capitolo 13

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volete che dia dei titoli ai capitoli? oppure vi sta bene così? per informazione commentate sennò non mi spremo le meningi cercando di capirvii

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Dopo aver passato molto tempo con Blaise, siamo ritornati in dormitorio. Mi hanno salutato e abbracciato tutti, anche se io sono stata piuttosto riluttante. Odio il contatto fisico.
L'unica persona che restava era mia sorella. Mi avevano detto che era stata informata e che, in qualche assurdo modo, si era preoccupata e venuta a farmi visita.

L'avrei incontrata a pranzo e agli altri avrei semplicemente confermato la scusa detta dai miei amici. Una brutta intossicazione dovuta a del cibo avariato rubato dalla cucina per noia. Certo ci avevano tolto cinque punti, ma eravamo riusciti a recuperarli. O meglio loro.
Io sono qui da nemmeno tre settimane e sono già indietro con tutto, perchè non potevo rimanere a Durmastrang!?

Avevo bisogno di tornare quella di sempre. So che la mia vita non è mai stata il massimo, anzi, un vero schifo. Però, infondo, da qualche parte, io stavo bene, bene veramente. Certo sono convinta che io non sia mai stata realmente felice. Tutto un continuo loop, ma è okay, voglio dire, se non se ne accorge nessuno va bene così. Dicono che la solitudine faccia male, ma a me fa bene. E ora, che ho degli amici - forse non ne sono certa - mi sento strana, non so come comportarmi, cosa dire o fare. Vorrei tornare a essere asociale, ma credo sia troppo tardi.

Ci incamminammo verso la sala grande, ma non avevo fame, non mi andava proprio di mangiare. Mi sentivo la nausea salire corridoio dopo corridoio, metro dopo metro, passo dopo passo. Portone. Non ce la facevo avevo bisogno di aria, ma non dovevo dare sospetti.

-Sei forte Eithel. Ce la farai anche questa volta- mi ripetevo, era il mio mantra. Lo ripetevo da circa dieci minuti e speravo funzionasse, come faceva sempre.

Ci sedemmo ai soliti posti. Alla mia destra Pansy, a sinistra Astrid e di fronte il biondo e Blaise.
Silente doveva fare il solito discorso, ma davanti al tavolo c'era lo stesso sgabello con quello stesso cappello vecchio e puzzolente che avevano usato quando sono stata smistata a inizio anno. 
Karol non c'era ancora, quindi contai di vederla più tardi.

-Silenzio! - esordì l'uomo dalla barba troppo lunga e bianca - Oggi un nuovo studente si unirà a noi. Proviene dalla Durmstrang e questa sera noi lo accoglieremo tra le mura di questa scuola e in una delle case come nostro pari, come membro della famiglia. Entri pure James Quinton!-

Avevo sentito bene? James era qui!? Era tutto così bello, una persona che conoscevo realmente! 
Entrò con quel suo sorrisetto da snob e provante che aveva sempre stampato in volto, al quale nessuna ragazza poteva resistere. Eccetto me, ovviamente. Non sono mai corsa dietro a un ragazzo, tanto meno dopo ciò che mi è successo.

-Serpeverde!- esordì il cappello. Era ovvio che sarebbe stato smistato nella mia stessa casa. Siamo davvero uguali in certi aspetti.

Si avvicinò al nostro tavolo e appena mi vide un sorriso sincero si fece largo sulle sue labbra. Così come a me, prima che potessi reprimerlo. Mi corse incontro e io mi alzai. In una frazione di secondo mi ritrovai stritolata in uno dei suoi caldi e possenti abbracci. Ero un pochino imbarazzata, tutta la scuola ci fissava. Sembravamo quasi una copia di fidanzatini appena riunita, bleh!
Mi limitai a dargli pacche sulla schiena, per quanto mi riuscisse stretta da quell'abbraccio, e lui ridacchiò sapendo bene quanto non sopportarsi il contatto fisico.

-Che il banchetto cominci- sentenziò Silente, mentre noi ci risiedevamo.

-Perchè sei qui?- gli chiesi una volta assicuratami che nessuno potesse sentirci.

-I miei non si fidano a mandarmi così lontano ora che Tu-Sai-Chi è tornato, solo pura precauzione- sorrise ingurgitando quella fetta di torta alle mele che aveva nel piatto da dieci minuti e con era mai riuscito ad addentare per colpa di oche in calore o ragazzi in cerca di un amico carino per fare figuroni.

Karol era appena entrata seguita dai fratelli Riddle, non volevo nemmeno sapere che cosa avessero fatto. Mi sorprese piuttosto lei, non mi sembrava il tipo. Neanche io sembro una drogata. Okay forse si, ma tanto le madri allontano sempre i bambini anche quando sono sobria e in me. Cosa frequente dato che non mi ubriaco facilmente e le droghe non hanno quasi effetto, per chissà quale assurdo motivo.

Feci fare il giro della scuola a James e riuscii a presentargli Karol, ottenendo da lei anche un appuntamento per il giorno dopo, così le avrei potuto parlare in santa pace.
Ero stanca, volevo dormire a tutti i costi e domani andare a lezione. Devo iniziare a vivere come tutti, spero..

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avevo promesso un capitolo lungo lo so, ma non sempre va tutto come da programma.

vi aspettavate l'entrata in scena di james? oppure ve lo eravate dimenticato???

comunque ho deciso di pubblicare: lunedì, mercoledì e venerdì. partendo da lunedì 10

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in love with both of themDove le storie prendono vita. Scoprilo ora