Capitolo 27.2: Non si torna indietro

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Dopo la notte appena trascorsa, sono sempre più convinto che vendere la barca sia la scelta migliore

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Dopo la notte appena trascorsa, sono sempre più convinto che vendere la barca sia la scelta migliore. Resto ancora un po' nel salotto di Sanem, guardando il divano che ha ospitato i nostri sogni questa notte e, alzando lo sguardo, noto l'ora. Mi rendo conto che è ora di andare e prepararmi per il mio appuntamento. Così, indosso gli occhiali ed esco da casa di Sanem, con in mente solo le immagini dei momenti della notte appena trascorsa, la più bella da quando sono qui. 

Attraverso il giardino a passo svelto, dirigendomi verso casa e d'un tratto, dopo pochi passi, sento il suono del mio cellulare invadere il silenzio di quel luogo, in cui è appena iniziato un nuovo giorno. Notando il nome sul display, rispondo immediatamente: è Volkan il detective. «Pronto!» esordisco, in attesa di scoprire le novità, mentre un cane mi viene incontro per farsi accarezzare. «Salve signor Can. Sto ancora investigando su tutto, ma volevo condividere con lei uno sviluppo» dice e, a quelle parole, una sorta di preoccupazione inizia a farsi strada in me. Che sia finalmente giunta la fine di questo incubo? 
«Certo, ti ascolto!» rispondo, trattenendo il fiato senza neanche accorgermene, poiché curioso di sapereogni cosa.
«L'uomo in questione, è una persona molto riservata, non ho visto mosse sbagliate da parte sua. Ma quello quello che mi risulta alquanto strano, è che non ha amici e nemmeno un lavoro. L'unico libro sul quale sta lavorando è quello della Signora Sanem» dice e tutto questo, sembra davvero molto strano.
Guardo intorno a me, timoroso che qualcuno possa ascoltare questa conversazione così importante mentre, il Signor Volkan continua a parlare.
«Di recente non ha lavorato ad alcun progetto e ieri sera, ha parlato con una donna» aggiunge e più ascolto le sue parole, più ho la conferma di quello che ho sempre pensato su Ygit. È un editore e, a detta sua, anche molto affermato. Eppure sta lavorando solo ed unicamente al libro di Sanem e questo, non mi piace affatto. A quelle parole, la mia mente elabora molte ipotesi, tra cui anche una possibilità che stia prendendo in giro la mia Sanem.
«Come si chiama?» chiedo, sperando che magari possa conoscere la donna in questione. «Non so chi sia. Non'appena riuscirò ad identificarla, le farò sapere!» risponde, rassicurandomi in qualche modo.
Ammetto di essere un po' deluso, poiché speravo di riuscire a scoprire subito l'entità della donna che era con Ygit, per poterlo incastrare e mettere fine una volta per tutte, a questa lunga e brutta storia.
Ma bisognerà attendere ancora per un po' e se qusto servirà per portare a galla la verità e farla scoprire a Sanem, aspetterò.
«Va bene, grazie mille. Aspetto informazioni da parte sua, allora!» rispondo. Volkan mi saluta, con la promessa di risolvere quel mistero che aleggia attorno alla figura di quell'uomo che è stato capace di togliermi ogni cosa, di portarmi via lei.

Dopo aver messo giù la telefonata cammino verso casa, chiedendomi chi possa essere la donna di cui parlava Volkan.
Torno a casa a passo svelto, cercando di mettere da parte almeno per adesso quella domanda a cui presto troverò risposta.
Oggi è il gran giorno. Venderò la mia barca e devo ammettere che non sento alcun rimpianto nel farlo.
Certo, ho vissuto momenti indimenticabili insieme a quella che ho sempre definito un'amica fidata, ma anche tanti, forse troppi, momenti bui. Ma ho scelto di restare, di non allontanarmi mai più da lei, la mia Sanem e se un giorno dovessi mai riprendere il largo, non sarò solo. Mai più.

GOCCE D'AMBRA (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora