Episodio 8

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ANNA'S POV

Mi unii con lui a tavola e iniziammo a pranzare in silenzio.

Dopo che sparecchiammo ci dirigemmo nel soggiorno e lui prese la parola:

- Domani inizierai i tuoi studi, che indirizzo avevi scelto inizialmente? -

- Avevo scelto il liceo scientifico per poi prendere il dottorato in medicina e diventare una dottoressa, erano questi miei propositi -

- Una dottoressa? Perché? - chiese curioso lui.

- Per curare le malattie come la tua -

- È una bellissima idea, ma vorresti diventare una detective e lavorare nella mia squadra? Dopotutto sai come agisce un ladro o un assassino -

Rimasi sorpresa dalla sua proposta:

- È vero, so come agiscono però non so se sarò capace di fare delle deduzioni logiche -

- Possiamo sempre provare, no? Sto cercando di risolvere un caso e ho qui una foto del criminale, sai dedurre qualcosa? - mi chiese passandomi una foto che ritraeva un uomo.

Io lo osservai scrupolosamente e la mia mente fu già al lavoro: snocciolai tutte le sue caratteristiche, anche quelle che un qualsiasi investigatore non avrebbe notato,e Alec ne rimase stupito.

- Vedi? Sei portata per questo lavoro e non serve che tu diventi una dottoressa per curarmi perché conosci già tutto - mi disse lui sorridendomi.

- Allora domani inizierò il tuo stesso liceo? -

- Sì, fino al diploma, poi frequentrai un università nel corso di criminologia e infine ti unirai alla mia squadra -

Quello stesso pomeriggio Alec mi accompagnò ad acquistare i libri per il mio studio e poi, siccome era una bella serata, cenammo in un ristorante vicino casa; sembrò un appuntamento ma in realtà fu solo una semplicissima cena tra migliori amici (?), ancora non sapevo bene che cosa fossimo.

Dopo che cenammo tornammo a casa e io mi diressi in camera mia per prendere dal mio armadio un pigiama abbastanza pesante visto il clima ancora freddo di Londra; una volta preparata mi distesi nel mio morbido letto e caddi immediatamente tra le braccia di Morfeo.

ALEC'S POV

Lei si sdraiò nel suo letto e a me  parve un piccolo angelo con le ali spezzate, e a quel pensiero il mio cuore accelerò il suo battito: quella volta non fu la mia aritmia, no, quella volta fu la sua bellezza a farmi battere velocemente il cuore. Seppi che quel mio sentimento così forte, una volta o l'altra, mi avrebbe portato alla morte ma non ci potei fare niente.

Le lasciai un piccolo bacio sulla guancia, come facevamo da bambini, e mi sdraiai nel mio letto solo.

ANNA'S POV

Mi trovai nel mio mondo dei sogni quando la voce di Alec mi svegliò di soprassalto e mi diressi nella sua stanza: stava chiamando il mio nome nel sonno con una faccia sofferente.

Cercai da tutte le parti lo stetoscopio per ascoltare il suo battito cardiaco e una volta trovato me lo misi nelle orecchie: il suo cuore andò veloce come un treno e io, come imparai da Lilith e Leonard, presi una piccola siringa con dentro un liquido trasparente e lo infilai vicino al suo cuore. Ripresi lo strumento e mi rilassai perché il suo battito ritornò normale.

Ebbi paura di perderlo in quel momento e cominciai a piangere; all'improvviso sentii la sua voce.

- Ehi Beckham , tutto bene? Che cos'hai? -

- Alec, ti ho svegliato, scusami -

- Non devi scusarti mi hai salvato la vita ancora una volta, comunque perché stai piangendo? -

- Ho avuto paura di perderti perché il tuo cuore andava molto veloce e tu soffrivi. Se fossi morto... - le lacrime non smisero di fuoriuscire e mi mancò il respiro.

Alec mi strinse a sé in un caloroso abbraccio:

- Ora sto bene tranquilla, non morirò finché ci sarai tu a proteggermi -

Rassicurata mi addormentai tra le sue braccia e stetti tremendamente bene.

Alec Hardy e il caso Beckham ( DA REVISIONARE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora