Il primo concerto di Edward James Cavendish come violoncellista d'orchestra fu all'età di 16 anni.
Tutta la sua famiglia lo aveva applaudito con grande emozione; Edward si era trovato, alla fine del concerto, colmo di mazzi di fiori tra le mani, e con uno smagliante sorriso stampato sulla faccia. Avevano suonato vari pezzi, essendo nell'orchestra giovane del teatro, non troppo seri; quando erano partiti con il tema musicale di Harry Potter si era trovato a sorridere, lui come il pubblico.
Bisogna dire che peró la performance fu impeccabile, dopo mesi di duro lavoro,sudore,ansie e crisi di pianto. Considerando che fu la sua prima esibizione, non si sedette ai primi posti della zona riservata ai violoncellisti,ma qualche sedia più indietro.
Accanto a lui si era seduto, sin dal primo giorno, un collega, se così poteva definirsi all'età dei suoi 18 anni, abbastanza impacciato e piuttosto maldestro. Edward non dimenticherà mai il primo giorno che si erano conosciuti: il ragazzo era scivolato dalle scale della sala prove, facendo rotolare il suo strumento per qualche gradino. Il panico era piombato velocemente nell'aria, per la preoccupazione che il violoncello si fosse rotto. Nulla di grave, tranne una lieve distorsione alla caviglia del ragazzo.
Prima che Edward gli chiedesse il nome passò un po' di tempo, anche se lo aveva letto sugli spartiti personali del suo compagno, gli parve che fosse una persona molto riservata, perciò volle aspettare che fosse lui a iniziare un qualsiasi genere di conversazione.
«Non è che mi presteresti la tua..emh,pece?» Si sentì sussurrare vicino. Si voltò, ma lo sguardo del giovane era puntato sul proprio arco che aveva qualche crine spezzato, e cercava di lisciarli per metterli a posto. «Certamente» rispose, «Grazie....-Edward! Mi chiamo Edward»
«Beh,allora grazie,Edward. Io sono Charlie» Edward sorrise. «Piacere».Le loro conversazioni si fecero più vive e interessanti col passare del tempo, mentre si esercitavano a suonare innumerevoli brani,innumerevoli volte. Il loro rapporto si fece sempre più importante, facevano spesso esercitazioni o prove l'uno a casa dell'altro, inizialmente, ma si cimentarono più tardi nelle passeggiate, merende, baci.
L'11 Aprile del 2010, in una giornata di primavera, ricca di alberi in fiore, felicità, aria d'amore e con un sole che riscaldava l'animo di ogni singolo essere umano, Edward Cavendish si innamorò.
Fu all'improvviso, un colpo nel petto, un blocco al tempo. In una parola, coinvolgente. E fu coinvolgente anche per Charles William Davis, quando capì di essere innamorato del suo compagno d'orchestra. Fu come un fiore che sboccia, lentamente, ma quando è sbocciato del tutto, è meraviglioso. Il loro amore era un fiore bellissimo protetto da una cupola invisibile, che li teneva lontani da tutto.Passarono anni e furono insieme, si guardarono scalare la gerarchia dei posti, Charlie diventò primo violoncello,Edward secondo.
Dall'impacciato ragazzetto che era, Charlie era diventato il più bravo dell'intera orchestra; non era a conoscenza della gelosia di Edward, ma di fatto, neanche Edward stesso sapeva di essere geloso. Questo non impedì il loro amore. Non impedì loro di fare l'amore sopra agli spartiti di Vivaldi e di Beethoven, non gli impedì di amarsi con tutta la loro anima, il loro spirito, la loro mente.
Era un amore profondo, spirituale, che andava oltre il sesso: erano in qualche modo legati da una forza naturale che stava al di sopra della loro relazione, ma riguardava piuttosto la loro essenza.
Ciò che impedì il loro amore fu quando scoprirono di essere fratelli.
Il mondo si spaccò a metà.
Il cuore di Edward si ruppe in mille pezzi, quello di Charlie si ricoprì di un velo ghiacciato indistruttibile. Non fu un gran giorno, quello in cui scoprirono la causa della fine della loro relazione, nonostante i tentavi di salvarla furono numerosi, da parte di Edward.
Charlie piano piano si allontanò,sparì.
Non era più lo stesso, si sentiva disgustato ogni volta che rivolgeva uno sguardo a Edward, che invece aveva gli occhi colmi di speranza. Speranza che potesse tornare tutto come prima, perchè non credeva a una tale sciocchezza.
Ma poi iniziò a notare delle somiglianze nel suo ormai, ex fidanzato, che non aveva mai notato; forse per la consapevolezza, inconscia, che nelle loro vene scorresse lo stesso sangue. Sangue oramai sporco, maledetto e condannato per aver condiviso le stesse emozioni, gli stessi sentimenti, lo stesso letto.Non passò troppo tempo prima che Charlie abbandonasse l'orchestra e così Edward, che aveva pregato sino all'ultimo poiché il suo compagno si convincesse che non fosse vero. Le ultime parole di Charlie furono "non possiamo", in seguito a un bacio rubato dal riccio.
Se ne andò.
Edward non seppe dove, ricevette solo qualche notizia tramite i suoi genitori: a quanto pare Charlie aveva cambiato strumento,si era rivelato un violinista sublime e presto molti direttori d'orchestra se ne accorsero, inviando offerte di lavoro o di singole collaborazioni con Charlie. In qualche anno fece il giro del mondo, frequentando i più importanti teatri dell'opera del mondo: lo Chatêlet, il Colon di Bogotà, di Buenos Aires, la Fenice, il Bolshoi, la Wiener Staatsoper.. ah, il teatro di Vienna.
Per Edward era sempre stato il sogno nel cassetto. Avrebbe voluto, un giorno, esibirsi lì, come solista, ma era a conoscenza delle sue capacità non straordinarie e totalmente nella norma. Era un ottimo violoncellista, ma forse seguiva troppo il cuore, e meno la tecnica.
Nel 2014 Edward fece la sua prima esibizione come solista alla Royal Opera House, e tutti i suoi parenti, così come la prima volta, furono orgogliosi di lui.
Nel 2016 Charlie aveva inciso due dischi insieme a vari artisti e uno completamente da solo. E sarebbe sciocco credere che Edward non li avesse tutti, riposti in un cassetto; ma non solo quelli: erano presenti ritagli di giornale in cui si parlava del suo amatissimo fratello, foto, ricordi del loro passato, tra cui foto insieme, il vecchio telefono di Edward che Charlie aveva decorato con scarabocchi sul retro e sul fronte, una volta che si ruppe per causa sua, e si sentí in dovere di scrivere con un pennarello bianco "mi dispiace, ti amo" per farsi perdonare, un bracciale nero con un piccolo anellino d'argento, e due crini di archetto. Il bracciale nero apparteneva al riccio, che ormai non usava più perchè sicuro che la sua metà non indossasse il gemello, di colore rosso; lo aveva tenuto tuttavia fino all'anno precedente, ma alla notizia che Charlie aveva trovato l'amore, aveva rinunciato a ogni minima possibilità di poter tornare insieme come una volta. I crini appartenevano rispettivamente a Edward e Charlie, li avevano strappati volontariamente e intrecciati insieme, legati alle estremità con un nodo, in maniera tale che non si slegassero mai, a rappresentare il loro amore indissolubile. Edward pensò di tagliarli con delle forbici, più volte, ma le stesse volte il suo orgoglio fu più forte della sua forza di volontà, poiché nella sua testa rimbombava costantemente un e se... .
In fondo alla scatola dei ricordi di Edward c'era un libro, o piuttosto un libretto, più precisamente uno spartito: il concerto per violino di Tchaikovsky. Avevano deciso, nel lontano 2010, che sarebbero stati in grado di suonarlo insieme, al teatro di Vienna, entrambi seduti ai primi posti dei violoncelli, e Charlie aveva promesso a Edward che sarebbe stato lui il primo violoncello, a qualsiasi costo. Invece ora Charlie non era più un violoncellista, ma il riccio tenne comunque lo sparito, nell'eventuale caso in cui Charlie avesse potuto rappresentare il violino protagonista del concerto e Edward, di fronte a lui, ad accompagnare la danza del loro amore.
Era esattamente quello, una danza. Lo avevano ascoltato così tante volte, danzato, nonostante non fosse creato, ovviamente, per ballarci su, ma a loro due non interessava.
Fu il colmo quando uscì un articolo esultante sul presunto fidanzamento ufficiale del violinista Davis. Edward si decise a smettere di tentare e lasciò perdere. La scatola dei ricordi sepolta in fondo all'armadio, e un nuovo batticuore per Edward, dopo lunghi anni di animo in frantumi, nei confronti di un'altra persona.
E probabilmente era meglio così, lontani, uniti dall'unica cosa che avrebbero voluto non fosse mai, il sangue.
Edward decise di andare avanti senza Charlie, nonostante nel profondo, ma davvero tanto profondo del suo cuore, sapeva che la sua anima appartenesse a lui, ma tuttavia, prese una decisione così importante per se stesso perchè sapeva che le loro strade non si sarebbero più incrociate.
DISCLAIMER: questa non è una storia incestuosa.
STAI LEGGENDO
The Concert
Romance♫ Era un amore profondo, spirituale, che andava oltre il sesso: erano in qualche modo legati da una forza naturale che stava al di sopra della loro relazione, ma riguardava piuttosto la loro essenza. Ciò che impedì il loro amore fu quando scopriro...