<< Hey Tu, sveglia! >>
Aprii gli occhi di soprassalto, mi alzai in piedi all'istante pronta a combattere se fosse stato necessario.
<< Oh oh, rilassati. Ti ho portato del cibo >> appoggiò quella che sembrava...sbobba? In un contenitore di ferro lurido. Col cavolo che avrei mangiato quella roba, pareva stesse per svegliarsi e attaccarmi.
<< Non ti piace? Beh o questo o muori di fame >> giuro gli avrei dato un pugno.
Mi fissò per un po' finché non sembrò stancarsi.
<< Il Gran Maestro sta arrivando, non provare minimamente ad attaccarlo. Intesi? Non succede nulla di buono se lo sfidi >>
Non potevo prometterglielo, nonostante la minaccia.
Nel frattempo si mise a lisciare la lancia. Era una lancia con uno strano simbolo sopra, inciso con il fuoco. Sembrava un simbolo di qualche religione a me sconosciuta.
<< È una Crux Imissa, ovvero un lungo bastone attraversato vicino alla cima con una barra più corta. Le cosiddette croci di San Benedetto, ne sono varie, sono definite come la croce della salvezza eterna. E noi abbiamo scelto questa.>> disse continuando a osservare la croce.
Sembrava una cosa abbastanza tetra.
<<"Ascolta, figlio mio, gli insegnamenti del maestro e apri docilmente il tuo cuore; accogli volentieri i consigli ispirati dal suo amore paterno e mettili in pratica con impegno, in modo che tu possa tornare attraverso la solerzia dell'obbedienza a Colui dal quale ti sei allontanato per l'ignavia della disobbedienza">> poi mi guardò.
<< Il Gran Maestro lo sognó, San Benedetto intendo. Gli disse di eliminare il cattivo dal mondo, cosicché il buono possa trionfare liberamente. Lui la prese come un obbiettivo, uno scopo. Eliminare i diversi, coloro che non rispettano le normali leggi della natura umana >> Non mi sembrava tanto convinto mentre lo diceva.
Allora parlai, dopo ore infinite di silenzio.
<< E uccidere milioni di persone ti porterà alla salvezza, cacciatore? O brucerai all'inferno esattamente come me? >> Quelle parole sprizzarono fuori dalla mia bocca come veleno.
Mi guardò pietrificato.
<< Non brucerò all'inferno se questo è il volere di Dio >>
<< Il volere di Dio lo conosce solo Lui. Voi non siete Dio. Voi morirete se lo decide Lui, vivrete se lo vuole Lui..>> mi affacciai alla cella, stringendo le sbarre così forte da staccarmi quasi le dita.
<< sporcarvi di sangue.. è questo contronatura. Uccidere innocenti è contronatura. Pensare che esista un diverso da eliminare è contronatura >>
Non riuscí a rispondermi, sarà perché per un breve attimo avevo appianato il suo egocentrismo.
<< Mio caro Thomas! Bentornato ragazzo mio! >> Ecco il vecchio bacucco.
<< Gran Maestro! Salve vossignoria. È un piacere essere tornato vivo >>
<<Non avevo dubbi figliuolo. Sarai un grande cacciatore e discepolo un giorno. Non ho dubbi! >>
Mi rimpicciolii nella cella.
<<Oh, quindi è lei la nostra creatura >>
Mi si avvicinò, con gli altri guardiani sempre pronti a uccidermi se fosse stato necessario.
<< Chi sei tu? Da dove provieni? >>
<< Gran Maestro, non mi avvicinerei tanto >>
Il fatto che avessero timore mi faceva stare più tranquilla. Sapevano che potevo distruggerli con uno schiocco di dita. Ma sapevano anche non lo avrei fatto per non dargli soddisfazione.
<< Non ci farà del male. Glie lo leggo negli occhi. È spaventata, vorrebbe tornare a casa non è così? E dov'è casa, precisamente? Se collabori ti porteremo di nuovo lì, sai? Non siamo così cattivi >>
Pensava davvero fossi così stupida?
<< Mhh..silenziosa eh? Ti posso assicurare che parlerai, piccolo essere. Con la forza, se inevitabile un colloquio civile >>
Al diavolo. Mi avvicinai alla cella di nuovo, lo guardai e gli sputai sulla tunica.
<< Non muovetevi! >> Il vecchio decise di ripulirsi e le guardie si ritirarono indietro. Il giovane mi guardò esterrefatto.
<< Thomas, direi che è il caso che educhiate la "ragazza". Un po' di buone maniere, come si fa dalle nostre parti >>
<< Intende dire con ...>>
<< Si, ragazzo, esattamente. E noi creatura, domani proveremo a ricolloquiare..nel caso in cui non aveste capito bene il vostro ruolo all'interno del nostro mondo >>
Se ne andó senza voltarsi.
Il giovane poi, si avvicinò a me.
<< Ti avevo detto di stare buona. Non pensavo di.. dannazione. Okay te la sei cercata >>
Mi prese dalla cella e mi portò non so dove.
Dopo un tratto più lungo di quanto pensassi, arrivammo in una piccola grotta nascosta dall'accampamento. Prima di entrare c'era un foglio, macchiato di sangue, con su scritto: "Semper ubi necesse".
Sempre fin dove è necessario.
Quella frase non mi piaceva affatto.
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DEFENDER
FantasyI cacciatori sono diventati miei nemici. Hanno provato ad eliminarmi. Non ci sono riusciti. Hanno tentato di piegarmi a loro, ai loro voleri, credendosi più forte di me. Non ci sono riusciti. Rinasco dalle mie ceneri, ogni volta. La cosa peggiore...