Nine.

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NIALL'S POV

Alzai la testa dal cuscino per guardare l'ora, erano le quattro del mattino.

Lasciai cadere la testa a peso morto sul cuscino, poi guardai a destra.

Dei capelli piastrati biondi platino mi solleticavano la spalla.

Pensai alla sera prima e risi leggermente. Era una ragazza davvero bella, forse di carattere un po' instabile ma comunque dolce. E poi ci sapeva fare, e come ci sapeva fare.

Cercai di riprendere sonno ma niente, non avevo voglia di restare in quel letto evidentemente.

Pian piano mi rivestii, le accarezzai i capelli e uscii dalla stanza cercando di non farmi sentire.

La notte era senza stelle e fredda, attaccai il riscaldamento molto alto, sono sempre stato un tipo freddoloso più delle ragazze, e iniziai a guidare verso casa.

Mi venne in mente Asia, non so per quale strano motivo. Era stata lei a dirmi che dovevo buttarmi, dire a Viola tutto quello che volevo dirle e ci aveva azzeccato.

Però quella notte, quando me lo disse, sembrava turbata. Per non parlare della mattina dopo, e del casino dopo scuola! Io non la capisco quella ragazza.

Ho sempre avuto un debole per lei, l'ho vista crescere e le abbiamo fatte tutte insieme, anche insieme agli altri ovviamente.

Però è sempre stata la mia piccola, sono abbastanza geloso di lei.

Se potessi la rinchiuderei in un castello di nuvole in cielo in modo che nessuno la tocchi o le faccia del male.

Da piccola glielo dicevo sempre, anche se lei non sembra ricordarsene.

Avevo un rapporto speciale con lei, non come quello che ha con Harry, ma quasi.

Ero arrivato a casa ormai e silenziosamente aprii la porta.

Buttai la giacca sul divano e iniziai a salire le scale. A metà scalinata però mi ricordai di aver lasciato il telefono nella tasca della giacca con la sveglia programmata per le 6:00 quindi corsi giù a prenderlo.

Una volta in camera lasciai cadere i vestiti per terra e posai il telefono nel comodino.

Uscii dalla stanza ed entrai pianissimo in quella di Asia.

Mi avvicinai piano al letto e la vidi rannichiata su se stessa, di lato, con alcune ciocche di capelli sul viso.

Giuro che era adorabile.

Mi avvicinai e le sfiorai una guancia con le dita, per non svegliarla.

"Sogni d'oro, piccolina"

Sussurrai, forse mossi solo le labbra, le baciai la testa e molto silenziosamente sgattaiolai fuori dalla sua camera.

Entrai in camera mia e mi buttai a peso morto sul letto.

Lo facevo ogni sera, anche se lei suppongo non se ne sia mai accorta. Mi faceva stare tranquillo, sapevo che lei era lì, nella porta accanto alla mia e stava bene.

Se lei avesse chiamato, io sarei stato lì ad aiutarla, subito.

Anche se la maggior parte delle volte che mi chiamava era perchè vedeva un ragno o un'ape era entrata.

Ma dato che pure io sono terrorizzato da quegli insignificanti e schifosi esseri, ci nascondevamo nel letto dietro ai cuscini e chiamavamo Liam.

Quei momenti erano stupendi, ridevamo come uno schifo e adoro vedere lei ridere, ha una risata più contagiosa dell'ebola, giuro.

Le prime volte che non sapevamo chi chiamare, chiamavamo Zayn ma abbiamk scoperto che è peggio di noi. Fa di quegli acuti che aiuto.

Per non parlare degli altri due, Harry e Louis, pff due ragazzine.

Quindi ci restava da chiamare Liam, che per nostra fortuna non è terrorizzato quanto noi.

Comunque.

Forse era pazzia o solo una piccola ossessione, ma dovevo per forza assicurarmi che era tutto apposto.

Forse era anche per questo che non riuscivo a dormire fuori casa, quindi neanche da Viola.

Tutto questo da quel maledetto incidente. Non è più lo stesso, lei non è più la stessa.

Le prime sere, apenna decidemmo di vivere tutti qui insieme per mandare giù più velocemente l'accaduto, la sentivo singhiozzare. Non chiamava nessuno, neanche Harry perchè, come mi diceva, si sentiva stupida a piangere e piangere.

Allora andavo lì, mi stendevo con lei e le accarezzavo la testa e lei si addormentava quasi subito.

Preso da questi pensieri poi, mi addormentai.

**

ASIA'S POV

La sveglia suonó come al solito alle 6:30, dopo un po' saltai giù dal letto e mi vestii.

Non so con quale coraggio mi misi una gonna ma non importa, presi la borsa e saltellai giù dalle scale.

Entrai in cucina e mi avvicinai verso il frigo quando vidi Niall.

"Piccolina!" sorrise addentando un biscotto.

Aspetta, ma tu non dovevi essere dal genio incompreso lì, la troietta, no?

"N-Niall, maa.. Viola?" Aprii il frigo e presi il cartone di succo.

"Non avevo voglia di dormire da lei, e poi non mi andava di lasciarti andare a scuola da sola.." Presi un bicchiere versandoci il succo dentro.

"Uh, grazie allora" sorrisi.

Portai il succo alla bocca, quando finii di bere mi avvicinai al bancone per poggiare il bicchiere.

"Oh ma come siamo belle!" si alzò per avvicinarsi.

Che cosa stai facendo.

"Uhg che.. che, grazie." Arrossii, porca miseria mi sentivo bollire.

"Eh, ora sei ancora più bella." Si rese evidentemente conto del mio rossore e mi accarezzò una guancia.

Mi limitai a sorridere mentre lui si avvicinava, cosa stava facendo?

Lo vidi avvicinarsi ancora di più fino a quando le sue labbra si posarono su una mia guancia.

"Dai, ti porto a scuola, muoviti." Mi sorrise, ero paralizzata, non era la prima volta che mi faceva un complimente del genere, succedeva spesso ma ultimamente avevo una reazione un po' strana.

Sorrise al vedermi immobile e mi resi conto di aver tenuto il respiro, quando lasciai uscire l'aria dalla bocca lui scoppiò a ridere. "Sei adorabile"

Lo vidi poi uscire dalla porta e sorridermi dalla finestra mentre si avviava verso la macchina.

Mi lasciai cadere sulla sedia, mi portai le mani agli occhi. Porca miseria io prima o poi muoio. Maledetti ormoni. Vaffanculo.

Lullaby. {n.h}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora