"𝑪𝒊ò 𝒄𝒉𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒑𝒖ò 𝒆𝒔𝒔𝒆𝒓𝒆 𝒐𝒕𝒕𝒆𝒏𝒖𝒕𝒐 𝒊𝒏 𝒖𝒏'𝒊𝒏𝒕𝒆𝒓𝒂 𝒗𝒊𝒕𝒂 𝒔𝒖𝒄𝒄𝒆𝒅𝒆𝒓à 𝒒𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒖𝒏𝒂 𝒗𝒊𝒕𝒂 𝒊𝒏𝒕𝒆𝒓𝒂 𝒔𝒊 𝒖𝒏𝒊𝒔𝒄𝒆 𝒂𝒅 𝒖𝒏'𝒂𝒍𝒕𝒓𝒂."
𝐶𝑎𝑠𝑒𝑦
Quando riapro gli occhi è già mattina, ed è più presto del solito orario in cui sono abituata a svegliarmi. Ma soprattutto lui non c'è. Sono sollevata che si sia alzato prima di me. Almeno non siamo stati costretti a guardarci in faccia dopo la "nottata passata insieme", rabbrividisco al pensiero di quelle parole nella mia testa, che suonano così male. Mi alzo a sedere sul letto e mi stringo tra le braccia. Sono infreddolita, avendo dormito sopra le coperte. Prendo una delle mie felpe da casa appesa dietro la porta, la indosso, tiro su la zip e scendo al piano di sotto.
Lo trovo lì, con ancora i jeans larghi della sera prima addosso, e la felpa aperta sopra la maglietta nera dei Blink. È in cucina e si sta facendo un panino. Quando mi sente arrivare alza lo sguardo e si ferma. Sembra in imbarazzo. E lo sono anch'io, avrei preferito non trovarlo lì.<<Buongiorno.>> Dico sedendomi su uno degli sgabelli al bancone della cucina, di fronte a lui.
<<Buongiorno.>> Risponde, ma non mi guarda. È concentrato sul suo panino.
<<Che strano vederti sveglio così presto...>>
<<E menomale che mi sono svegliato. Perché non l'hai fatto tu ieri sera? Mi sono addormentato come un cretino.>> Sembra scocciato e arrabbiato con se stesso, e continua a non guardarmi.
<<Non lo so...>> Mi tiro indietro sullo sgabello.
<<Ero stanca e non avevo voglia di star li a discutere.>> Incrocio le braccia al petto.
<<Dovevi solo farmi scendere dal tuo letto non litigare.>> Addenta il panino e finalmente mi guarda. In effetti ha ragione...Perchè non l'ho fatto?
<<Comunque, io mi preparo per andare a scuola. Ti serve un passaggio?>> Resto immobile a fissarlo, non pensavo me l'avrebbe chiesto. Sbatto le palpebre e rispondo di no. Anche lui sembra confuso dalle sue stesse parole. Fa un cenno con la testa e si avvia al piano di sopra in silenzio.
<<Ah ricordati che stasera dobbiamo finire di studiare.>> Grido prima che non possa più sentirmi.
<<Si si...>> Risponde senza entusiasmo strascicando i piedi, e sparisce in camera sua.
In classe non racconto ad Emily di quello che è successo. 1 perché non ritengo ci sia qualcosa di rilevante, 2 perché non vorrei che lei si facesse strane idee. Ma queste due opzioni sembrano così contrastanti tra di loro. Se penso che non ci sia nulla di rilevante perché ho paura di dirlo ad Emily? Ma chi voglio prendere in giro. Mi sento una stupida. Non deve più capitare, punto. Lui non è un fratellino come lo potrebbe essere Edwin, è diverso, ed è più simile a un uomo di quanto non voglia ammettere. Ma anche questo pensiero mi fa rivoltare lo stomaco. Perché lui dovrebbe essere diverso? Lui è mio fratello e basta. "Fratellastro" mi ricorda la voce insistente e spocchiosa di Derek. Soffoco i pensieri e i ricordi, e torno ad ascoltare la lezione su Dostoevskij.
Dopo la scuola io e Emily decidiamo di ritornare nel centro commerciale dove avevamo comprato i vestiti la scorsa volta, tanto per farci un giro. Sono quasi due mesi ormai che sono nella nuova scuola, e ancora non mi sono iscritta al corso di danza. È ora che ricominci ad allenarmi. Emily ritorna a promettermi che se mi iscrivo al corso di danza, si iscriverà anche lei, ha sempre voluto provare ma non ne ha mai avuto l'occasione. Ma io non le credo molto. Rientro a casa per l'ora di cena e trovo già tutti a tavola, compreso Derek. Per la prima volta sono io quella in ritardo.
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V.E.N.T.U.R.I
Fanfiction𝑭𝒂𝒏𝒇𝒊𝒄𝒕𝒊𝒐𝒏 𝒕𝒓𝒂𝒕𝒕𝒂 𝒅𝒂𝒍𝒍𝒂 𝑺𝒊𝒕𝒄𝒐𝒎 𝑪𝒂𝒏𝒂𝒅𝒆𝒔𝒆 𝒅𝒊 𝑫𝒊𝒔𝒏𝒆𝒚 𝑪𝒉𝒂𝒏𝒏𝒆𝒍 "𝑳𝒂 𝒎𝒊𝒂 𝒗𝒊𝒕𝒂 𝒄𝒐𝒏 𝑫𝒆𝒓𝒆𝒌" • 𝑰 𝒑𝒓𝒊𝒎𝒊 𝒄𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒊 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒊𝒏 𝒓𝒆𝒗𝒊𝒔𝒊𝒐𝒏𝒆. 𝐿𝑜 𝑔𝑢𝑎𝑟𝑑𝑜 𝑒 𝑚𝑖 𝑠𝑜𝑓�...