La tempesta si avvicinava, coprendo l'intero mare. Le onde urtavano gli scogli con potenza.
Tra le diomedee cadde il silenzio.Si chiusero nelle ali mentre percorrevano in processione il cunicolo. Il buio opaco e l'umiditá sfioravano le loro piume tremolanti. La temperatura era bassissima e la roccia resa scivolosa dalle migliaia di piedi e zampe che l'avevano percorsa negli anni.
I grandi uccelli si scambiavano occhiate furtive, assaporando l'inebriante profumo di salsedine.
Nel ricordo di ciascuno raffiorava quella creatura. Compariva sullo scoglio durante i temporali: la mano cerea si muoveva con agilitá sulla tela. Lunghi capelli grigi le ricadevano sulla schiena curva.
Dalle onde emergeva la sua voce, un'eco continua,sofferente.
E cominció il rituale di sempre, quando il temporale si scatenava sulle perle dell'Adriatico. Un mantra di voci crescenti lo accompagnava: "oionosanèroionosarènoionosanèroionosanèr.."
Un grido. E il suono della voce si innalzava timidamente. Le chiome ricomparivano tra le candide piume. Collo, petto, dorso diventavano pelle.
Le penne grandi cadevano a formare un tappeto; braccia forti sfioravano le umide pareti. I gomiti spuntavano tra le ali leggere.
Cinque falangi ossute occupavano il piede palmato.
La durezza cornea del becco lasciava il posto a espressioni e sorrisi. Si osservavano mente assumevano identico aspetto. Lanciando un grido di sofferenza, perchè il cambiamento fa male.
Ciascuno prese posto nel semicerchio,come per un coro.
Il riflesso dell'acqua illuminava le pareti argillose della grotta.
Il canto di trasformazione svanì e lasciò posto ad un brusio alpena udibile. Il nome del prescelto passava di voce in voce. Il rumore della risacca accompagnava la cadenza sillabata:"Mau-ro..Mau-ro..Mau-ro..".
Le parole si accavallavano, si intrecciavano come trama di un tessuto.
"Tredici anni, è giovane. Ed è piccolo per la sua etá".
"È generoso, ha pazienza".
"Qualche volta è impacciato".
"È un buon osservatore, sa essere astuto".
"Deve dimostrarlo, allora".
"Mettiamolo alla Prova!..".
"È di origine greca, possiamo avvicinarlo."
"Come potrá un bambino fermare ruspe e gru?".
"Uomo grande è chi non perde il suo cuore di bimbo".
"Un umano!Non se ne parla!Non chiameremo in aiuto un invasore".
"Perchè chiedere aiuto?Andiamo via!".
"Possiamo volare".
"Non litighiamo, la sua vacanza sta per finire".
"Occorre decidere. E decidere bene".
"Scegliamo!".
"Ma Lei approverá?".
Il richiamo di "Lei" attiró la Vecchia. La sua voce cavalcava le onde e penetrava nella grotta gorgogliando.
Solo Mantis,l'Indovino, sapeva interpretare suono e pensieri. E tradusse per gli altri:
"Il bene il male sono in equilibrio.Ilsuo gesto fare a prendere la bilancia da una parte o dall'altra".
Si fece silenzio.
Nesios parló per tutti:"Io credo in quel bambino.Ha le carte in regola...O le avrà.Ora occorre che lui sappia, occorre che capisca, che voglia farlo".
Alcuni volontari si fecero avanti: avevano zampe forti e pesanti, conoscevano i segni. Avrebbero affrontato l'incontro con il prescelto imprimendo il loro messaggio sulla sabbia umida, una volta ricomparse le zampe palmate.
Ne furono scelti sette tra i piú determinati. Occorreva fare presto, era l'alba.
A pelo d'acqua, i volti apparivano piú delineati e svelavano l'un l'altro espressioni di preoccupazione e di attesa.
Il buio opaco e il chiarore sfioravano la loro pelle. Sentivano freddo ma la tenacia e la volontá comune li univano e davano loro forza. Come i faraglioni che si erano lasciati alle spalle.
La tempesta si allontanava liberando l'intero mare..-TO BE CONTINUED.-