Era un fresco Lunedì mattina invernale a Londra, facevano all'incirca 10 °C e Alfred un modesto ragazzo di 17 anni stava aspettando l'autobus che lo avrebbe portato a scuola, come d'altronde accadeva tutte le mattine.
Arrivò a scuola 2 min prima dell'apertura dei cancelli, ma nonostante ciò gli vennero fatte comunque storie
da parte del bidello Mario, che però riuscì a convincere e lo fece entrare.
Ora dopo ora la figura che sedeva dietro la cattedra e che deteneva tutto il potere nella stanza cambiava e nessuna di quelle facce, belle o brutte che erano, erano il professore preferito di Alfred infatti quel giorno avrebbe dovuto aspettare fino alla fine della giornata per poter vedere il suo professore di Storia, il professor Di Angelo.
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Finalmente dopo ben 5 ore di attesa, era arrivato il momento per Alfred di incontrare il suo professore preferito. Come ogni Lunedì mattina il professor Di Angelo indossava dei semplici jeans, una camici a quadri e un cappotto nero, il tutto accompagnato da un berretto a bombetta, tipico della popolazione londinese. È anche vero che come prima impressione dava quella del barbone ma, più lo si conosceva e più diventava un modello da seguire, o almeno questo era quello che era successo e continuava a succedere ad Alfred, gli bastava guardarlo che subito gli strappava un sorriso.
Iniziò a spiegare storia che, per come la spiegava lui, sarebbe rimasta semplice anche per una gallina; riusciva a metterti in testa ogni singolo evento importante o insignificante che sia ma dopo aver assistito ad una sua lezione potevi vantarti di conoscere la storia. Un'ora in sua compagnia non era mai abbastanza e passava più veloce di una cometa nel cielo. Anche quel Lunedì di scuola finì e ad Alfred non restò he tornarsene a casa.
Tutto sembrava tranquillo nella via di casa, Alfred stava ascoltato la musica con le cuffie e teneva le mani nelle tasche per non farle diventare due ghiaccioli, era ormai vicino, mancavano pochi isolati e si sarebbe potuto sciogliere fino a che non lo vide, un uomo, anziano, aveva all'incirca 70 anni, camminava a passo molto lento e nel frattempo parlava da solo, inizialmente Alfred penso che fosse un'altro pazzoide ubriaco all'una di pomeriggio ma più si avvicinava è più si smentiva. Riusciva a malapena a capire ciò che diceva, quando furono a pochi passi il vecchio si lanciò su di lui che quasi perse l'equilibrio, lo fissò negli occhi con uno sguardo vuoto che avrebbe messo l'ansia a chiunque, Alfred sentiva le mani del vecchio tremare sulle sue spalle, probabilmente per il freddo, ancor prima che Alfred dicesse qualcosa l'uomo iniziò a parlare. Pronunciò parole incomprensibili ad Alfred,molto probabilmente appartenevano ad un'altra lingua, ma in quel marasma di vocaboli incomprensibili un'unica parola venne distinta da Alfred, un numero, 4.
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I Quattro Elementi
FantasyÈ nel giorno del suo 18 compleanno che Alfred scoprirà di possedere il potere dei 4 elementi e che spettera a lui decidere il destino del mondo...