La Turkey Cosmetics accettò in toto il preventivo della campagna pubblicitaria e fu lei stessa, senza che Luke spingesse in tal senso, a chiedere a Can di rimanere per vigilare che non ci fossero sforamenti nelle spese. Avrebbe dovuto essere lui ad autorizzare tutti i pagamenti e questo gli avrebbe dato la possibilità di tenere sott'occhio anche Cemal, cosa che non gli dispiaceva affatto. Era arrivato il momento che qualcuno lo facesse rigare dritto e gli facesse capire che essere socio non significava avere il diritto di fare tutto ciò che voleva.
Ma l'avvio della campagna significava anche l'arrivo di Melis e fare i conti con il proprio passato e con quello che ancora provava per lei o, che credeva di provare, perché, si disse Can, forse quello che ancora lo legava a lei era solo l'idea di quello che avrebbero potuto essere insieme e che invece non erano stati, perché lei non lo aveva voluto. Una sorta di nostalgia che non aveva niente a che fare con l'amore.
In azienda, intanto, grazie a Leyla che si era confidata con Guliz, la notizia che tra il sig. Divit e la modella Demir ci fosse stato del tenero si era diffusa a macchia d'olio e la curiosità per il loro rincontro cresceva giorno dopo giorno e qualcuno scommetteva, persino,su un loro possibile ricongiungimento.
"Sono fatti l'uno per l'altra" dicevano, "ma non li avete visti quanto sono belli?", "formerebbero una coppia perfetta", "lei è una donna stupenda, di gran classe...chi mai potrebbe resisterle?" e così via.
Sanem cercava di ignorare tutte quelle chiacchiere, fingendo che non le interessassero, ma in privato aveva fatto anche lei le sue ricerche.
Sul web non aveva trovato nulla su loro due, segno che la loro relazione risaliva a prima che Melis diventasse una modella famosa, ma dalle fotografie che aveva visto non poteva negare che fosse di una bellezza disarmante. Qualunque altra donna risultava insignificante accanto a lei; non valeva neppure la pena provarci, pensò Sanem.
Quel breve attimo che aveva vissuto con Can era stata una brevissima parentesi, un errore, come aveva detto lui. Avrebbe fatto meglio a dimenticarsene al più presto e a non attribuirgli nessuna importanza, perché semplicemente non ne aveva.
E tuttavia, ogni volta che doveva recarsi nel suo ufficio, sentiva il cuore fare le capriole nel suo petto e le gambe tremarle e, per quanto si sforzasse, non c'era modo di controllare ed evitare quell'onda di emozioni che la sommergeva. Quando, poi, si rendeva conto che le sue erano solo futili fantasie, si lasciava prendere dallo sconforto ed allora trovava rifugio nell'unica cosa che non l'aveva mai tradita: la danza. Si recava in quella piccola sala che Osman aveva dedicato a lei e, lì, si lasciava andare: lasciava che la musica guidasse il suo corpo, che liberasse la sua anima e la proiettasse in un mondo libero da ogni ingiustizia e dolore!
"Ecco Sanem, puoi portare queste fatture e questi ordinativi di pagamento in contabilità..." le stava dicendo Can riportandola bruscamente alla realtà.
"Va tutto bene? E' da qualche giorno che ti vedo distratta..." aggiunse poi in tono gentile, scrutandola attentamente.
Quanto avrebbe voluto dirgli che no, non andava tutto bene, che quell'allontanamento da lui la stava torturando, ma nulla di ciò uscì dalla sua bocca.
"Sì, sì è tutto a posto...sono solo un po' stanca, non si preoccupi sig. Can"
Ma questa volta lui non si lasciò convincere. "Ascolta Sanem, perché questa sera, dopo il lavoro, non andiamo a mangiare un boccone insieme e chiacchieriamo in po'?...Come colleghi...che ne dici?.
Lei lo guardò sorpresa e combattuta, senza rispondere e Can sfruttò quella sua indecisione per insistere: "Non c'è nulla che devi temere da me Sanem. Voglio solo parlare e, magari, riusciamo finalmente a chiarire tutti i malintesi che ci sono stati fra di noi...ci terrei tanto...per favore!"
Che male poteva esserci, pensò Sanem, in fondo non era un vero appuntamento.." Va bene!" ripose.
"Perfetto! Ci troviamo all'ingresso alle 18.00 e usciamo insieme. Conosco un posto qui vicino dove fanno dei panini davvero gustosi!"
Sanem sorrise: "Sì lo conosco anch'io, ma è meglio se ci incontriamo direttamente lì...non voglio che in ufficio si spettegoli. Stanno già chiacchierando abbastanza su..." appena si rese conto con chi stava parlando si bloccò portandosi una mano davanti alla bocca.
"Su...." la incitò Can.
Ormai la frittata era fatta! "Su di lei e la signorina Demir!" confessò imbarazzata Sanem
"Ahhh capisco...e immagino che questa storia sia stata diffusa da Leyla.."
Sanem non rispose così lui continuò: "E' vero, io e Melis siamo stati insieme, ma è accaduto anni fa, quando ancora frequentavo l'università. E' tantissimo tempo che non ci vediamo e che non abbiamo nessun tipo di contatto"
"Non deve darmi nessuna spiegazione sig. Can"
"Lo so ma volevo che tu lo sapessi. Non voglio che ci siano più equivoci tra di noi, Sanem!"
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LA MAGIA DELL'IMPERFEZIONE
RomanceOgnuno di noi ha qualcosa che lo rende unico. Spesso questo qualcosa è invisibile agli occhi e sfugge a un primo sguardo, abituato a cercare la perfezione e dove non la trova non si sofferma, passa oltre perdendo così, il più delle volte, la vera be...