Capitolo 22

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 Can aveva scoperto la verità, ma questo non lo faceva sentire meglio, tutt'altro! Si chiedeva come avrebbe fatto, adesso, a guardare Sanem e far finta di nulla...C'era però ancora una persona con la quale voleva parlare.

Prese il coraggio a due mani e si recò dal padre di Sanem. Fortunatamente era in casa.

"Buongiorno, sono Can Divit" si presentò " lavoro con sua figlia alla Green Cosmetiscs..."

Il sig. Nihat impallidì: "E' successo qualcosa a Sanem?" chiese terrorizzato.

"No, no" si affrettò a rassicurarlo Can "Sanem sta benissimo, ma io avrei bisogno di parlare con lei.."

Il sig. Aydin lo squadrò da capo a piedi, poi si fece da parte e lo invitò ad entrare.

"Lei non è il revisore? Quello arrivato da Londra?"

Can sorrise: "Sì sono io, ma a dir la verità sono di Istanbul. Mi sono trasferito a Londra per motivi di studio e di lavoro."

"Perché vuole parlare con me? Non capisco..."

Can lo guardò imbarazzato. Sapeva che la questione era estremamente delicata e che lui non aveva alcun diritto di intromettersi, anzi, se fosse stato sbattuto fuori se lo sarebbe anche meritato, ma l'istinto gli suggeriva di andare avanti, così rispose. "So tutto dell'incidente di sua figlia..."

A quelle parole vide il padre di Sanem curvare le spalle come se un enorme peso gli fosse piombato addosso: "Chi glielo ha detto?"

"In realtà nessuno. Sono venuto a saperlo quasi per caso...mio padre è il giudice Divit..."

"Ahh... il giudice che si occupò del caso...capisco.." disse il sig. Aydin " e cosa vuole sapere da me?"

"Perché non ha sporto denuncia contro Cemal Yilmaz?"

"Sembra che la mia coscienza sia venuta a presentarmi il conto...Si sieda sig. Divit. Lei ha figli?"

"No!"

"Sanem è stata la mia gioia e quella di mia moglie. L'abbiamo tanto desiderata ed è arrivata dopo un aborto, quando ormai avevamo perso le speranze. L'abbiamo cresciuta con tanto amore, cercando di non farle mancare nulla, nel rispetto dei più autentici valori morali. Sua madre le ha trasmesso la passione per la danza e Sanem l'ha fatta diventare la sua ragione di vita. Quando mia moglie è morta è stata quella passione che l'ha aiutata a superare il dolore. Poi è accaduto l'incidente ed io....io non potevo perdere anche lei...ma non avevo i soldi per pagare tutte le operazioni di cui aveva bisogno. Avevo venduto tutto quello che avevo per sostenere le cure di mia moglie, mi rimaneva solo questa casa...così accettai l'offerta di Ferit Yilmaz... Sanem non è tornata quella di prima, ma l'alternativa sarebbe stata la sedia a rotelle ed io non me lo sarei mai perdonato... Per quanto deprecabile, se tornassi indietro, mi comporterei allo stesso modo!"

Il sig. Nihat smise di parlare, aspettando un commento da parte di Can che domandò: "Perchè non ha detto nulla a sua figlia?"
"E per quale motivo avrei dovuto farlo? Il rancore rovina l'animo sig. Divit e può sfociare nell'odio e l'odio non porta mai nulla di buono. Sanem, fortunatamente, non ricorda niente dell'incidente, perché avrei dovuto farle rivivere qualcosa che Allah aveva deciso di farle dimenticare?"

Can non seppe rispondere e così l'altro continuò: "So bene che Sanem non è felice, ma sono certo che un giorno incontrerà qualcuno che l'amerà nonostante tutto e la farà sorridere di nuovo. Allah è troppo misericordioso per far sì che una creatura così bella rimanga da sola..." e poi aggiunse "C'è altro che vuole sapere sig. Divit?"

Can scosse il capo.

" Allora mi permetta di farle vedere una cosa..." Ciò detto si alzò e accese il televisore.

La stanza si riempì della musica de "Il lago dei cigni" e sullo schermo comparve Sanem che cominciò a danzare. Can ne rimase rapito all'istante e comprese di cosa parlava il sig. Aydin quando si riferiva alla bellezza di Sanem: era una bellezza che nasceva dal cuore e si propagava all'esterno, come una luce che si accendeva quando cominciava a ballare e la faceva risplendere.

Quella luce era ancora in lei e lui, anche se per un breve attimo, l'aveva vista quella sera in palestra e se ne era innamorato!

Quando il filmato finì il sig. Nihat si rivolse a lui: "Adesso capisce cosa intendevo sig. Divit?"

"Perfettamente e ha la mia parola che Sanem da me non saprà niente " rispose, anche se non farò nulla per proteggere Cemal pensò tra sé e sé.

LA MAGIA DELL'IMPERFEZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora