Capitolo 94

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"Sei pronta?"
Sussurra Andrew alle mie spalle, con la voce che trema per l'emozione.

"No"
Scherzo cercando di sembrare allegra, ma la verità è che c'è un pezzo del mio cuore qui e non riesco a credere di star chiudendo per sempre con questa parte della mia vita.

"Non è la fine Jyl, è solo l'inizio di qualcosa di nuovo"

Prendo un respiro e annuisco più volte per convincermene.
"Lo so"

Do una rapida occhiata dietro di me volendone memorizzare ogni dettaglio. Dall'isola in marmo dove ho più volte cucinato la pizza, al divano bianco che ho difeso dalle impronte di scarpe di Cole.

Le porte delle tre stanze sono spalancate, ma mostrano dei letti perfetti e dei comodini vuoti, privati di tutto ciò che li rendeva nostri.

La mia stanza, dove ho più volte pianto l'assenza della mia famiglia italiana, dove ho riso delle battute di Emma, dove ho chiacchierato per la prima volta con Lynette, dove ho dormito con i ragazzi. Sto lasciando tutto.

Sposto lo sguardo sul terrazzo e lo vedo privato delle mie piantine, che ho spostato altrove. Ho lasciato però sia i vasi che dei nuovi semi, nella speranza che i nuovi inquilini vogliano continuare a coltivare delle nuove piante.

"Andiamo"
Mi stringe la mano accompagnandomi verso la porta. Annuisco e lo seguo.

Prendo la borsa ed usciamo dall'appartamento, che chiudo a chiave con estrema lentezza.

Prima di voltarmi guardo un'ultima volta il numero 19 scritto a caratteri cubitali, so che probabilmente non lo rivedrò più. Questo appartamento è stato per anni la mia vita, e pensare di non poterci più mettere piede mi spezza il cuore.
Quando mi chiederanno di descrivere il mio viaggio in America parlerò proprio di questo luogo, che è stato il più importante tra tutti quelli visitati.

Tolgo la mano dalla maniglia e lo guardo un'ultima volta, poi mi volto e seguo Andrew giù al piano inferiore.
Sembra l'ultimo episodio di Friends!
Ma allora vuoi proprio farmi piangere. 

L'auto è già piena delle nostre valigie, ma gli scatoloni più pesanti li abbiamo spostati già diversi giorni prima.

Stiamo abbandonando la confraternita maschile, l'appartamento 19 non sarà più la mia casa.
Addio Hudson River University!
Sono passati più di tre anni dal matrimonio di Cole e Jerome.
I neo-sposi sono rimasti in appartamento con noi per quasi un anno e mezzo, ma la necessità di un po' di privacy li ha spinti ad acquistare una villetta e da un giorno all'altro erano fuori.

Evelyn a luglio dello stesso anno aveva quel famoso congresso a Roma: un mese dopo era ritornata a New York dicendo di essere stata spostata in un convento in Puglia, a poche ore dal mio paese natale. Era stato brutto dirle ciao, ma era vicina alla mia famiglia, quindi non sarebbe stata da sola. I miei nonni la adorano, ed ogni fine settimana lei va a pranzo da loro.

Io ed Andrew stiamo ancora insieme. Strano ma vero non abbiamo più avuto litigi importanti negli ultimi anni. Io mi sono laureata ormai un anno fa, ora svolgo il mio apprendistato in una clinica privata a pochi minuti di distanza dalla nostra nuova casa. Sì, nostra. Io ed Andrew andiamo a vivere insieme. 

In realtà questa è solo una formalità, perchè conviviamo da ormai da anni, fin dalla prima volta che Andrew ha dormito nel mio letto quel giorno di quattro anni fa, quando era ubriaco. Poi meno di anno fa si è presentato in appartamento con tre fogli: tre contratti d'acquisto. 

Stavo preparando la mia tesi quando lui mi ha bendato gli occhi. Quando li ho riaperti il tavolo era pieno di foto raffiguranti le tre case, tutte vicino al fiume e con un enorme giardino pronto per essere riempito delle mie piantine. Il mio primo pensiero è stato: questo è pazzo. Poi però ci avevo riflettuto qualche istante, arrivando alla conclusione che volevo una casa tutta mia, ma soprattutto la volevo con Andrew. 

Il Rumore Del SilenzioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora