Era il maggio 1962 in un paesino montano francese chiamato -Tulle-abitavano Rose, una ragazzina di 12 anni, e sua madre Bernice, una donna gentile e premurosa.La casa aveva un giardino con siepi potate ogni una, due settimane. Rose amava giocare ,stendersi e riposarsi in quel bellissimo giardino, uno giorno mentre la bimba giocava venne chiamata dalla mamma per rimettere a posto la sua disordinatissima camera come solo una ragazzina poteva tenere.Rose entrò in casa con la madre furiosa poiché Rose lasciava sempre la camera in quel modo infatti la camera era piena di vestiti sparsi dappertutto scarpette messe su mobili che servivano per tenere tutt'altro e il letto disfatto ormai dalla sera prima.Una volta messo tutto apposto la bambina salì in soffitta ,il cui accesso era sopra la parete destra della camera , per prendere alcuni giochi con cui il pomeriggio seguente avrebbe giocare in compagnia della sua amica Dabhe. i giochi erano dentro a questo baule insieme a tutti quei libri che in nonni le regalavano ad ogni festività ma che a lei non piacevano e quindi li teneva li sotto un pezzo di tovaglia strappato e impolverato.La bambina non entrava da tempo in quella soffitta infatti si fece un giro per la fatiscente Colombaia, tra polvere e germi di qualsiasi tipo e origine non trovò quasi niente ma solo cose inutili come vecchie foto ,cornici rotte e sovenier provenienti da non si sa quali viaggi sconosciuti in terre lontane.Rose si stufò di cercare qualcosa di interessante in quel polveroso sottotetto quindi tornò al suo obiettivo principale cioè quello di prendere i giochi per il pomeriggio seguente quindi si diresse verso il baule e cercò di aprirlo ma invano poiché era bloccato la un libro incastrato nella legatura dell'apertura allora ,data la sua impazienza, forzò l'apertura.Ci riuscì ma fece cadere un libro che si aprì sul pavimento,Rose lo esaminò con la vista e vide che era un libro senza alcun tipo di testo e pagine tutte bianche , il libro aveva una copertina sporca ricoperta di solchi è un pezzo di lucchetto staccato che molto probabilmente lo chiudeva.Era veramente strano,Rose l'aveva visto una volta in mano del nonno prima della sua scomparsa ma i pensieri della ragazza vennero stoppati dal innalzamento di un polverone nero che la avvolse e in uno schiocco di dita la bambina sparì.Tutto era silenzioso non si muoveva neanche un chicco di polvere ,tutto si era fermato, su quel libro maledetto incominciavano a scriversi delle frasi di cui la prima pagina recitava:La bambina si svegliò su un campo di girasoli....
ARRIVO AD AZGHEDA
Rose si risvegliò in un campo di girasoli, un campo enorme, sarà stato lungo quasi un chilometro.La ragazza si sentì disorienta, la testa le girava come una trottola l'odore dei girasoli era talmente forte che si poteva sentire anche a chilometri di distanza, tutto era perfetto ma la bambina era spaventata non aveva mai visto quel posto allora incominciò ad urlare -"Mamma dove sei!,Mamma"- ripeteva piangendo.Molti pensieri le assalivano la testa come ad esempio come aveva fatto ad arrivare lì, perché non era più nella sua soffitta ma tutto questo venne distratti dal profumino delizioso proveniente da una casetta alla fine del campo , sembrava l'odore delle frittelle che la madre faceva ogni domenica.Rose incuriosita da quel sublime odore anche se un po' coperto da quello dei girasoli si incamminò verso la casetta isolata.Nel cammino vide un cartello ricoperto di muschio con scritto "chi entra ad Azgheda non esce più", in questa campagna immensa vi erano boschetti sparsi qua e là è un fiume pieno di rane e pesciolini dai mille colori ma questo ancora non bastava a colmare la sensazione di stranezza e paura che Rose provava.Dopo circa 20 minuti di camminata fermandosi qualche volta ad osservare il magnifico paesaggio la bambina arrivò davanti alla porta principale della casa, era tutta rotta, anche solo un soffio di vento poteva aprire.La casa sembrava disabitata, era tutto sotto sopra , vi era un quadro che rappresentava una specie di uomo con delle corna e le gambe di un cavallo una specie di centauro.Rose non capiva da quale parte della casa provenisse l'odore ma era certa provenisse da lì, incominciò a ispezionare la casa ,vi erano 3 stanze:una cucina; una camera da letto e un bagno.La cucina era formata da due mensole dove vi erano piatti sporchi e quasi tutti rotti, i fornelli erano formati da due pietre focaie e dei bastoncini al disopra di questi strani fornelli vi era una pentola da cui proveniva l’odore misterioso ma Rose non fece in tempo a aprire il coperchio che un rumore bruscò interruppe la sua perlustrazione.Il rumore proveniva dal granaio affianco alla casa,la curiosità della bambina era implacabile così andò a controllare.Per arrivare al granaio bisognava passare per un corridoio pieno di ragnatele sporcizia e rimasugli,rottami di vario genere.
Rose arrivò alla porta del granaio,era la porta più bella della casa non era rotta e neanche sradicata dai cardini.La ragazza era dubbiosa sul fatto di aprirla o no perché una parte della sua coscienza le diceva di farlo e scoprire cosa ci celasse all’interno e da dove provenisse quel rumore,l’altra,invece, diceva che doveva solo pensare ad uscire da lì e andarsene il più veloce possibile.Ma la sua mente e il suo corpo senza che lei lo volesse aprì spalancando la porta,davanti a se non vi era niente ma al lato sinistro del granaio vi era una montagnetta di foglie e legnetti rotti.Rose spaventata ma allo stesso tempo curiosa avvicinò la sua mano verso la montagna anomala,non l’avesse mai fatto,dalla punta spuntarono due corna è uno calcio di cavallo disfece tutto ed il granaio si riempì di rimasugli naturali.Davanti alla ragazza apparve un centauro non troppo alto ma più spaventato di lei.Il centauro ripeteva
-“chi sei,perché sei qui?”-“come hai fatto ad entrare?!”-con voce spaventata e tremendamente profonda.Continuò così per ore fino a quando Rose rispose-“sono Rose,Rose william..tu chi sei?”-
-“Non ho mai sentito parlare di una razza di nome “Rose”,
Comunque io sono Lusir,il centauro della campagna.”-
-“Lusir,ma dove siamo?”-
-“Razza Rose,noi siamo ad Azgheda”-
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Azgheda
FantasyUna bambina di nome Rose ,un giorno, giocando nel giardino di casa della madre in un piccolo paesino montano francese ,tulle, vide un ombra passarle accanto ma prima che se ne potesse accorgere troppo la madre la chiamò per sistemare la sua camera d...