Episodio 7

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Dopo che scoprimmo il corpo di Jack tornammo in camera e Alec mi fu  vicino e poi ci addormentammo insieme.

Poco dopo si svegliò urlando e io, com'ero abituata a fare ormai da tempo quando il suo battito aumentava pericolosamente, presi una siringa e feci scivolare la punta verso il suo cuore e poco dopo lui si sentì meglio.

Ormai la sofferenza diventò una parte di me e non ci potevo fare niente: se Dio, o qualsiasi altra persona, non mi dava una dose di dolore non era felice.

Una volta svegli e preparati ci  dirigemmo in chiesa per il funerale di Jack Marshall e la cosa più triste e devastante per me fu  vedere la sua bara marrone perché, con l'aritmia di Alec che lo poteva portare alla morte da un momento all'altro, mi immaginai lui al suo interno e gli strinsi  di più la mano.

Se il destino osa portarmi via lui il mio cuore diventa di pietra e divento una ladra. Io lo amo con tutta me stessa ed è l'unica persona di cui mi importi veramente.

Durante tutta la cerimonia, che fu veramente molto toccante, il pensiero di Alec all'interno di quella bara non allontanò i miei pensieri e mi sentii poco bene e svenni.

Mi risvegliai in un letto d'ospedale e cominciai a piangere di nuovo, quella volta ancora più di prima:

- Ehi amore, che succede? - mi chiese Alec preoccupato.

- Ho visto la bara di Jack e mi sono immaginata te al suo interno e i funerali... - non riuscii ad andare oltre.

- Ehi, mi dispiace procurarti tanto dolore, soprattutto ora che sei in dolce attesa, ma non morirò -

- Non puoi saperlo. Un giorno ti potrebbe capitare un attacco più forte degli altri e... - le lacrime sgorgarono ancora di più.

- Ti amo, Anna, e non pensare che ti possa abbandonare. Se non ti avessi mai conosciuta a quest'ora ero già morto perché è l'amore che provo verso di te che mi tiene in vita - mi rassicurò prendendomi le mani.

A quel pensiero mi tranquillizzai e lui fece uno splendido sorriso:

- Comunque già da domani potremo sapere se sono veramente due gemelli, ma penso dalla tua pancia che lo siano veramente - mi spiegò accarezzandola dolcemente.

Infatti negli ultimi tempi misi su un po' di rotondità e compresi che dentro di me c'erano due bambini e ne fui felicissima.

Una volta che mi rimisi Alec mi accompagnò alla veglia funebre tenuta all'hotel di Becca per Marshall e dopo poco lui si sentì male e stava per svenire ma io lo presi in tempo.

Già la notizia della mia gravidanza sarebbe stata in prima pagina se gli abitanti di Broadchurch avessero scoperto pure la sua malattia non sarebbe finita bene.

La mattina seguente andammo dal nostro medico, Angela Berks, e lei ci accolse calorosamente:

- Salve, Hardy e Beckham, come va la gravidanza? -

- Tutto bene, ho soltanto un po' di crampi e degli sbalzi d'umore ma niente nausee, stranamente - spiegai.

- Bene, si sdrai sul lettino che facciamo un rapido controllo -

Io lo feci e sullo schermo apparvero due piccoli fagiolini.

Alec Hardy e il caso Beckham ( DA REVISIONARE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora