Hanji's POV
Provai a dormire, con scarsi risultati.
Decisi allora di alzarmi ed uscire a prendere un po’ d’aria.
Ammirai il cielo, seppur leggermente nuvoloso, si potevano intravedere le stelle luminose, la luna era alta nel cielo.
Una brezza estiva mi rinfrescò, ed io, ero ancora ammaliata dal cielo, come se fosse la prima volta che mi trovassi dinanzi ad un spettacolo del genere.
La quiete, però, durò poco, per quanto cercassi di sopprimere i miei pensieri, essi tornavano puntualmente.
“Il mio rapporto con Levi non sarà lo stesso.”, pensai tra me e me.
“Cosa te lo fa pensare?” mi domandai in maniera retorica.
Portai le mani alla testa, in preda alla confusione.
“Se è vero che la notte porta consiglio, meglio darsi da fare.”
In cerca di una qualunque distrazione, anticipai il lavoro del giorno seguente, preparai il materiale necessario e ordinai nuovamente i miei appunti.
Non riuscii a prendere sonno, e notai che Levi dimenticò il suo libro sulla mensola, così lo presi e lo poggiai sulla scrivania, sperando di poterglielo dare il più presto possibile.
In cuor mio, speravo che quell’occasione si tramutasse in una occasione per vederci.
Riuscii a dormire un paio d’ore prima dell’alba.
Assonnata, mi alzai dal letto.
Mi preparai pigramente, al fine di essere presentabile.
Presi lo stretto necessario e lasciai la mia stanza.
Incrociai dei volti nuovi, probabilmente si trattava di nuovi cadetti arruolati.
“Uno strappo alla monotonia.”, dissi, rivolgendomi ad Armin.
“Ha ragione!”, disse pacatamente lui, sorridendo.
Sospirai, in cerca di volti amici.
Incrociai lo sguardo di Levi, feci per avvicinarmi a lui, quando mi scoccò una dura occhiata, così, tornai sui libri.
Sospirai.
“Hanji-san? Va tutto bene?”, chiese timidamente Armin.
“Oh, sì, Armin.”, dissi, abbozzando un sorriso.
“Ne è sicura?”, insistette lui.
“Sì, credo di sì.”
La giornata sembrò interminabile, tornai in stanza, mi diedi una ripulita e sciolsi la coda, massaggiandomi il cuoio capelluto.
Qualcuno bussò alla porta poco dopo, per poco non sobbalzai.
Era Levi.
“Non esaltarti.”, disse lui in tono aspro.
Prese il libro dalla scrivania e fece per uscire.
“Fai con comodo.”, dissi sarcasticamente.
Roteò gli occhi indietro, come era solito fare.
Fece per uscire, e, arrivato sulla soglia della porta, mi salutò.
“Buonanotte.”, ricambiai, ed uscì.
La tensione era visibile, del resto, Levi aveva i suoi motivi.
“Cazzo hai rovinato tutto.”, mi ripetei decine e decine di volte.
Mi avvicinai al cuscino, fiondandoci il viso nel tentativo di soffocare un grido.
Sentivo la sua mancanza.
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Thanks for the mystery, a Levihan story.
FanficUna estate sarà in grado di cambiare tutto. Hanji, tormentata dalla morte dell'amato, sembra oramai incapace di riuscire a provare nuovamente dei sentimenti tanto forti per qualcuno, tuttavia, la sua vita viene stravolta totalmente dalla presenza co...