allontanarsi di Izuku da lui, il continuare a cercare di parlargli, il continuare a cercarlo e basta.
"Io... io non so che dire"
"Ormai il passato è passato, no? Me lo dici, o dicevi dipende dai punti di vista, ogni volta che piango perchè mi succede qualcosa, come il cadere in una pozzanghera l'altro giorno. Mi hai detto <è passato nerd, ormai sei caduto. Cosa vuoi fare? Continuare a piangere perchè sei caduto o reagire in qualche modo e andare a casa a cambiarti? Il passato è passato>"
Se lo ricorda.
Si ricorda quel giorno: erano usciti per andare a giocare, ma il giorno prima aveva piovuto quindi era pieno di pozzanghere. Izuku, maldestro com'era, era inciampato ed era caduto di faccia dentro ad una ed era scoppiato a piangere. Si era ritrovato a dover consolare il nerd e riaccompagnarlo a casa a cambiarsi. Certo, non aveva perso tempo poi a prenderlo in giro per non riuscire nemmeno a camminare.
Gli sorride e gli accarezza i capelli.
Si sorprende di come ha con il nerd un rapporto così stretto e non si sente nemmeno male, anzi. Gli piace avere col nerd questo tipo di confidenza.
"Okay. Adesso finiamola con i ricordi e torniamo dentro. Sei pur sempre un moccioso e fa abbastanza freddo. Hai sempre sofferto il freddo e se ti ammali ti ammazzo nerd"
"Quanto gentile"
"Anche troppo"
E prendendolo in braccio, si avvia dentro contento di quella conversazione appena avuta.
Adesso sa come comportarsi col nerd, appena ritornerà se stesso

Baby || BakudekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora