Siamo stesi sul prato uno accanto all'altra, il gelato è ormai finito e ci guardiamo senza dire niente. La luce del sole arriva diritta sul volto di Chris che si strofina gli occhi per il fastidio, poi si gira a pancia in su e sistema un braccio dietro la testa mentre guarda in alto. Io resto girata su un fianco a contemplare il suo profilo. "Che guardi biondina?" - la sua voce mi riporta alla realtà e solo in quel momento capisco di essere stata scoperta.
"Guardo quanto sei brutto da questa prospettiva." - sorrido appena per paura che, girandosi, possa notare che stavo guardando tutto tranne quello. Lui ridacchia sommessamente e vedo il petto che si alza e si abbassa ad un ritmo regolare, gli occhi sono stretti in due fessure e creano delle piccole pieghe alla fine della palpebra.
"Se proprio devi mentire fallo bene e cancella le prove, hai ancora un po' di bava sulla bocca." - la sua risata si blocca per cedere il posto ad un semplice sorriso che si spegne poco dopo riducendosi ad una piega delle labbra.
"Tesoro sarai anche un divo di Hollywood ma ricorda che il tuo nome non è Bradley, e a quanto ne so, Cooper non è il tuo cognome." - dico girandomi e sospirando. Mi giro sulla schiena posizionando entrambe le braccia dietro la testa, arriccio di poco gli occhi per l'inaspettato contatto con la luce ma dopo lascio che il sole riscaldi il mio volto mentre il vento solletica delicatamente la mia pelle e sento lo scroscio dell'acqua che scorre lenta ma decisa nel letto del fiume.
"Oh così preferisci il mio collega a me?" - giro la testa all'udire della sua voce che d'un tratto si fa più vicina. Lo scopro seduto a gambe incrociate con gli occhiali da sole appesi alla maglietta e le braccia sulle ginocchia.
"Andiamo Bradley Cooper è Bradley Cooper, - alzo il busto e mi metto seduta, faccio in avanti il viso quanto basta per arrivare al suo e pianto le mani sull'erba in modo da sostenermi e non cadere. Fisso i suoi occhi per un momento e dopo lascio cadere lo sguardo sulle labbra rosee e gonfie, finendo con il leccare, appositamente, il mio labbro inferiore. Cerco di decifrare la sua espressione facendo attenzione a non perdere troppo di vista la bocca. Colgo un luccichio veloce che attraversa per un attimo quelle sue pupille del colore dell'oceano. Sorrido vittoriosamente e sfilo via gli occhiali dalla sua scollatura per poi allontanarmi e sistemarmi sul terriccio. - Non prenderla sul personale." - concludo infine alzando il ponte della montatura sul naso con un ghigno.
Chris resta serio con un cipiglio sul volto e muove gli occhi lentamente scrutando la mia figura dal basso verso l'alto. Noto i suoi zigomi alzarsi leggermente, mossi da un piccolo sorrisetto che si forma sulle sue labbra. Mette le braccia dietro la schiena e stende le gambe, poi le contrae per spingersi verso di me. Fa un movimento con la spalla che lo porta ad avvicinarsi pericolosamente al mio viso, boccheggio per un attimo e schiudo le labbra rilasciando un sospiro; per un secondo, uno solo, ho davvero pensato che mi avrebbe baciata ma, contro ogni mia aspettativa, Evans si rivela essere un abile giocatore. Si fa ancora un po' in avanti e afferra la bottiglia di birra dietro la mia schiena.
Prima di tornare al suo posto, però, si ferma all'altezza del mio orecchio. "E Bradley Cooper ti fa venire la pelle d'oca come Chris Evans?"Non gli do il tempo di spostarsi e mi giro di scatto verso la sua direzione, alzo di poco il mento per riuscire a bisbigliare in modo che mi senta chiaramente. "Non gongolare capitano, - guido la testa più vicino al suo collo. - perché vedi... - sfrego il naso all'altezza delle vene e lascio un bacio umido sotto il lobo dell'orecchio. - ...basta poco per farti tremare." - ghigno contro la sua pelle e mi allontano di poco, non prima di avergli tolto la birra dalle mani.
Lui resta fermo lì, impassibile senza alcuna espressione sul volto, porta una mano dietro la nuca e si gratta delicatamente la parte bassa del capo, concentrando l'attenzione sul paesaggio. "Come hai intenzione di aprirla?" - dice senza però incrociare il mio sguardo, riferendosi alla bottiglia.
Mi guardo intorno per un paio di secondi quando poi un rametto cattura la mia attenzione. "Con questo." - glielo mostro e mi rimetto seduta nello stesso punto di prima, il biondino mi guarda incerto, e con un mezzo sorriso stampato sulle labbra, forse convinto del fatto che non riuscirò ad aprirla. Metto una mano attorno al collo della bottiglia di vetro e con l'altra faccio leva sul tappo utilizzando la parte più appuntita del rametto. "Les jeux son fait capitaine." - esclamo buttando giù il primo sorso.
Si gira incredulo e scuote la testa sorridendo. "Tu, sei incredibile." - sposto la testa su un lato e sorrido senza dire niente, poi lui si avvicina nel tentativo di togliermi la birra ma la porto indietro con la mano.
"Uomo di poca fede, eri convinto che non sarei neanche riuscita ad aprirla e ora la vuoi? No no occhi blu, non è così che funziona." - mi alzo e mi giro dall'altra parte continuando a bere con la luce del sole che arriva dritta sulla mia faccia, costringendomi a serrare gli occhi in due strette fessure. Dopo qualche attimo sento qualcosa che si stringe prepotentemente alla mia vita e mi fa indietreggiare.
La sua mano mi sposta i capelli dietro il collo e la barba mi accarezza la pelle "Allora mi vedo costretto a togliertela con la forza, biondina ostinata." - sussurra con voce ferma prima di stringermi ancora di più a sé, poi con l'altra mano raggiunge il braccio con il quale tengo la birra e, solleticandomi le dita, prova a strapparmela via.
Mi volto di scatto finendo con il trovarmi di fronte a lui e la bottiglia di vetro ancora salda nella mia presa, il problema però, è che anche il mio fianco si trova stretto tra le sue dita, facendo combaciare i nostri corpi molto più del necessario. Lui abbassa lo sguardo sulle mie labbra senza alcuna vergogna, senza neanche cercare di nasconderlo. "Su con quegli occhi Evans." - bisbiglio piano senza alcun risultato.
"Hai paura che possa baciarti?" - più parla e più la sua mano si stringe intorno a me, gli occhi fissi sulla bocca che non sembrano avere intenzione di perdere di vista. Il colore delle sue pupille si fa via via più scuro e per un attimo sembra perdere l'attenzione.
"No, non sei così impavido." - lo stuzzico facendogli alzare lo sguardo velocemente e solo in quel momento si rende conto di essere perfettamente caduto nella mia provocazione. Mi stacco da lui con un ghigno sulle labbra e la bottiglia in mano. "Ma sei ingenuo a quanto vedo." - alzo un sopracciglio e lo guardo ammiccando.
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I Believe In Us
RomanceSimona Santoro: 25 anni, capelli mossi color biondo cenere e occhi verde bosco. Trasferitasi a Los Angeles all'età di 19 anni, per lottare ed ottenere la prima pagina di qualche famosa rivista, la giovane ragazza italiana si troverà a doversi interf...